I crimini a Gaza e il "netanismo", malattia terminale di Israele


Un editoriale del Jerusalem Post mostra come il "netanismo", il sistema logico di Netanyahu, sia una malattia penetrata in profondità nella politica di Israele, portando lo Stato ebraico all'isolamento e alla sconfitta morale e reale

Paesaggio di Rafah, Gaza 2025
Paesaggio di Rafah, Gaza 2025

i fan - 21 Maggio 2025 ID: 4752

Più si prolunga nel tempo l'agonia indecente e criminale inflitta da Israele alla popolazione palestinese di Gaza, più cresce la reazione dell'opinione pubblica mondiale, a cui devono adeguarsi anche i governi dei principali paesi finora alleati o sostenitori del diritto di Israele.

 

L'Europa, sotto la spinta di Francia Gran Bretagna, e il Canada hanno deciso di accentuare le pressioni su Israele affinché cessi i massacri e consenta l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza per sfamare la popolazione ridotta allo stremo.

A sostegno di queste richieste viene utilizzato un concetto semplice ed efficace: Basta! non c'è più alcun motivo di continuare ad accanirsi sui palestinesi, nessuna minaccia alla sicurezza.

 

Se Israele vuole salvare gli ultimi ostaggi deve accettare la fine della guerra e consentire ad altri di riportare Gaza ad una nuova vita, senza Hamas.

 

Netanyahu e il suo governo di fanatici "netanisti" respingono pretestuosamente le richieste dei suoi stessi alleati. Persino Trump inizia a cercare un modo per smarcarsi dalla stretta funerea del boss israeliano.

 

Ma in Israele ormai prevale un atteggiamento politico-emotivo che ostacola qualsiasi dialogo, qualsiasi ragionamento, qualsiasi possibilità di un ritorno alla normalità.

 

A testimonianza di questa malattia profonda e grave in cui versa la società israeliana riproduco ampi stralci dell'editoriale del Jerusalem Post, un organo di informazione un tempo considerato depositario di una cultura moderata, conservatrice e ragionevole.

 

E' la dimostrazione di come sia penetrata in profondità la retorica fanatica del netanismo, il blocco politico-sociale-religioso che si alimenta di cinismo, affarismo, estremismo ideologico e giustifica la prosecuzione dei massacri a Gaza e in Cisgiordania con la necessità di "sicurezza" e con l'obiettivo prioritario di proseguire la guerra anche a costo di sacrificare gli ostaggi e alienarsi le simpatie di chi sostiene il diritto di Israele.

 

Scenografia e colonna sonora che contornano l'editoriale del Jerusalem Post sono realizzate con i Carri di Gedeone, le macerie polverose e i lamenti delle madri dei bambini uccisi, feriti o affamati.

 


 

Quando Hamas ti applaude, è il momento di riconsiderare la tua posizione

 

Il Regno Unito, il Canada e la Francia non vedono il nesso causa-effetto dello sfruttamento della popolazione di Gaza da parte di Hamas per raggiungere il suo obiettivo di demonizzare Israele.
A cura di JPOST EDITORIAL


Martedì, Francia, Gran Bretagna e Canada hanno rilasciato dichiarazioni schiaccianti, minacciando sanzioni contro Israele se non interromperà le sue operazioni militari a Gaza e non revocherà le restrizioni agli aiuti. Sebbene possano sembrare giustificate nel contesto ristretto degli orrori vissuti dai palestinesi nell'enclave sotto assedio, ignorano completamente il contesto più ampio delle ragioni e delle pressioni che sostengono la presenza di Israele in quel luogo: Hamas e Iran.

In una dichiarazione congiunta, i governi hanno affermato: "Il rifiuto da parte del governo israeliano di fornire assistenza umanitaria essenziale alla popolazione civile è inaccettabile e rischia di violare il diritto internazionale umanitario.

"Ci opponiamo a qualsiasi tentativo di espandere gli insediamenti in Cisgiordania... Non esiteremo a prendere ulteriori misure, comprese sanzioni mirate", hanno affermato.

Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha risposto: "I leader di Londra, Ottawa e Parigi stanno offrendo una ricompensa enorme per l'attacco genocida contro Israele del 7 ottobre, mentre invitano a commettere altre atrocità simili". Ha aggiunto che Israele si difenderà con mezzi equi fino al raggiungimento della "vittoria totale", ribadendo le condizioni di Gerusalemme per porre fine alla guerra e raggiungere i suoi due obiettivi: il rilascio degli ostaggi rimasti e la smilitarizzazione della Striscia.

Le tre nazioni occidentali hanno inoltre affermato: "Abbiamo sempre sostenuto il diritto di Israele a difendere gli israeliani dal terrorismo. Ma questa escalation è del tutto sproporzionata". Hanno aggiunto che non sarebbero rimasti a guardare mentre il governo di Netanyahu perseguiva "queste azioni vergognose".

Da nessuna parte, tuttavia, sono state menzionate le “azioni atroci” di Hamas nel trattenere e torturare gli ostaggi in condizioni indicibili, né è stato detto che tutte le sofferenze a Gaza potrebbero finire domani se Hamas rilasciasse gli ostaggi e deponesse le armi.

