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Coronavirus, in Italia il Vero Allarme Sono gli Anti-Allarmisti. Una nave-crociera diventa nave-quarantena con 6000 "internati"


i.fan. - 30/1/2020 - aggiornato il 12/05/2021 21:55:28 ID: 2105


In Italia non c'e' stato finora, 30 gennaio 2020, alcun caso accertato di coronavirus e pertanto le reazioni allarmistiche sarebbero ingiustificate, sostiene una parte delle autorita' sanitarie con amplificazione di una parte dei mass media. Due casi sospetti sulla nave da crociera Costa Smeralda a Civitavecchia, con seimila vacanzieri bloccati a bordo che rischiano di diventare un enorme "gruppo in quarantena". A Roma, coppia ricoverata allo Spallanzani. 170 morti ufficiali, decine di morti non dichiarati, altri 2000 in fin di vita, 7800 contagiati individuati, molto peggio della epidemia di SARS. Primi casi di coronavirus accertati in India e Filippine.



Senza scadere nel razzismo o nella xenofobia o nell'isteria salviniana, allarmarci e' un nostro diritto e nel caso del coronavirus sconosciuto e' anche un modo di prevenire possibili guai. ____________________ AGGIORNAMENTO: Due casi sospetti sulla nave da crociera Costa Smeralda a Civitavecchia, con seimila turisti e mille uomini di equipaggio bloccati a bordo che rischiano di diventare un enorme "gruppo in quarantena". A Roma, una coppia di cinesi ricoverata allo Spallanzani. ____________________ In Italia, come nel resto del mondo, la paura dell'epidemia di coronavirus diventa anche un fenomeno sociale, politico e culturale. Non c'e' da meravigliarsene, e chi lo fa o e' in malafede o guarda la realta' dal buco della propria serratura. In Italia non c'e' stato finora, 30 gennaio 2020, alcun caso accertato di coronavirus e pertanto le reazioni allarmistiche sarebbero ingiustificate, sostiene una parte delle autorita' sanitarie con amplificazione di una parte dei mass media. Non sono convinto di questa tesi, anzi la trovo allarmante per diversi motivi, primo tra tutti quello che dimostra come i mass media non riescano a trasmettere la complessita' di una situazione, limitandosi molto spesso a descrivere il folclore mutevole. E' fondamentale distinguere tra reazioni allarmate,come la paura del contagio di un virus sconosciuto anche agli scienziati della salute, e reazioni di intolleranza sociale e culturale o razziale. Il comportamento del Direttore del Conservatorio di Santa Cecilia a Roma Roberto Giuliani che sospende "le lezioni degli studenti orientali (cinesi, coreani, giapponesi ecc.), nonche' di altri che provenissero dai Paesi interessati" a causa delle "vicende legate all'epidemia cinese" non e' paragonabile a quello degli avventori di un ristorante del centro di Torino che insultano due donne e un uomo cinesi : "via di qui, ci portate la Sars!". La paura puo' essere la stessa, ma il modo di manifestarla, gestirla e il retroterra e' completamente diverso. Su Repubblica del 29 gennaio Maurizio Crosetti, pur di fare un po' pseudoletteratura, scrive : "La diceria dell'untore e' la vera epidemia, ben piu' del virus che per fortuna in Italia finora non e' arrivato." ... e' una giostra, un ottovolante. S'impenna la vendita di gel antibatterico e cade quella dei biglietti aerei per l'Oriente (meno 20 per cento), non fa differenza se verso Cina, Giappone o altrove: la psicosi non ha studiato scienze e neppure geografia, si direbbe. e conclude : Per i piu' spaventati va detto che l'ospedale Amedeo di Savoia di Torino sta mettendo a punto il test diagnostico del coronavirus: sara' pronto tra meno di una settimana. Un tempo in realta' lunghissimo, dal momento che la psicosi e' quasi incontrollabile. Per l'ignoranza, purtroppo non esistono vaccini. ... Sta mettendo a punto il test diagnostico del coronavirus .... Quindi non lo ha ancora messo a punto, e se il 29 gennaio qualcuno manifesta dei sintomi a Torino, lo devono impacchettare e spedire allo Spallanzani di Roma con una ambulanza scortata e sigillata ... e poi ci meravigliamo che la gente si premunisca e non vada piu' al ristorante cinese ? Gli anti-allarmisti, ovvero i tranquillizzatori seriali, che si trincerano dietro gli slogan di Hu Lanbo, promotrice di Cina in Italia e organizzatrice del capodanno cinese a Roma, slogan che ripresi dalla propaganda di regime di Global Times, creano molto piu' allarme di quanto ne vogliono combattere. Bisognerebbe ricordare a Hu Lanbo, molto preoccupata per l'organizzazione del capodanno cinese a Roma, che alcuni medici di Wuhan all'inizio di dicembre 2019 lanciarono pubblicamente l'allarme di un possibile virus