aggiornamento: i viaggiatori provenienti dalla Cina saranno sottoposti a controlli e test anti Covid negli aeroporti di numerosi paesi, tra cui l'Italia. Si tratta di una misura tardiva e simbolica, che comunque dimostra che l'allarme per le probabili nuove varianti di coronavirus è molto alto.
In Cina c'è una nuova variante di Covid-19?. Se è vero che gli obitori sono stracolmi di cadaveri, come appare da numerose testimonianze, significa che il tasso di letalità di Covid-19 è alto e quindi non può trattarsi di Omicron.
Qualcuno sostiene che l'elevata mortalità è dovuta alla scarsa efficacia dei vaccini e ad una campagna di vaccinazione limitata ad una minoranza della enorme popolazione cinese.
I continui ed esasperanti lockdown hanno impedito che le ultime varianti, tra cui Omicron è la principale e la meno pericolosa perchè colpisce le vie respiratorie superficiali, potessero in qualche modo immunizzare gran parte della popolazione.
Il risultato è che l'improvvisa svolta ad U nella politica perseguita dal regime cinese contro Covid-19 - la cosiddetta strategia Zero Covid - sia stata dettata dal panico e dal caos politico, senza un'adeguata preparazione delle strutture sanitarie.
Le proteste di massa, partite dalla città simbolo di Wuhan, hanno minacciato il cuore stesso del sistema, il CCP e il suo leader Xi Jinping, e ora il regime fatica a contenere le ulteriori critiche che inondano i social media.
Le città come Pechino e Shanghai sono quasi deserte perché la gente è ammalata, o impaurita e non si fida delle cifre fornite dalla stampa ufficiale.
Secondo alcune fonti di regime i contagiati sarebbero solo poche migliaia e i morti quasi zero!!
Il caso esemplare è fornito dal resoconto di Global Times sull'apertura di "nuove cliniche per la febbre", come viene ora definita la pandemia di Covid-19.
I giornalisti evitano di utilizzare o pronunciare troppo spesso la parola COVID-19, si parla "febbre" e i cinesi indisciplinati o viziati si fiondano per una banale "febbre" in ospedale per farsi ricoverare e curare.
Le strutture sanitarie sono al collasso, molti farmaci anti-influenzali o anti-infiammatori sono esauriti e le autorità locali sono nel caos più totale.
Gli ammalati vengono ammassati dentro enormi capannoni con lunghe file di brandine, sembrano ospedali da campo ma in realtà sono soltanto un modo per nascondere il problema.
Non ci sono medici, non ci sono apparecchiature.
Gli stessi agenti di polizia che, nascosti dalle tute integrali bianche ieri si premuravano di far rispettare il lockdown anche con metodi violenti, ora fanno gli infermieri nei capannoni attrezzati per i malati.
Girano cifre pazzesche sul numero dei contagiati: sarebbero addirittura 30 milioni al giorno, secondo alcune stime. I morti sarebbero migliaia e potrebbero arrivare alla cifra di un milione entro pochi mesi.
Un'ecatombe che potrebbe avere un risvolto ancora più tragico, ovvero la comparsa di nuove varianti più aggressive e letali di quanto siano le attuali, mutuate dal ceppo Omicron.
E' quello che si teme sia già accaduto.
L'ipotesi più verosimile è che in Cina si stia già manifestando una nuova variante di coronavirus, molto diversa da Omicron e con sintomi più simili a quelli provocati dalla Delta.
In assenza di informazioni riscontrabili e di statistiche credibili, è lecito e prudente ipotizzare il peggio.
Il "nuovo COVID" originato ancora una volta dalla Cina si potrà diffondere molto rapidamente nel resto del mondo, dove ormai covid-19 è solo un ricordo soverchiato dalle influenze stagionali.
Dal prossimo 8 gennaio chi entra in territorio cinese non sarà più costretto alla quarantena. Riprenderanno i flussi turistici e di affari, e tra un mese inizia il Capodanno cinese e la festa di Primavera che farà muovere da un capo all'altro della Cina alcune centinaia di milioni di persone, amplificando enormemente le occasioni di contagio.
L'OMS come 3 anni fa tace, paralizzata dal peso politico esercitato dalla nazione più popolosa della Terra.
Xi Jinping non può fare marcia indietro, dopo aver annullato la strategia Zero Covid per timore delle proteste dilaganti. La rivolta dei "fogli bianchi" ha dimostrato ai cinesi che il regime poliziesco e la censura possono essere sconfitti dalla volontà e dalla fantasia popolare. Impossibile tornare indietro.
Il contagio della rivolta anti-lockdown è stato circoscritto solo al prezzo di sconfessare apertamente l'operato degli apparati di regime, ovvero il prezzo più grande e pericoloso per il futuro della Cina comunista.