 

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Come ha affermato Netanyahu, Israele ha il diritto di combattere e disarmare un nemico che si è infiltrato nei suoi confini, ha rapito e ucciso la sua gente e continua a tenerla in ostaggio come carta da gioco strategica, quando potrebbe semplicemente liberarla e giura di distruggere Israele nella sua dichiarata missione.

Sì, alcune cose non si possono combattere: Hamas come concetto, e il tempo che sta per scadere per gli ostaggi. In questo momento serve creatività per raggiungere un accordo.

 

Dov'è la pressione globale su Hamas?
Tuttavia, da parte degli alleati di Israele, non c'è creatività né pressione sul vero colpevole: Hamas. Al contrario, minacciano sanzioni contro il Paese che cerca di riavere i suoi cittadini.


È davvero questo il modo più intelligente di agire nei confronti di un alleato che ha promosso e combattuto per i valori occidentali? Dov'era, in quella dichiarazione congiunta, l'altrettanto ponderato avvertimento rivolto ai gruppi terroristici che hanno dato vita a questa intera operazione: Hamas, i suoi alleati e il suo sostenitore principale, l'Iran?

Mentre l'amministrazione Trump afferma di essere vicina a un accordo nucleare con il regime iraniano, dov'è il peso che si attribuisce a Teheran per fare pressione su Hamas? Perché Israele viene preso di mira in questo caso?

Un appello ad aiutare la popolazione di Gaza, che sta effettivamente soffrendo, è giustificato. Ma ignorando il contesto più ampio e i responsabili della carneficina a Gaza, Regno Unito, Canada e Francia stanno semplicemente prendendo di mira il bersaglio facile: Israele.

 

La prova lampante che gli avvertimenti dei tre paesi erano fuorvianti e dannosi è stata l' immediata reazione del gruppo terroristico, che "ha accolto con favore la dichiarazione congiunta rilasciata dai leader di Gran Bretagna, Francia e Canada, che respinge la politica di assedio e fame perseguita dal governo di occupazione contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza e i piani sionisti volti al genocidio e allo sfollamento.

 

"Questa posizione rappresenta un passo importante verso il ripristino del rispetto dei principi del diritto internazionale, che il governo terrorista di Netanyahu ha cercato di minare e sovvertire", ha aggiunto.

Forse quando i terroristi che hanno commesso il peggior massacro del secolo saranno d'accordo con te, sarà giunto il momento di rivedere le tue convinzioni.

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Questo articolo si commenta da solo.

E' il peggior servizio che esponenti del giornalismo israeliano possano fare alla causa israeliana. E' la dimostrazione di come 20 anni di Netanyahu e netanismo abbiano offuscato la capacità di guardare la realtà e ragionare nel proprio e altrui interesse.

 

Il netanismo è diventato una malattia profonda e forse inguaribile, terminale, della società israeliana.

 

L'unica medicina sarebbe quella di cessare i massacri dei palestinesi, negoziare e ottenere il rilascio degli ostaggi, liberarsi di Netanyahu e riguadagnarsi la solidarietà dell'opinione pubblica civile.

 

 

Finora gli israeliani hanno rifiutato questa medicina, e la malattia di Israele si aggrava di giorno in giorno, con il rischio di un esito fatale, di un rigurgito inarrestabile di odio antisemita, di altri orrori o semplicemente di un isolamento perpetuo.

 

La Germania dopo la Seconda Guerra mondiale ha avuto la capacità di dissociare la sua immagine da quella del nazismo. Oggi nessuno si sognerebbe di pensare che i tedeschi siano sinonimo di nazisti. 

 

Israele dovrebbe fare altrettanto, cercando di dissociare la sua immagine dalle responsabilità gravissime di Netanyahu, che in 20 anni ha creato un sistema e una ideologia di potere che sta portando Israele alla rovina.

 

I crimini a Gaza contro il popolo palestinese non garantiscono la sicurezza ma il trionfo del "netanismo", malattia terminale di Israele.

 


 

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"Tsunami diplomatico", l'Europa contro i crimini di Israele a Gaza

20 maggio - La proposta dell'Olanda di riesaminare l'accordo di partenariato tra UE e Israele ha ottenuto il consenso di 17 paesi, sufficiente per avviare un'indagine sulle violazioni dell'articolo 2 dell'accordo che riguardano il rispetto dei diritti umani.
Il solo annuncio di una possibile rescissione degli accordi ha provocato violente reazioni da parte del governo Netanyahu. "Stiamo affrontando un vero e proprio tsunami che non potrà che peggiorare. Siamo nella peggiore situazione in cui ci siamo mai trovati. Questa è molto peggio di una catastrofe, il mondo non è con noi", ha commentato un ministro israeliano.

Tra i 17 paesi che sostengono la revisione dell'accordo ci sono Francia, Spagna, Belgio, Svezia, Portogallo, Irlanda ma non Italia e Germania.

La minaccia dell'annullamento della partnership con Israele è il primo vero passo concreto dei paesi europei per cercare di fermare la carneficina a Gaza, che è ripresa negli ultimi giorni con l'operazione Carri di Gedeone e stante il blocco degli aiuti umanitari alla popolazione palestinesi affamata.

Israele isolato


 

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Date Created: 21/05/2025 08:59:48


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