sul caso Epstein Trump contro Marjorie Taylor Greene del MAGA
Qualcuno ha insinuato che Donald Trump venerdì sera ha avuto un tracollo psichico, un attacco di violenta follia che lo ha spinto a pubblicare un post velenoso quanto controproducente nei confronti della deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene, una delle più seguite esponenti del MAGA e una delle storiche alleate sostenitrici del presidente Trump.
La colpa di Marjorie Taylor Greene, da tutti chiamata MTG, sarebbe stata quella di aver chiesto la piena trasparenza sullo scandalo Epstein, ovvero la pubblicazione di tutti i documenti relativi al caso del pedofilo suicidato in carcere, come del resto molti altri deputati repubblicani che hanno sottoscritto la mozione bipartisan di Thomas Massie e Ro Khanna per desecretare gli Epstein Files.
Trump contro MTG ha scritto un'invettiva in cui la definisce la "Wacky Marjorie" e ha annunciato che avrebbe ritirato il suo "sostegno e appoggio" a MTG.
Trump poi l'ha insultata con il solito corredo di bugie sostenendo che Greene è "arrabbiata perché non le rispondo più al telefono" e di essere pronto a dare al "giusto" sfidante repubblicano di Greene alle prossime primarie del 2026 il suo "pieno e incrollabile sostegno".
La risposta della Taylor Greene è stata alquanto ferma, per nulla intimorita e rispettando i canoni della retorica MAGA: "Il presidente Trump mi ha appena attaccata e ha mentito sul mio conto. Non l'ho chiamato affatto". Ha affermato che venerdì mattina aveva inviato messaggi di testo a Trump esortandolo a "favorire" la pubblicazione dei file di Epstein, dicendogli che Bill Clinton appariva nei registri di volo di Epstein "circa 26 volte" e che "Epstein era il ragno che ha tessuto la ragnatela dello Stato profondo". Greene ha incluso screenshot dei suoi messaggi di testo e ha aggiunto:
"Certo che se la prende con me per fare un esempio e spaventare tutti gli altri repubblicani prima del voto della prossima settimana per la pubblicazione dei documenti su Epstein . È davvero sorprendente quanto si stia battendo per impedire che i documenti su Epstein vengano pubblicati, arrivando a questo punto. Ma in realtà la maggior parte degli americani vorrebbe che combattesse così duramente per aiutare gli uomini e le donne dimenticati d'America, che sono stanchi delle guerre e delle cause straniere, che stanno andando in rovina cercando di sfamare le loro famiglie e stanno perdendo la speranza di realizzare il sogno americano. È per questo che ho votato.
Ho sostenuto il Presidente Trump con troppo del mio prezioso tempo , con troppo denaro, e ho lottato con più impegno per lui anche quando quasi tutti gli altri Repubblicani gli hanno voltato le spalle e lo hanno denunciato. Ma non adoro né servo Donald Trump . Adoro Dio, Gesù è il mio salvatore, e servo il mio distretto GA14 e il popolo americano.
Rimango la stessa oggi come sono sempre stata e continuerò a pregare affinché questa amministrazione abbia successo perché il popolo americano merita disperatamente ciò per cui ha votato. "
Non si hanno notizie di una eventuale replica di Trump, al quale forse è stato consigliato di prendersi una "pausa di riflessione" per smaltire l'attacco d'ira che sta creando una sconcertante frattura tra i suoi sostenitori.
Prima di attaccare MTG il presidente biscazziere se l'era presa anche con Thomas Massie, un deputato repubblicano che ha sempre sostenuto la necessità di fare piena luce sullo scandalo Epstein.
Non avendo argomenti migliori Trump ha attaccato Massie per essersi sposato dopo la morte della moglie avvenuta più di un anno fa. Secondo lui si sarebbe risposato troppo presto, un'affermazione che è riuscita ad ottenere una marea di critiche dal popolo MAGA che non ha dimenticato lo scandalo Stormy Daniel.
Lo sfogo isterico e folle di Trump dimostra che sta perdendo il controllo della situazione a pochi giorni dal voto in Congresso che approverà una legge per rendere pubblici gli Epstein Files. Il voto del Congresso non sarà sufficiente, perché serve anche quello del Senato dove i repubblicani sono più compatti, ma è chiaro che a quel punto i trumpiani sarebbero costretti al difensiva e su un terreno minato.
Trump ha fatto di tutto per bloccare il voto, anche convocando due deputate repubblicane firmatarie della mozione Massie - Khanna minacciandole di non sostenerle nelle prossime elezioni ma ottenendo invece una ferma reazione.
E' probabile anzi che lo scontro tra Trump e gli esponenti del MAGA possano indurre molti repubblicani indecisi a votare a favore della mozione bipartisan, anche per mandare un segnale chiaro e forte a Trump sulla necessità di cambiare rotta e atteggiamento sugli Epstein Files.
Continuare a definire i documenti dello scandalo come Fake News non ha giovato e non giova all'immagine di Trump e molti repubblicani iniziano a prendere le distanze dal boss, criticato anche per non essersi interessato delle condizioni economiche del popolo americano e di aver trascurato il problema della "accessibilità economica" ovvero della povertà, come evidenziato dalla vittoria di Mamdani a New York.
Lo scoppio di follia di Trump del venerdì sera potrebbe essere il pretesto martedì prossimo ad un voto di protesta nei suoi confronti al Congresso.
Un'approvazione della mozione sugli Epstein Files con un numero di voti maggiore del previsto sarebbe un chiaro segno di sfiducia contro Trump.
Per il futuro della Casa Bianca l'aspetto più preoccupante dello scontro tra Donald Trump e Marjorie Taylor Greene è che non riguarda solo la trasparenza sullo scandalo Epstein ma anche altri aspetti importanti delle strategie politiche messe in atto dal biscazziere dopo il suo insediamento.
Sotto accusa c'è il sostegno troppo sbilanciato a favore di Israele e l'aver ignorato il genocidio dei Palestinesi; ci sono le politiche economiche che penalizzano i ceti popolari impoveriti dall'inflazione, mentre i ricchi paperoni amici di Trump festeggiano il diluvio di profitti e affari.
Se a luglio scorso il tentativo di insabbiamento degli Epstein Files da parte di Trump destò sconcerto e diede luogo a qualche dissenso rapidamente soffocato dai presunti successi internazionali - dal vertice con Putin in Alaska all'accordo con Hamas per la "pace" a Gaza - adesso lo scenario delle polemiche sembra diverso.
Trump viene attaccato senza più timori reverenziali da parte di molti repubblicani, i successi internazionali appaiono inconsistenti o molto limitati, lo shutdown di 40 giorni ha paralizzato le istituzioni trumpiane, l'inflazione e la prossima fine dell'Obamacare creano ansia e povertà.
Alle prossime elezioni di midterm manca ancora un anno e non è detto che i candidati repubblicani cercheranno l'appoggio di Trump ad ogni costo, anzi ...
Anche i MAGA contro Trump sugli Epstein Files
Marjorie Taylor Greene storica trumpiana del MAGA e deputata al Congresso viene insultata e scaricata da Trump per aver sostenuto la richiesta di pubblicazione degli Epstein Files "Ho sostenuto il Presidente Trump con troppo del mio prezioso tempo, con troppo denaro, e ho lottato con impegno per lui ... Ma non venero né servo Donald Trump".
Un sussulto isolato o l'inizio di una frana?