Arbel Yehoud, ex ostaggio in lotta per liberare gli ostaggi a Gaza


"Avrete le mani sporche di sangue". Il grido di Arbel Yehoud, ex ostaggio, ai politici israeliani per porre fine alla guerra di Gaza con un accordo e riportare a casa tutti gli ostaggi ancora prigionieri di Hamas

Arbel Yehoud
Arbel Yehoud

i fan - 19 Maggio 2025 ID: 4747

Arbel Yehoud è una giovane ebrea di 29 anni, rapita da Hamas il 7 ottobre 2023 nel kibbuz di Nir Oz e tenuta in ostaggio per 482 giorni, liberata il 30 gennaio 2025.

 

Dal giorno della sua liberazione Arbel non si dà pace, perché sa che altri ostaggi, tra vivi e morti, sono ancora prigionieri nei tunnel di Gaza, nelle mani di Hamas ma vittime anche del governo Netanyahu che non vuole porre fine alla guerra con un accordo per riportare a casa tutti.

 

L'inizio dell'operazione "Carri di Gedeone" e l'aggravarsi della crisi umanitaria per la popolazione di Gaza ridotta alla fame per il blocco degli aiuti disposto dal governo Netanyahu, sono motivi di grande preoccupazione anche per Arbel Yehoud, come lei stessa ha spiegato nella sua testimonianza di fronte alla commissione della Knesset.

 

Contrariamente a quello che pensa una gran parte dell'opinione pubblica israeliana istigata dal governo Netanyahu, Arbel non crede che la "pressione militare", eufemismo per definire la strage di migliaia di civili palestinesi, convincerà Hamas a rilasciare gli ostaggi. 

 

Per questo ha deciso di spendere tutte le sue energie, il dolore e la rabbia, per convincere i politici israeliani e in particolare il governo Netanyahu, a fare di tutto per cercare un accordo, avendo vissuto quella terribile esperienza, per porre fine alla guerra e riportare gli ostaggi in Israele.


 

 

 

 

 

Arbel ha usato parole e toni forti.

 

"Invoco a gran voce la causa di coloro che sono ancora lì"

 

Nella Knesset silente, Arbel Yehoud ha raccontato delle torture subite in risposta alle operazioni di guerra dell'IDF.

 

"Sono Arbel Yehoud, una ebrea orgogliosa che è sopravvissuta da sola alla terribile prigionia delle organizzazioni terroristiche a Gaza per 482 giorni, fino al mio ritorno dalla mia famiglia e dal mio popolo.

Sono venuta a gridare il loro grido per la liberazione dei miei fratelli e sorelle ancora prigionieri"

 

"Pensate sia ragionevole o giusto che io sia qui a gridare per la libertà del mio amato Ariel, di suo fratello David e degli altri ostaggi? Sono considerati pedine per la vita dei terroristi e per la sopravvivenza del governo Netanyahu ", ha aggiunto Yehoud.

 

"Quando ero lì, pensavo che la mia famiglia e il governo israeliano avrebbero agito per liberarmi, perché era la loro unica priorità. Avevo ragione sulla mia famiglia, ma torto sul governo, che ancora oggi – a 591 giorni dall'inizio della guerra – sceglie di proseguire sulla strada militare che mette a repentaglio la vita degli ostaggi".

 

"Ho sentito il rombo dei razzi, il rumore dei proiettili e le loro onde d'urto sul mio corpo. La notte in cui Luis e Fernando sono stati tratti in salvo a Rafah, mentre io ero trattenuta lì vicino, ho scelto di dire addio alla mia famiglia perché sentivo che era il mio ultimo giorno".

 

Le condizioni di prigionia sembravano quelle di un campo di concentramento


 "Sappiate che quando gli abitanti di Gaza vicini ad alcune delle famiglie che mi tenevano prigioniera sono stati feriti dalle operazioni delle IDF, sono stata duramente picchiata e persino gettata in isolamento per molti giorni senza cibo né igiene adeguati, condizioni simili a quelle dei campi di concentramento durante l'Olocausto".

 

Arbel ha spiegato: "Sono sopravvissuta perché mi sono aggrappata alla speranza e all'impegno di tornare dalla mia famiglia, soprattutto dai figli di mio fratello Dolev, dopo aver appreso della sua morte. Questo impegno mi ha sostenuta minuto per minuto per 482 giorni, anche nei momenti di disperazione in cui sono stata umiliata e sottoposta al terrore psicologico e ai tentativi di spezzarmi lo spirito.

Non mi sono piegata. I nostri cari lì sopportano condizioni simili e peggiori giorno e notte".

 

Arbel Yehoud è convinta che i terroristi che tengono prigionieri gli ostaggi non si fanno intimorire dalle operazioni militari e dalle bombe, accettano di morire e di uccidere tutti gli ostaggi.

 

"Esigo che voi, ministri e membri della Knesset, agiate per fermare i combattimenti e riportarli da noi.

Essendo stata lì, so che solo attraverso i negoziati questo è possibile. I terroristi non hanno a cuore la propria vita né quella dei civili di Gaza, e la loro morte in guerra non li scoraggia".

 

"Non siamo come loro nel modo in cui diamo valore alla vita. Pertanto, dovete liberare i nostri cari e impedire la loro morte, così come lo spargimento di sangue di soldati, figli, padri e fratelli di tutti noi, e riportare a casa i caduti di Israele per la sepoltura.

Il mio percorso di recupero e quello di altri sopravvissuti non può iniziare finché tutti non saranno tornati. Fisicamente siamo qui, ma mentalmente siamo ancora prigionieri di loro".

 

"Ministri del governo e membri della Knesset, guardatemi e vedete chi avete abbandonato e scelto di sacrificare come soluzione al problema di Gaza.

Come me, altri 58 cittadini israeliani sono tenuti prigionieri, non solo soffrono, ma muoiono.

 

Le vostre mani saranno sporche del loro sangue

 

Le vostre mani saranno sporche del loro sangue e del sangue dei soldati se non fermerete questa guerra. Come genitori e nonni, vi chiedo di considerare gli ostaggi come vostri figli e nipoti e di riportarli alla famiglia del popolo d'Israele".


Alla fine del suo appassionato intervento Arbel Yehoud ha invitato la popolazione "a scendere in piazza e fermare la vita quotidiana del Paese fino al ritorno di tutti gli ostaggi.

 

Senza il loro ritorno, non possiamo iniziare a ricostruire e i morti non possono essere sepolti.

 

Non torneremo a essere le persone che eravamo un tempo, il Paese in cui abbiamo scelto di vivere e in cui i nostri antenati sono tornati dopo 2.000 anni di esilio".

 


 

 

 

 

 

 

i fan


Key1: Arbel Yehoud keywords: Gaza, Ostaggi di Gaza, Israele, Palestina, Netanyahu, Hamas, Arbel Yehoud,

Date Created: 19/05/2025 14:47:54


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