ANDARE IN PENSIONE, con la Meloni Sarà Peggio della Fornero

Il titolo in prima pagina del Corriere della Sera, giornale dalla linea editoriale moderata e senza pregiudizi verso il governo Melani, è eloquente:

Pensioni, le nuove regole hanno peggiorato la legge Fornero.
L'articolo è a firma dell'esperto Alberto Brambilla ed analizza a 360 gradi le nuove regole sulle pensioni collegate alla manovra di Bilancio presentata dal governo Meloni-Salvini-Tajani.

- Rimane quota 103 (introdotta da Draghi peggiorando quota 102 della Fornero) ma sarà solo con il metodo contributivo, quindi meno soldi per i pensionati, e altri inasprimenti che portano l'esperto a concludere "Insomma, un affare per lo Stato ma non per il lavoratore"

 - Ozione Donna è stata resa più restrittiva limitando le categorie di lavoratrici che potranno accedervi

 - Viene elevato di 5 mesi il limite anagrafico per accedere all'APE sociale, solo a 63 anni e 5 mesi

 - Taglio delle pensioni dei dipendenti pubblici "con una perdita stimabile tra il 5% e il 25% dell’assegno pensionistico annuale, da moltiplicare per l’aspettativa di vita media"

 - Dal 2025 la pensione anticipata si potrà ottenere solo con oltre 43 anni di contribuzione

 - Cambiano in peggio i requisiti per i lavoratori interamente contributivi, cioè coloro che hanno iniziato a lavorare dall’1/1/1996 in poi

 - Vengono peggiorate ulteriormente le penalizzazioni sulla rivalutazione delle pensioni medio-alte (inflazione ecc)

In sintesi sia chi andrà in pensione, sia chi già ne beneficia, troverà brutte sorprese dalle nuove regole contenute dalla legge di Bilancio che il governo Meloni si appresta a varare.

Quando era all'opposizione Giorgia Meloni tuonava contro la legge Fornero (governo Monti) e contro chi non la aboliva, cosa che l'attrice di Fratelli d'Italia prometteva di fare se fosse andata al governo.

Meloni non solo non abolisce la Fornero ma la peggiora.

Ennesima truffa elettorale, che resterà ovviamente impunita. In assenza di una legge che vieti di fare promesse demagogiche poi disattese quando si va al governo.

Le false promesse si chiamano truffe, e le truffe sono reati che vanno perseguiti per legge. Vale per tutti ma non per la casta dei politici e quindi nemmeno per Meloni, Salvini, Tajani.