"Vorrei innanzitutto esprimere il mio cordoglio e la mia partecipazione alla mamma e al papà di Camilla. È stata una cosa che non doveva avvenire. Il ministro Speranza ha chiarito tutto e ha specificato come comportarsi con i vaccini e con le seconde dosi. Su questo ormai la situazione è chiara. In tutto questo è molto complicato ricostruire responsabilità".
Si spengono le luci sul G7 in Cornovaglia. Biden ha dettato l'agenda agli europei, ordinando di abbaiare di più contro la Cina avendo cura di non morderla troppo, e accorgendosi con 10 anni di ritardo che la diplomazia commerciale cinese, la nuova Via della Seta per colonizzare Asia, Africa e Europa del Sud, dovrebbe essere contrastata dalla colonizzazione finanziaria a beneficio dell'Occidente.
Sul "G7 live" aleggia l'ottimismo incerto dei piani di vaccinazione globale anti Covid.
Il futuro radioso imminente che si intravedeva un mese fa, appare ora più incerto per due motivi che tutti hanno ben chiari:
1) La vaccinazione del mondo intero non è realizzabile nei tempi e nei modi che sarebbero necessari per sconfiggere il coronavirus. Vaccinare un'intera nazione serve a ben poco se i due terzi dell'umanità continua ad infettarsi senza difese.
2) La strategia della vaccinazione, parziale o globale, presenta più rischi-difficoltà che vantaggi, rispetto ad una soluzione basata sulla scoperta di farmaci e cure effettive. L'insorgere di nuove varianti, come dimostra quella Delta (indiana) vanifica le vaccinazioni già effettuate e rinvia ad altri futuri e diversi vaccini, in una rincorsa senza fine.
L'ottimismo della volontà profuso a piene mani negli ultimi mesi, con le riaperture e i piani di ricostruzione miliardari, potrebbe cedere il passo al pessimismo della ragione e poi alla disperazione, se dovesse manifestarsi il rischio di nuove ondate di Covid in autunno e inverno.
La gente è disorientata e reagisce con rabbia agli episodi di decessi post-vaccinazione che qualche mese era disposta a giustificare sulla base del "rischio calcolato" che i governi, compreso quello di Mario Draghi, proponevano ai cittadini recalcitranti.
La teoria dei "piccoli rischi contro i grandi benefici" della vaccinazione sta improvvisamente vacillando.
In Italia la morte della giovane Camilla Canepa ha scosso l'opinione pubblica più di quanto appaia. E' apparso evidente che la faciloneria del manipolo di generali-virologi e di politici-imbonitori guidato da Draghi nel trattare la delicata questione dei vaccini per gli under 50 e il lancio degli open day per giovani e adolescenti, sono stati alla base dei casi di trombosi causati da AstraZeneca (ma non solo).
“Diciamo la verità: sono stati vaccinati i giovani perché c’era una montagna di dosi di Astrazeneca non utilizzate e perché senza i giovani non si raggiunge l’immunità di gregge. La verità pura e semplice è questa. E per fare questo si sono disattese tutte le indicazioni, mettendo in pericolo la salute delle persone e screditando un vaccino che rimane sicuro ed efficace in tante circostanze. Io penso che questo sia stato un danno abbastanza rilevante”. Così Andrea Crisanti, direttore del reparto di Microbiologia e di Virologia dell’università di Padova.
Dopo la morte di Camilla la macchina propagandistica del generale Figliuolo si è inceppata, le istituzioni sanitarie regionali e centrali si sono messe a litigare davanti a tutti, con effetti devastanti per l'immagine del governo e dello stesso Draghi.
Il quale ha percepito il pericolo da allarme rosso e ha deciso di scendere direttamente in campo, dal palcoscenico dorato del G7.
Ha pensato di usare la cornice del G7 per parlare di Camilla, per toccare il cuore intristito e confuso degli italiani e allontanare le critiche sull'operato del suo governo.
Avrebbe centrato il bersaglio, o ci si sarebbe avvicinato se si fosse limitato alla frase : "Vorrei innanzitutto esprimere il mio cordoglio e la mia partecipazione alla mamma e al papà di Camilla. È stata una cosa che non doveva avvenire." Punto.
E invece ha voluto strafare dichiarando che il ministro Speranza ha chiarito tutto (ma nessuno se ne è accorto) e che "è molto complicato ricostruire responsabilità".
Molto complicato?! di fronte alla morte di una ragazza che aveva ascoltato con entusiasmo i consigli, anzi gli ordini, dei generali governativi, Draghi pensa di autoassolversi dichiarando "molto complicato ricostruire le responsabilità"?
E chi è Draghi per pronunciare una tale sentenza, è un magistrato?, un epidemiologo?.
Con quale diritto pronuncia una frase che ha il sapore di assoluzione per chi ha sbagliato nella triste vicenda di Camilla.
Oppure sta lanciando un messaggio oscuro a chi dovesse davvero cimentarsi nell'accertamento delle responsabilità?
O più semplicemente Draghi ha straparlato, pur nella stringatezza della frase?
Il cordoglio da parte delle istituzioni per la morte di una giovane ignara del pericolo che altri avrebbero dovuto segnalargli non può prescindere dalla ricostruzione delle responsabilità, facile o complicato che sia.
Per questo la frase di Draghi offende il senso comune dei cittadini, sia quelli già vaccinati che quelli che aspettano di esserlo ma in sicurezza.