Hamas rilascia tutti gli ostaggi ma senza andare in esilio

TRUMP  ACCETTA IL PIANO HAMAS

Trump scrive su Truth:

«Hamas pare pronta alla pace, Israele fermi le bombe»

«Sulla base della dichiarazione appena rilasciata da Hamas, credo che siano pronti per una pace duratura. Israele deve immediatamente fermare i bombardamenti su Gaza, così da poter liberare gli ostaggi in modo sicuro e rapido! In questo momento è troppo pericoloso farlo. Siamo già in discussione sui dettagli da definire. Non si tratta solo di Gaza, si tratta della pace tanto attesa in Medio Oriente».

In una dichiarazione rilasciata venerdì, Hamas ha dichiarato che avrebbe rilasciato tutti gli ostaggi nel tentativo di riprendere i negoziati.
... Un alto funzionario di Hamas, Mousa Abu Marzouk, ha dichiarato ad Al Jazeera che ci vorranno più di 72 ore per liberare gli ostaggi ancora vivi e i corpi delle persone uccise, sostenendo che tale termine non è realistico nelle attuali circostanze.

Nella dichiarazione rilasciata dall'organizzazione palestinese si afferma che verranno rilasciati tutti gli ostaggi , vivi e morti, "secondo la formula di scambio delineata nella proposta del presidente Trump, a condizione che siano garantite le condizioni necessarie per lo scambio".

Venerdì sera Hamas ha fornito ai mediatori la sua risposta al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra di Gaza e ha promesso che avrebbe approvato il trasferimento del potere sulla Striscia di Gaza a un organo di governo palestinese che sarebbe stato eletto "sulla base del consenso nazionale palestinese e con il sostegno arabo e islamico".

Marzouk ha promesso che il passaggio di potere sarebbe avvenuto con il trasferimento delle armi da Hamas ai futuri governanti palestinesi.

Hamas afferma che riprenderà i negoziati

L'organizzazione ha aggiunto che, per quanto riguarda "le altre questioni incluse nella proposta del presidente Trump riguardo al futuro della Striscia di Gaza e ai legittimi diritti del popolo palestinese, queste sono legate a una posizione nazionale complessiva e alle leggi e risoluzioni internazionali pertinenti".

Hamas ha affermato che tali questioni saranno discusse in un "quadro nazionale palestinese unificato, al quale Hamas parteciperà e contribuirà in modo responsabile".

La pressione su Hamas affinché accetti l'accordo è arrivata anche quando il piano in 20 punti di Trump ha ottenuto il sostegno dei leader delle nazioni islamiche, tra cui alcuni alleati di Hamas.

Hamas ha risposto con un "sì, ma" al piano di Trump: "Pronti per i negoziati e il rilascio di tutti gli ostaggi"

Senza menzionare la richiesta di disarmo o di una forza internazionale: Hamas ha annunciato di accettare il rilascio di tutti gli ostaggi, come dettagliato nel piano del Presidente Trump, ma non ha fornito una risposta chiara alle numerose altre clausole presenti nella proposta: "Il futuro di Gaza e i diritti del popolo palestinese saranno discussi in un quadro nazionale". Un alto funzionario dell'organizzazione terroristica: rilasciare tutti gli ostaggi in 72 ore è irrealistico. Pronti a negoziare sulle armi, ma rimarranno a Gaza.

Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha annunciato di aver incaricato le autorità palestinesi competenti di redigere una costituzione provvisoria per lo Stato di Palestina. La costituzione dovrà essere completata entro tre mesi e fungere da base per la transizione dall'Autorità Nazionale Palestinese a uno Stato.

Le dichiarazioni di Abbas giungono pochi giorni dopo il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di 11 Paesi durante le riunioni dell'Assemblea Generale dello scorso settembre. Tra questi Paesi figurano Regno Unito, Canada, Australia, Portogallo, Lussemburgo, Belgio, Andorra, Francia, Malta, Monaco e San Marino, portando il numero totale di Paesi che hanno riconosciuto lo Stato di Palestina a 159 su 193 Stati membri delle Nazioni Unite.

Il presidente palestinese ha aggiunto che "la legge elettorale e le leggi correlate saranno modificate, sulla base delle disposizioni della costituzione provvisoria, in modo che nessun partito, forza politica o individuo possa candidarsi a una carica se non aderisce al programma politico e agli obblighi internazionali e legali dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina, non implementa il principio della soluzione dei due stati, l'Iniziativa di pace araba, le risoluzioni di legittimità internazionale, il principio di un sistema, una legge e l'esistenza di un'unica forza di sicurezza legittima".

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Dando la piena disponibilità a rilasciare tutti gli ostaggi - vivi e morti - ancora nelle proprie mani, Hamas accetta una parte del piano Trump, quella più legata agli interessi emotivi del popolo israeliano, mentre prende tempo, se non proprio rifiuta, la resa incondizionata prevista dagli accordi tra Trump e Netanyahu e l'uscita dalla scena politica di Gaza e Palestina.

E' una mossa dettata dalla furbizia piuttosto che dal realismo e rilancia la palla nel campo avverso di Israele e USA.

Il rilascio di tutti gli ostaggi è la richiesta fondamentale degli israeliani - ma non di Netanyahu - e Hamas la concede senza incertezze se non quelle legate alla logistica del rilascio in una situazione di grave pericolo per tutti.

Invece rispetto alla questione del futuro governo della Striscia, che nel Piano Trump-Blair dovrebbe essere assegnato ad un comitato di tecnocrati arabo-americani presieduto dallo stesso Trump, Hamas non si pronuncia e anzi lascia intendere che potrebbe ancora essere della partita, pur con regole diverse e senza fucili sul tavolo.