Cinque anni fa Matteo Renzi era il leader del partito piu' votato nelle elezioni europee, quasi il 41% degli italiani si fidarono che i famosi 80 euro fossero solo l'anticipo di quello che sarebbe venuto di buono dopo.
Matteo Renzi impiego' tre anni per dissipare l'enorme patrimonio politico ricevuto nel 2014, chiese un referendum su se stesso e lo perse, come nelle successive elezioni, con lui ancora alla guida, anche se nell'ombra. Cinque anni dopo Matteo Salvini si appresta a vincere le elezioni europee del 26 maggio, con un partito che da solo prendera' piu' del 30% ma che in compagnia di partiti a lui subalterni potrebbe puntare al 45%. E' un margine che se fosse replicato nelle ormai certe elezioni politiche anticipate che si svolgeranno a settembre prossimo, consentirebbe, complice la legge elettorale votata da PD, Lega e Berlusconi, al boss leghista di realizzare la presa del potere assoluto.
Da Matteo a Matteo, entrambi guidati da pulsioni di potere, entrambi cinici e beffardi nei confronti di chiunque osasse contrastarli. Ma sbaglierebbe chi pensasse di leggere la storia di questi cinque anni tra una elezione europea e la prossima solo nella chiave proposta dai due Matteo. Cosa ha trasformato l'Italia da primo paese a maggioranza progressista a maglia nera nel panorama dell'Unione Europea ? in compagnia della Francia e peggio dell'Ungheria, della Polonia o dell'Austria?
1) la posizione politica e geografica sul tema dell'immigrazione 2) la parodia ottimistica dello sviluppo economico di cui pochi si sono accorti e l'illusione che le vecchie formule economiche del passato potessero ancora garantire occupazione, pensioni, welfare
1. Mentre il fenomeno dell'immigrazione, sia che provenga dalle viscere diseredate dell'Africa che dalle macerie siriane, esplodeva senza controllo, la sinistra italiana ed europea continuava a far finta di poter gestire l'emergenza - a Renzi bastava avere il controllo di Frontex - senza accorgersi che il fenomeno era ingestibile e quando Minniti lo riconobbe fu troppo tardi. Di fronte all'invasione dei diseredati la sinistra rispondeva "gli immigrati ci pagano le pensioni" , "fanno i lavori che gli italiani scansano". Miopia totale, o visione affaristica dei problemi sociali, fatto sta che la sinistra ha scambiato una questione di solidarieta' difficile e gravosa con una di convenienza economica, salvo poi dover riconoscere di fronte alle cronache di violenze, spaccio, stupro o terrorismo che la sicurezza non ha prezzo cosi' come la solidarieta' deve essere gratuita e non affaristica.
2. L'ottimismo renziano sulla "crescita" economica era tutto fondato sulla politica monetaria di Mario Draghi alla guida della BCE: stampare denaro attraverso l'acquisto di titoli di stato di tutti i paesi membri e tassi a zero o negativi. Una pacchia per chi non aspettava altro che fare nuove promesse con nuovi debiti, ma l'enorme montagna di denaro stampato - oltre 4mila miliardi di euro - e' finita nelle tasche delle banche e delle imprese multinazionali, mentre i giovani precari, i lavoratori, gli agricoltori, le piccole aziende hanno visto solo le briciole della torta, e in Italia neanche quelle.
Greece is in the vanguard of this trend, attracting fair-weather, shallow, speculative trades, while patient investment in its economic recovery is nowhere to be seen. After 2008, Greece came to symbolise global capitalism�s failure to balance credit and trade flows. Today, as the global mismatch between economic reality and financial returns grows, there is clear danger that, once again, the country is foreshadowing a new phase of the global crisis. When vultures grow fat on a corpse, they do not revive it. Yanis Varoufakis
E qualcuno osa stupirsi se i gilet jaunes sfidano Macron e se in Italia molti sono convinti che i loro problemi economici si risolvono cacciando gli immigrati e i rom ? Ormai anche le pietre sono capaci di prevedere gli esiti sociali e politici di quanto e' accaduto in Europa negli ultimi cinque anni.
