Centomila in piazza San Giovanni a Roma per la manifestazione contro l'aggressione alla sede della CGIL da parte di neofascisti mascherati da "no green pass".
Centomila persone sono tante o sono poche?
Di certo il sindacato in tempi normali ha mobilitato molte più persone di quelle presenti oggi a piazza San Giovanni.
Ma questi non sono tempi normali, perchè c'è il COVID-19 che mette paura da quasi due anni, costringe ad evitare gli affollamenti, ci ha abituato a manifestare via internet, che non è un modo coreografico ed entusiasmante.
E poi c'è anche molta confusione politica, strettamente collegata ad una grande debolezza sindacale.
C'è un governo di tutti, sotto il cappello di Mario Draghi, che nessuno ha voglia di disturbare.
Per non disturbare troppo il governo Draghi, per non imbarazzare troppo Enrico Letta, per non innervosire troppo Matteo Salvini, per non isolare troppo Giorgia Meloni, alla fine restano ben pochi motivi per manifestare.
Nessuno crede davvero ad un reale pericolo neofascista, in questo momento.
Ma per il futuro ? Se all'ombra di questa ammucchiata di governo dovesse rafforzarsi una destra aggressiva, spregiudicata e più credibile di quella attuale?
Il segretario CGIL Maurizio Landini ha fatto bene a ricordare al governo l'impegno a decretare lo scioglimento dei gruppi neofascisti.
Ha fatto bene perchè c'è il rischio che qualcuno (Mario Draghi) se ne dimentichi in fretta, sotto la spinta contrapposta di chi, come Matteo Salvini, stando nella maggioranza che appoggia Draghi, non ha alcuna intenzione di rinunciare alle sue amicizie neofasciste.
Centomila a piazza San Giovanni, il giorno prima del ballottaggio per il sindaco di Roma, non parlano solo di antifascismo.
Si parla di lavoro che non c'è, del lavoro che c'è ma uccide, delle pensioni e dei salari attaccati dall'inflazione, delle tasse che crescono sotto mentite spoglie, dei diritti civili negati, dei blah blah blah sulla transizione ecologica.
E infine Maurizio Landini ricorda ai politici presenti e assenti in piazza San Giovanni che la verità sull'omicidio di Giulio Regeni non è barattabile con il regime di al-Sisi.
Centomila persone di questi tempi non sono poche.