In Italia il Parlamento è nuovo ma lo spettacolo è sempre vecchio e squallido.
Nonostante la larga maggioranza, il centrodestra a trazione Giorgia Meloni-Fratelli d'Italia è riuscito a dividersi subito sul nome da eleggere a Presidente del Senato, seconda carica dello Stato.
Il candidato ufficiale era Ignazio La Russa, lo zio politico di Giorgia, ma i berlusconiani avevano sparso la voce che non lo avrebbero votato, per ripicca ai veti nei confronti di loro esponenti a incarichi ministeriali.
Quelli di S Fracelli d'Italia non si sono persi in ghirigori e hanno immediatamente chiamato a telefono i loro supporter tra le forze politiche di opposizione: il voto di cambio è tornato ad essere di scambio.
Un voto per Ignazio in cambio di qualche favore futuro nel sottobosco delle Commissioni parlamentari.
Una quindicina di Senatori di qualche partito di opposizione si è fatta convincere, e Ignazio è stato eletto.
E' scattata immediatamente la caccia ai 15 "venduti", che Berlusconi - lui sì che se ne intende di "acquisti" parlamentari - ha prontamente indicato in Renzi e Calenda.
I due ovviamente hanno smentito indignandosi.
Come si fa a pensare che Matteo Renzi si possa vendere per un Ignazio La Russa? quando tutti sanno che gli unici acquirenti dello sceicco di Rignano sono i sultani sauditi dalle mani insanguinate?
Tra i sospettati di inciucio ci sono anche i peones del PD in cerca di "campi larghissimi".
Senza escludere i 5 Stelle di Giuseppe Conte, che ormai hanno preso gusto a giocarsi le carte fuori dagli schemi tradizionali.
Chiunque sia stato, è comunque meritevole di gratitudine da parte dei cittadini elettori.
Grazie per averci dimostrato fin da subito quello che ci aspetta, con buona pace della rettorica patriottica.
Ci aspetta il Mercato delle Vacche, 24x7, comunque ovunque chiunque.
Che la Legislatura cominci, con gli Sfracelli d'Italia gli affari sono garantiti.