Il dramma dell'India soffocata dall'esplosione dei contagi di covid-19 e dal fumo delle cremazioni supera e offusca tutte le precendi immagini simboliche della pandemia.
I corpi dei morti di Wuhan nei sacchi neri d'ospedale, i camion dell'Esercito con le bare di Bergamo, i TIR frigoriferi di New York, le allucinanti geometrie delle fosse di sepoltura in Brasile.
In India tutto è destinato ad amplificarsi 2 , 5 o 10 volte. Molti esperti già indicano come sottostimate le terribili cifre giornaliere fornite dalle istituzioni indiane. 350mila casi rilevati, 3000 morti al giorno sarebbero solo la punta dell'iceberg del dramma indiano.
Una nazione tanto grande quanto impreparata ad affrontare l'esplosione del coronavirus, anche dopo la scoperta di una variante indiana a doppia mutazione che risale all'inizio del mese di marzo scorso.
Il governo centrale di Narendra Modi e le istituzioni dei vari stati regionali hanno lasciato correre il contagio come se nulla fosse.
Le cerimonie religiose, i comizi e i raduni per la campagna elettorale regionale in corso, le attività economiche di qualsiasi genere che India implicano lo spostamento di milioni di migrant workers, per lo più poveri e senza fissa dimora, ammassati su autobus e treni inverosimili.
L'India di Narendra Modi sembrava inattaccabile dal coronavirus, dimenticandosi che SARS-Cov-2 è un algoritmo esponenziale. Cresce di nascosto e lentamente per poi impennarsi verso numeri infiniti.
Narendra Modi, il Matteo Salvini induista, si è rifiutato di cogliere i segnali premonitori di quello che sarebbe successo da lì a poco.
Aveva programmato la campagna elettorale del suo Partito Popolare Indiano BJP proprio sul successo contro la prima ondata di Covid-19, scoppiata nel settembre 2020 e apparentemente finita a gennaio 2021.
"La pandemia è finita, per merito del governo Modi, l'economia riparte senza vincoli o paure. Riaprire tutto e subito."
Nell'arco di tre settimane è arrivato il dramma che fa tremare tutto il mondo per gli effetti sanitari ed economici. Gli ospedali senza più posto per i ricoveri, senza ossigeno per salvare i moribondi, senza medicinali per alleviare i sintomi.
E poi i cadaveri che fanno la fila fuori dai campi di cremazione, i cumuli di legna che bruciano e quelli già esauriti che fumano, i bagliori dei fuochi ripresi dai droni. Scene dall'inferno di Dante.
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Narendra Modi è un personaggio poco conosciuto in Europa e in Italia. Complice la visione folcloristica e turistica che abbiamo del "continente indiano", conseguenza anche della complessità della società e del sistema politico che tiene dentro un fragile equilibrio le numerose contraddizioni religiose, etniche, economiche.
Narendra Modi era stato accolto con grande piacere dai centri di potere della globalizzazione: un politico di destra ( che in gioventù era estrema destra) nazionalista e induista ma molto "liberale" e "riformatore" sul piano economico, Modi garantiva che l'India sarebbe potuta diventare una terra di conquista e di mercato, grandi affari per le grandi corporation.
Il mito di Bollywood superato dalla realtà. La grande sintonia tra Modi e Trump ne è stata la cornice.
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da Wikipedia:
Appena Modi è salito al potere, ha fatto modificare il metodo di calcolo del PIL, permettendo di gonfiare artificialmente i dati di crescita. Il tasso di disoccupazione è così alto che il Ministero del Lavoro non fornisce più statistiche. Nel 2018, la società ferroviaria ha ricevuto 19 milioni di candidature per 63.000 posizioni. I settori bancario e ferroviario hanno iniziato ad essere privatizzati. I bilanci già molto bassi per la sanità e l'istruzione (rispettivamente 1,2% e 0,6% del PIL) sono stati tagliati, così come altre spese sociali: sussidi all'occupazione, stanziamenti per le mense scolastiche, piani per l'accesso all'acqua potabile. Per quanto riguarda il diritto del lavoro, le modifiche approvate nel 2018 limitano ulteriormente le attività sindacali e tenderebbero ad agevolare i licenziamenti e ad estendere l'orario di lavoro settimanale dei dipendenti.
L'India è passata dal 140º al 177º posto tra il 2016 e il 2018 nell'Environmental Performance Index compilato dai ricercatori delle università di Yale e Columbia. In particolare, lo studio evidenzia il "preoccupante" deterioramento della qualità dell'aria.
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Fino all'ultimo e nonostante le evidenze, Modi ha sottovalutato il pericolo Covid-19 per l'India. Aveva promesso di produrre vaccini da esportare in tutto il mondo, perchè non sarebbero serviti nel suo paese, per accorgersi troppo tardi che l'India ne aveva bisogno quanto o forse più degli altri.
Quando la seconda ondata si è abbattuta sull'India, Modi ha iniziato a scaricare la colpa sugli altri. in particolare sugli Stati Uniti e su Joe Biden, il nemico del suo vecchio amico Donald, colpevole di impedire la produzione di vaccini a ritmi più veloci a causa di un vecchio embargo degli Stati Uniti sulle materie prime che servono a produrli.
Biden ha tardato un pò a capire il gioco propagandistico di Modi, poi si è convinto a far togliere il vincolo, anzi a promettere che avrebbe mandato a New Delhi qualche milione di dosi di AstraZeneca ferme nei frigoriferi americani.
Anche le altre nazioni, come il Pakistan, con cui l'India è sempre sull'orlo della guerra e l'odiata Cina, hanno capito che il dramma indiano rischia di strabordare oltre i confini, sia fisicamente che politicamente, e si stanno dando da fare per inviare tonnellate di ossigeno agli ospedali indiani.
Meglio tardi che mai, anche se la situazione è prevista in peggioramento almeno per altri 15-20 giorni.
Secondo le stime dei modelli matematici, prima della metà di maggio i contagiati in India dovrebbero superare i 500mila giornalieri e oltre 5mila morti/die.
Sempre basandosi sui dati ufficiali, ampiamente sottostimati.
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In Italia la variante indiana a doppia mutazione è stata trovata in una coppia del Veneto di ritorno da un viaggio di turismo religioso sulle rive del Gange. Prima delle misure tardive di controllo sui voli provenienti dall'India.
Nella pianura pontina, attorno al capoluogo di Latina, vivono numerose comunità indiane che lavorano nell'agricoltura e nell'edilizia. Solo ieri, 27 aprile, dopo che sono stati riscontrati quasi trecento contagiati nella comunità indiana locale, si è deciso di far sequenziare i tamponi per verificare l'esistenza della variante indiana a doppia mutazione.
Anche in questo caso, meglio tardi che mai.