simile alla SARS e vennero arrestati, detenuti per una settimana, diffamati in quanto allarmisti e diffusori di propaganda antiregime. Poi si scopri' che l'allarme era vero e che se fosse stato preso sul serio avrebbe ridotto il contagio. Qualche giorno fa su alcuni mass media cinesi sono state fatte pubbliche scuse a quei medici "allarmisti". I medici italiani che vengono intervistati per rassicurarci contro l'allarmismo da coronavirus sembrano vivere su marte. Ci informano che si muore molto di piu' di influenza che di coronavirus, citando i dati forniti dalle autorita' cinesi, che la normale polmonite fa molti piu' morti ecc ecc. e l'immancabile elogio della reazione cinese all'epidemia, il blocco delle citta', gli ospedali costruiti in dieci giorni, le migliaia di medici e infermieri inviati sul fronte di guerra al virus. Quindi, niente paura, il 2019-nCoV finira' presto, non c'e' da allarmarsi. Un'operazione tecnicamente perfetta, peccato che il cliente paziente sia deceduto per cause inspiegabili. Ai giornalisti e ai medici che ci rassicurano e ci invitano a partecipare al prossimo capodanno lunare consiglierei di farsi un giro nel quartiere Esquilino di Roma, non per contare le tante insegne dei negozi cinesi ma per rendersi conto del contesto in cui nascono e crescono le paure della gente, non solo verso il coronavirus di cui ora si occupano le cronache ma anche verso altre "paure" che i politici e i giornalisti trascurano fino a quando non diventano fenomeni dilaganti. L'Esquilino a Roma e' un quartiere di 25.000 residenti - non si sa quanti siano italiani o cinesi o nordafricani - che si trova al crocevia di un transito giornaliero di oltre trecentomila persone. Da un lato c'e' la metro del mercato di Piazza Vittorio, dall'altro la Stazione Termini su via Giolitti e dall'altro ancora il Colle Oppio che porta al Colosseo, il monumento italiano piu' visitato dal mondo intero. Centinaia di migliaia di romani, italiani e stranieri attraversano l'Esquilino ogni giorno, per lavoro o per svago o per commercio. Nei vagoni affollati della metro per tutto l'inverno ti senti starnutire dentro le orecchie, si viaggia quasi in apnea aspettando di arrivare a destinazione e respirare. E' una condizione che dura da decenni, peggiorata progressivamente e a cui tutti hanno dovuto adattarsi, sia immunologicamente che psicologicamente. Viviamo in spazi sporchi e infettati ma ci arrangiamo con chili di medicinali fatti apposta per farci sopravvivere in condizioni malsane. Il coronavirus di origine sconosciuta, che le stesse autorita' cinesi avevano cercato di esorcizzare con le solite frasi, non allarmatevi ecc ecc, sta rompendo o ha gia' rotto il precario equilibrio che esiste all'interno dell'ecosistema delle metropoli e delle loro province insicure, da Shanghai a Singapore, da Tokyo a New York, da Londra a Roma o a Milano o a Napoli e Bari, via via piu' in giu' nella scala della vita metropolitana, vissuta dentro centri commerciali anonimi, parchi pubblici sporchi, strade piene di immondizia, acqua di casa dal colore strano. Mentre per tutti questi accidenti abbiamo gia' messo a punto le necessarie contromisure, non avendo altra scelta, per il coronavirus sconosciuto stiamo ancora aspettando il vaccino, i test diagnostici, le misure di prevenzione ecc ecc tali che ci facciano credere che il gioco vale la candela, che correre il rischio di contaminazione e' necessario per non far crollare l'economia e tutto il sistema sociale e politico che ci gira attorno. Questi argomenti forse riuscirebbero a tranquillizzarci, non certamente quelli faziosi, parziali e anche un po' stupidi che gli "esperti" intervistati dai giornalisti compiacenti cercano di darci. Senza scadere nel razzismo o nella xenofobia o nell'isteria salviniana, allarmarci e' un nostro diritto e nel caso del coronavirus sconosciuto e' anche un modo di prevenire possibili guai. _____________________ 30 gennaio 2020 : 170 morti ufficiali, decine di morti non dichiarati, altri 2000 in fin di vita, 7800 contagiati individuati, molto peggio della epidemia di SARS. Primi casi di coronavirus accertati in India e Filippine. Due casi sospetti su una nave da crociera a Civitavecchia, seimila bloccati a bordo. A Roma, coppia ricoverata allo Spallanzani Due casi sospetti su una nave da crociera Costa Smeralda a Civitavecchia, con seimila turisti e mille uomini di equipaggio bloccati a bordo che rischiano di diventare un enorme "gruppo in quarantena". A Roma, una coppia di cinesi ricoverata allo Spallanzani.

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