Figuriamoci se non lo prevedeva il giocatore di scacchi Vladimir Putin, cinico e violento quando si tratta di eliminare gli oppositori dentro e fuori i confini della Russia, suadente e razionale quando deve ridisegnare le strategie per condizionare i governi stranieri e in particolare quelli dell'Europa di cui lui considera ancora i confini della ex URSS.
Il caso del capo della FPO austriaca Strache e' emblematico a conferma dei sospetti che da tempo accompagnano il fenomeno delle destre europee. Le manipolazioni straniere rese possibili dal retroterra di crisi sociale ed economica.
Da L'Espresso: Esclusivo - La trattativa segreta per finanziare con soldi russi la Lega di Matteo Salvini Tre milioni di tonnellate di gasolio da vendere a un'azienda italiana: cosi' il piano della Russia per sostenere i sovranisti alle prossime Europee si maschera da scambio commerciale. Il negoziato, condotto da un fedelissimo del vicepremier italiano, su L'Espresso in edicola domenica 24 febbraio DI GIOVANNI TIZIAN E STEFANO VERGINE 21 febbraio 2019
Il format del complotto russo in Europa e' diventato ancora piu' efficace e potente dopo aver portato alla vittoria il biscazziere Donald Trump con il suo "filosofo" Steve Bannon, a sua volta pompato dal denaro dell'oscuro tecnofinanziere Robert Mercer.
Ce myste'rieux Ame'ricain, strate'ge du national-populisme, aurait fait triompher Donald Trump. Son nom a surgi dans la campagne du Brexit. De'sormais, Steve Bannon s'inte'resse a' l'Europe ou' il soutient ouvertement les partis d�extr�me droite, et notamment le Rassemblement national de Marine Le Pen. Il a de'cide' de leur apporter son aide, financie're et politique, pour les e'lections europe'ennes. Bannon a mis au point une me'thode redoutable sur les re'seaux sociaux : collecte des donne'es, micro-ciblage des e'lecteurs, diffusion de rumeurs. Son objectif, c'est d'influencer l�opinion avant les e'lections europe'ennes. "Envoye' spe'cial" dresse le portrait de ce strate'ge de l�ombre qui lui a accorde' une interview sans de'tours. Une enqu�te de Paul Moreira et Edouard Perrin.
Identico copione in Italia con Matteo Salvini
Secondo Report, Arata jr e' considerato il vero artefice dei rapporti tra Lega e Bannon. In 'The Brink', inoltre, viene raccontato che 'The Movement', l'organizzazione fondata da Bannon per promuovere il nazionalismo e il populismo di destra in Europa, avrebbe avuto un ruolo significativo nella nascita del governo gialloverde. Stando a quando afferma nel documentario Mischael Modrikamen, portavoce di 'The Movement', "Bannon ha fatto pressioni e ha consigliato sia Di Maio sia Salvini per formare l'attuale coalizione". Bannon, ricorda Modrikamen, "disse a Di Maio e Salvini: 'Dovete provare a fare questa alleanza populista'". Nei giorni precedenti alla nascita del governo, racconta ancora il portavoce di 'The Movement', Bannon ha incontrato entrambi i vicepremier. "Certamente ha consigliato entrambi i leader - sottolinea -. Lui pensava che alla fine loro potessero fare un passo indietro, consentendo al primo ministro Conte di assumere un ruolo di comando". Nel documentario viene poi mostrato Bannon mentre e' in viaggio in auto verso il Viminale assieme ad Arata jr. "Intendiamo fornire inchieste, analisi di dati, messaggi dal centro di comando" gli spiega Bannon. E lui replica: "E' l'idea che con questo possiamo diventare il partito numero uno in Italia e poi dovrete dir loro che dobbiamo pianificare, pianificare e' la parola chiave - scandisce Federico Arata - la vittoria per le elezioni europee". in aggiornamento
I PUPAZZI DI PUTIN E TRUMP Violenti Demagoghi Disumani Affaristi Ladroni Bugiardi Spietati Vigliacchi Razzisti Omofobi ... Sono il nuovo orrore che avanza in Europa