Dopo l'inchiesta della magistratura sulle mazzette prese dal sottosegretario leghista Armando Siri, uno dei piu' fidati ragionieri dell'entourage di Matteo Salvini, che ha scatenato il braccio di ferro con Di Maio e Conte che ne chiedono le dimissioni, ora arrivano le rivelazioni del settimanale L'Espresso sul coinvolgimento di rappresentanti della Lega in un caso di riciclaggio che e' finito sotto la lente di Banca d'Italia, che istituzionalmente e' preposta alla vigilanza in materia. Un giro di societa' fiduciarie lussemburghesi sembrerebbe portare a esponenti della Lega che avrebbero trasferito denaro per finanziare le attivita' del partito di Salvini. Ci sarebbero di mezzo anche i famosi 49 milioni di euro di finanziamento pubblico fatti sparire all'epoca di Bossi e di cui gli eredi Maroni e Salvini affermano di non saperne nulla. In sintesi, si conferma l'immagine, che piace tanto ad una parte dell'Italia, della Lega e di Salvini che dietro la facciata del "Prima l'Italia" cura in realta' i propri interessi , talmente oscuri da far accendere i sonnacchiosi fari della Vigilanza di Banca d'Italia. Salvini tuona e minaccia contro il presidente del consiglio e i 5 Stelle, ma in realta' e' costretto a subire la parte di chi difende i corrotti e traffica con il denaro dei cittadini. Domanda banale: Perche' di fronte a tutti questi attacchi Salvini non fa cadere il governo Conte? Risposta altrettanto banale: perche' per gli italiani, ed in particolare gli estimatori del leghista, questo e' IL GOVERNO SALVINI, e quindi se Salvini lo fa cadere equivale al gesto di Tafazzi. Una crisi di governo prima del 26 maggio - elezioni per il Parlamento europeo - segnerebbe un punto a favore dei 5Stelle, anche se non basterebbe ad arginarne la sconfitta, ma soprattutto aprirebbe una crepa nell'immagine monolitica e vincente con cui Salvini cerca di accreditarsi al livello internazionale. Nel gergo da bar tanto caro al boss leghista, lui stesso e' finito "sotto scopa" e si vede costretto per la prima volta da un anno a dover cambiare strategia per sottrarsi agli attacchi della magistratura e di Luigi Di Maio. Persino l'avvocato Conte, a cui Salvini invia battute di arrogante e immotivato disprezzo, si e' rianimato dopo l'avvio delle inchieste giudiziarie sugli uomini della Lega. Ora sembra quasi un Presidente del Consiglio e pretende giustamente di decidere lui sulle dimissioni di Siri. Salvini alza la voce, ma in realta' e' indeciso su come reagire all'attacco della magistratura e dei 5 Stelle su un tema sensibile come quello della corruzione: far cadere subito il "suo" governo, che gli ha consentito di farsi pubblicita' per un anno a scapito di Di Maio, o aspettare l'esito delle elezioni europee del 26 maggio ? In ogni caso, prima o poi, le sorti del governo Salvini sembrano avviate alla conclusione. Nell'attesa, il leghista trova il modo di tediare anche i bambini, proponendo il ritorno del grembiule a scuola come simbolo di ordine e disciplina. Il delirio mussoliniano e' totale.