La recente crisi politica in Italia è stata vista e letta da tutti attraverso le mosse di Matteo Renzi e Giuseppe Conte.
Una chiave di lettura che forse poteva essere giustificata all'inizio, quando nell'autunno del 2020 sono iniziati gli assalti renziani al governo. Ma dopo i voti di fiducia raccolti da Conte in modo alquanto rocambolesco alla Camera e al Senato, l'interpretazione della crisi cambia o appare diversa.
Le velleità di Renzi si sono notevolmente ridimensionate, al punto che pur di non farsi scappare i deputati e senatori della sua italia viva sarebbe disposto a rientrare nella maggioranza che sostiene colui che ha definito "vulnus della democrazia in Italia" cioè Giuseppe Conte.
Il suo ascendente sul manipolo sconfitto è quasi azzerato, il morale delle truppe è sotto terra, nonostante Bellanova continui a digrignare i denti.
Basterebbe un fischio di Zingaretti e molti dei parlamentari renziani si precipiterebbero a bussare alla porta del PD: "scusa, posso ri-entrare?".
Matteo Renzi sta provando a trattenere i Consatti, Bonifazi, Comincini usando l'unico valido argomento che resta in circostanze simili: "se stiamo uniti, potremo salvarci tutti, se ci dividiamo non contiamo nulla".
Un ragionamento che nella realtà si rivela quasi sempre irrealizzato. Le truppe scappano perchè non credono che il generale che li ha portati alla sconfitta possa salvarli nella prossima battaglia.
Per questo credo che basterebbe un fischio di Zingaretti per far rientrare quasi tutti i renziani all'ovile del PD e consentirgli di avere i voti per appoggiare il governo facendo a meno di "costruttori", "responsabili" e Cesa vari.
Perchè Nicola Zingaretti non ha ancora aperto le porte ? Ispira meno fiducia il segretario del PD che il bullo di Firenze? oppure si preferisce lasciare le truppe assieme a Renzi, aspettando di muoverle sullo scacchiere della crsi politica al momento opportuno per una soluzione diversa?
Zingaretti non vuole il Conte Bis, ovvero l'attuale governo allargato a qualche fuggiasco di Forza Italia.
Potrebbe appoggiare un Conte Ter, dopo che il Bis abbia presentato le dimissioni e con un rimpasto profondo dei ministeri. L'appoggio sarebbe garantito da alcuni rientri di renziani nel PD e da un nuovo gruppo politico centrista, i seguaci di Tabacci.
Oppure, nella scala crescente dei desideri Zingaretti vedrebbe con molto favore un'uscita di scena di Conte e un governo con "maggioranza Ursula" con Renzi e Tabacci, se solo riuscisse a convincere Luigi Di Maio a voltare le spalle a Conte. In cambio di cosa? la presidenza del consiglio?
Una parte del PD si è fatta convincere dai ragionamenti dei debenedettiani di Repubblica.
Il Movimento 5 Stelle deve uscire umiliato da questa crisi politica, deve accettare il cambio di peso politico all'interno della compagine ministeriale, farla finita con Conte, anche a costo di andare alle elezioni anticipate.
Non è un mistero che molti dei pochi renziani (e un discreto numero dentro il PD) considerino Giuseppe Conte un male peggiore di Matteo Salvini.
Dentro il PD sono tutti convinti, anche quelli che evocano il pericolo di crisi al buio e conseguenti elezioni in piena pandemia e perdita di gran parte dei soldi del Recovery Fund, che i margini di soluzione della crisi siano ancora ampi, con l'uscita di scena di Giuseppe Conte.
Sono pronti a scommettere che i 5Stelle accetterebbero di mutilarsi entrambe le mani pur di non andare al voto.
Qualcuno più saggio gli ricorda che andare al voto contro un lista dell'avvocato Conte farebbe perdere al PD più di un quarto dei voti.
Sbarazzarsi di Conte e godersi i 250 miliardi di euro (Recovery Fund + MES) con un governo a trazione PD è il sogno non tanto nascosto di Zingaretti e Gualtieri.
Renzi aveva provato solo a dargli una sveglia, nel tentativo di trasformare il sogno in realtà. E' stato utile, anche se ad un certo punto l'ha fatta troppo fuori dal vaso come suo solito.
Ma il nascondino di Zingaretti sta per finire.
La prossima settimana il ministro della giustizia Bonafede offrirà un'altra occasione di imboscata per far cadere il governo di Giuseppe 2, il quale sarà costretto a dimettersi e ad aspettare che il segretario del PD faccia rientrare Renzi alla cuccia per dare via libera al Conte-Ter.
E se, dopo le dimissioni, qualcuno prova a fargli lo sgambetto, l'avvocato del popolo italiano userà l'arma finale, quella delle elezioni a cui presentarsi con una propria lista.
Tra tutti i contendenti, Conte è quello che ha meno da perdere, sotto ogni punto di vista, dalle elezioni anticipate.
E' vero che il PD ama Tafazzi ma forse non fino a quel punto ...