I novemila lavoratori di Amazon Italia entrano nella storia sindacale con il primo sciopero di 24 ore. Appuntamento per lunedì 22 marzo.
Trattandosi della prima volta, tutti si chiedono se e quanto inciderà lo sciopero. Se e come si allargherà all'indotto di oltre trentamila dipendenti.
Le organizzazioni sindacali tradizionali CGIL-CISL-UIl puntano a fare dello sciopero Amazon il trampolino di lancio verso settori e strati di lavoratori su cui finora non hanno avuto un grande appeal. Anzi non sono riusciti a capire.
Anche se i dipendenti Amazon sono un pò meno invisibili degli ipersfruttati lavoratori delle consegne a domicilio, rappresentano comunque la frontiera del lavoro futuro.
Tutti nell'enorme catena di montaggio chiamata "logistica", il nuovo paradigma del lavoro alienato che utilizza le tecnologie marziane e gli atteggiamenti padronali ottocenteschi.
Ritmi assurdi, ipercontrollo delle prestazioni, ripetitività umiliante, paghe a livello di sussistenza, prendere o lasciare.
Il successo dello sciopero dei lavoratori Amazon si misurerà non solo con il tasso di adesione dei lavoratori che inciderà sulla tempistica della distribuzione dei pacchi. Tutto sommato un giorno di ritardo nella catena di distribuzione e consegna arreca un danno che Amazon è in grado di riassorbire in breve tempo.
Quello che invece potrebbe creare molti più problemi, oltre a costituire un'alleanza sociale imprevista e dirompente, è l'adesione dei consumatori allo sciopero indetto dai lavoratori.
Il cliente abituale di Amazon, pur venendo a conoscenza che nella giornata del 22 marzo è in atto uno sciopero, potrebbe comunque accedere alla piattaforma di acquisti online, scegliere e ordinare il prodotto. Se consapevolmente si asterrà dall'accedere e acquistare, darà anche lui un contributo importante alla causa dei lavoratori.
A meno dei casi urgenti dei clienti Prime che richiedono la consegna in 24 ore, un ritardo può essere messo in conto.
Ma se invece anche gli accessi alla piattaforma e gli ordini inseriti globalmente subiscono una riduzione significativa, allora vuol dire che il messaggio lanciato dai lavoratori Amazon è stato raccolto anche da una parte dei clienti "consumatori".
Un segnale di "solidarietà" che per Amazon e tutto il mondo del commercio online diventerebbe preoccupante.
Oltre ai consumatori ci sono poi le aziende "clienti", che usano la catena di montaggio Amazon per vendere. Lo sciopero danneggia anche loro.
L'arma dell'azienda di Jeff Bezos per contrastare l'evenienza di un fronte lavoratori-consumatori è scontata: chi acquista online vuole tempi rapidi e prezzi bassi. Lo sciopero, e le richieste sottostanti, danneggiano i consumatori.
Come quando si ferma il trasporto pubblico e i passeggeri restano a piedi.
Sarebbe molto utile che anche la politica si esprimesse con più chiarezza sul fenomeno Amazon. Non solo perchè non paga le tasse. Non solo perchè è una minaccia monopolistica alla libera concorrenza.
Ma anche perchè ricatta i lavoratori e i consumatori. Sotto gli occhi di tutti.
i.fan. - 08/02/2021