- aggiornamento 21 novembre: L'allarme era vero.
La Russia ha lanciato un missile balistico intercontinentale ICBM, senza testate nucleari (per ora) contro ls città di Dnipro in Ucraina. Gravi danni e molti morti. E' la prima volta che viene utilizzato un ICBM, missile impiegato per trasportare testate nucleari a lunga distanza, anche se in questo caso non erano montate.
Sio tratta di una evidente minaccia ed escalation in risposta all'uso di missili ATACMS e Storm Shadow da parte ucraina e della fornitura di mine anti-uomo americane autporizzate per la prima volta da Biden nel Donbass occupato dai russi.
- aggiornamento: l'allarme su Kyiv era finto, Putin e Trump sono dei burloni.
Zelensky usa i missili Storm Shadow forniti dalla Gran Bretagna per colpire i battaglioni di nord-coreani comprati da Putin per la battaglia di Kursk.
Prime ore del mattino del 20 novembre 2024.
Dispaccio urgente per l'ambasciata italiana a Kyiv: disposizione del Ministro degli Esteri, sulla base di informazioni attendibili dei servizi di sicurezza militari si raccomanda la chiusura delle attività svolte nei locali dell'ambasciata italiana a Kyiv e l'allontanamento del personale ad essa adibito.
A motivo della disposizione si evidenziano rischi crescenti per l'incolumità delle persone a causa di un probabile e massiccio attacco missilistico da parte dell'esercito della Federazione Russa contro la capitale dell'Ucraina, che non risparmierebbe nemmeno le sedi diplomatiche di paesi considerati ostili a causa del loro sostegno alla resistenza ucraina.
Un analogo messaggio è stato diramato dai governi di Stati Uniti d'America, di Spagna e di Grecia, e altri paesi occidentali potrebbero aderire alla misura precauzionale.
L'allarme di un massiccio e distruttivo attacco missilistico russo su Kyiv segue di poche ore le dichiarazioni di esponenti del Cremlino, da Peskov a Medvedev, dopo che Putin ha firmato il decreto che modifica il protocollo sull'uso di armi nucleari in risposta all'autorizzazione del presidente americano Biden per l'utilizzo di missili ATACMS dall'Ucraina contro il territorio russo.
Dopo che il primo lancio di ATACMS ha distrutto la base militare di Karachev nella regione di Bryansk nella Russia meridionale, era lecito aspettarsi un reazione di Putin, nel solco di una escalation minacciosa.
Medvedev parla di una rappresaglia con "armi di distruzione di massa" su Kyiv e sulle basi logistiche della NATO, ovunque siano dislocate. Armi di distruzione di massa significano armi chimiche o nucleari, nella versione di "nucleare tattico", o entrambe le soluzioni.
Vero è che le minacce di Medvedev sul possibile scoppio di una guerra nucleare tra Russia e NATO non si contano più da 1000 giorni a questa parte, e perché quindi questa volta potrebbe essere diverso?
Come avevo previsto nel post "Accordo segreto tra Putin e Trump per finire l'Ucraina nel 2025" la richiesta di Putin a Trump per terminare l'aggressione è molto più pesante di quella che il biscazziere si immaginava.
A Putin non basta congelare la guerra lungo la linea del fronte attuale, che già gli darebbe una larga fetta di territorio ucraino, ma punta ad ottenere di più, vuole anche le due grandi città di Kharkyv e Odessa, vuole l'umiliazione e la resa totale di Zelensky, la sua defenestrazione e sostituzione con un Lukashenko in versione ucraina.
La Russia non accetterà l'opzione di congelare la guerra in Ucraina lungo le attuali linee del fronte, ha affermato mercoledì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall'agenzia di stampa statale Interfax.
Secondo Peskov, Vladimir Putin ha ripetutamente dichiarato di essere “pronto per contatti e negoziati”, ma che “qualsiasi opzione di congelamento del conflitto” non andrebbe bene alla Russia.
"È importante per noi raggiungere i nostri obiettivi, che sono ben noti a tutti", ha detto Peskov quando gli è stato chiesto di commentare il rapporto di mercoledì di Reuters, che affermava che Putin era aperto a discutere un accordo di cessate il fuoco sull'Ucraina con il presidente entrante degli Stati Uniti Donald Trump, in cui il Cremlino "potrebbe ampiamente accettare" di congelare il conflitto lungo le attuali linee del fronte.
La "dottrina nucleare" di Putin
Martedì è stato pubblicato sul sito web di informazione giuridica della Federazione Russa un decreto firmato da Vladimir Putin che aggiorna la dottrina nucleare.
Secondo la dottrina aggiornata, un attacco nucleare potrebbe essere giustificato in caso di “aggressione contro la Russia e i suoi alleati da parte di qualsiasi stato non nucleare … con il supporto di uno stato nucleare”.
Il decreto, che specifica che la decisione finale sull'uso o meno delle armi nucleari spetta a Putin, è stato emanato in seguito alle notizie secondo cui il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrebbe autorizzato Kiev a utilizzare missili ATACMS forniti dagli Stati Uniti per colpire obiettivi militari all'interno del territorio russo.
Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha detto lunedì ai giornalisti che il presunto cambiamento di politica a Washington rappresenta "un nuovo ciclo di tensioni" e "una nuova situazione in termini di coinvolgimento degli Stati Uniti in questo conflitto", ha riportato l'agenzia di stampa statale TASS.
Putin ha annunciato la sua intenzione di modificare la dottrina durante una riunione pubblica del suo Consiglio di sicurezza a Mosca a fine settembre, quando ha affermato che secondo la dottrina aggiornata, "un'aggressione contro la Russia da parte di uno stato non nucleare con il sostegno o il supporto di uno stato nucleare sarebbe considerata un attacco congiunto di entrambi i paesi alla Russia".
Putin ha aggiunto che una “minaccia critica alla sovranità” posta dalle armi convenzionali non nucleari sarebbe considerata anche una valida motivazione per una risposta nucleare e che la Russia si riserva il diritto di usare armi nucleari in caso di aggressione contro lo stretto alleato Bielorussia.
Una risposta nucleare russa seguirebbe nel caso in cui “si ricevano informazioni affidabili riguardo al lancio di un attacco aerospaziale contro la Russia”, che Putin ha specificato potrebbe includere minacce da “velivoli strategici e tattici, missili da crociera, droni, apparati volanti ipersonici e altri”.
E' realistica la possibilità che la Russia possa utilizzare armi nucleari in risposta al lancio di missili convenzionali - come ad esempio gli ATACMS - sul suo territorio?
E' realistico pensare che Putin voglia sfidare Joe Biden ad un escalation nucleare a poco più di un mese dall'insediamento del suo amico Trump?
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Date Created: 20/11/2024 15:13:51