Vaccino COVID-19 Pfizer prepara la quarta dose
Nell'aprile scorso il boss di Pfizer, Albert Bourla, dichiarava la necessità di una terza dose di vaccino anti COVID19 dopo 12 mesi dalla seconda.
Pochi giorni fa Pfizer ha deciso che i mesi per la terza dose si riducono a 5 e dovranno farla tutti.
Le decisioni di Bourla derivano da qualcosa di cui i virologi non sono a conoscenza? i vaccini non sono efficaci? o vengono aggiornate sulla base dei budget annuali della Pfizer e dei relativi superbonus ai manager?.
Secondo fonti vicine a Bourla, per sconfiggere Covid19 saranno necessarie 3 dosi all'anno per i prossimi 3 anni. A meno di complicazioni varianti.
Le notizie che provengono da Israele sulla durata dell'efficacia dei vaccini sono una conferma delle preoccupazioni che circolavano già da tempo e che sono state alla base della decisione di iniziare la terza dose di vaccino PFIZER un mese fa nello Stato ebraico.
Quello che accade in Israele sul fronte della lotta al Covid-19 è stato considerato sempre un precursore di quello che poi sarebbe successo in gran parte del resto del mondo.
Una sorta di "laboratorio" su scala nazionale a cui tutti hanno sempre guardato con grande interesse.
Per questo la notizia che oggi è stata data dal ministero della salute israeliano è importante e preoccupante.
La terza dose sarà fatta a tutti i cittadini sopra i 12 anni - e non solo quindi alle categorie "fragili" o agli ultra ottantenni come era stato annunciato in un primo momento - e sarà inoltre necessaria, quindi obbligatoria, per avere il green pass.
Perchè questo cambio di direttiva che rappresenta anche una smentita sulla durata dell'efficacia vaccinale?
E qui c'è la seconda grave notizia: secondo i dati in possesso del ministero israeliano e dei ricercatori della Pfizer, la validità del vaccino non va oltre i sei mesi! e per questo motivo tutti coloro che hanno fatto la seconda dose più di 5 mesi fa dovranno fare la terza per essere sicuri di ricevere la protezione dal coronavirus.
La notizia è sconvolgente, se si pensa che in Italia il governo ha deciso che il green pass dei vaccinati con due dosi ha una validità di 12 mesi, lasciando presumere che i vaccini siano efficaci per la stessa durata.
Di conseguenza, il commissario israeliano per il coronavirus Salman Zarka ha annunciato che dal 1° ottobre solo coloro che hanno ricevuto la seconda dose negli ultimi cinque mesi, o che hanno ricevuto una terza iniezione di richiamo, o che sono guariti negli ultimi sei mesi e hanno ricevuto un'iniezione potranno beneficiare del green pass, che dà accesso a diverse attività e luoghi.
"Stiamo aggiornando la nostra definizione di cosa significa essere vaccinati", ha detto Zarka.
In pratica si sta dichiarando la necessità di vaccinarsi ogni sei mesi, per evitare di essere contagiati dal Covid-19.
In tutto Israele i contagi sono in aumento e hanno raggiunto i livelli di marzo scorso, in crescita anche i decessi, anche se limitati dall'alto tasso di vaccinazione.
Ma proprio l'euforia di essere protetti grazie al vaccino ha spinto molti ad abbassare il livello di attenzione, esponendosi al contagio della variante delta, al punto che l'indice Rt è risalito ben oltre il livello di guardia di 1.
Una nuova variante coronavirus dal Sudafrica
Una nuova variante coronavirus dal Sudafrica
Una nuova variante del coronavirus , C.1.2, è stata rilevata in Sudafrica e in un certo numero di altri paesi, con la preoccupazione che possa essere più infettiva ed eludere i vaccini, secondo un nuovo studio preliminare dell'Istituto nazionale per le malattie trasmissibili del Sudafrica e del Piattaforma per l'innovazione e il sequenziamento della ricerca KwaZulu-Natal. Lo studio è in attesa di revisione paritaria.
Gli scienziati hanno rilevato per la prima volta C.1.2 nel maggio 2021, scoprendo che discendeva da C.1, che gli scienziati hanno trovato sorprendente poiché C.1 era stato rilevato l'ultima volta a gennaio. La nuova variante è "mutata sostanzialmente" rispetto a C.1 ed è più lontana dal virus originale rilevato a Wuhan rispetto a qualsiasi altra variante di preoccupazione (VOC) o variante di interesse (VOI) rilevata finora in tutto il mondo.
Lo studio ha anche scoperto che il ceppo C.1.2 ha un tasso di mutazione di circa 41,8 mutazioni all'anno, che è quasi il doppio dell'attuale tasso di mutazione globale delle altre varianti. Gli scienziati hanno affermato che questo breve periodo di maggiore evoluzione è stato osservato anche con le varianti Alpha, Beta e Gamma, suggerendo che un singolo evento, seguito da un picco di casi, ha portato a tassi di mutazione più rapidi.