Il voto in Canada è stato diverso da ogni altro precedente. Questa volta è come se si fossero sfidati a duello (elettorale) l'ex banchiere Mark Carney e il bullo biscazziere Donald Trump.
Quest'ultimo fino a poche ore prima del voto aveva ripetuto il suo appello-minaccia elettorale, invitando i canadesi a scegliere il partito conservatore, più disposto alle lusinghe americane e a diventare il 51° Stato degli USA.
Nel duello contro Carney, Trump ha perso, e le conseguenze pratiche e simboliche non tarderanno a manifestarsi in tutto il resto del mondo.
Dopo il voto del Canada, saranno in molti ad accogliere le minacce di Trump con sonore pernacchie.
Il Canada ha votato contro Donald Trump, premiando il neo leader dei Liberal Mark Carney che ha impostato tutta la sua campagna elettorale sulla sfida al biscazziere americano.
L'unica incertezza è se Carney governerà da solo con la maggioranza assoluta dei seggi (almeno 172) in Parlamento o se avrà bisogno di allearsi con un partito minore per ottenere un'altra manciata di seggi. Quando manca poco all conclusione dello spoglio delle schede elettorali il partito di Carney si attesta su 168 seggi, contro i 151 dei conservatori filo-trumpiani di Poilivre.
CNN -
Il primo ministro canadese Mark Carney ha dichiarato che il suo paese non cederà "mai" agli Stati Uniti, mentre martedì mattina ha proclamato la vittoria alle elezioni federali , in seguito a una campagna oscurata dalle continue provocazioni e dalle elevate tariffe commerciali imposte dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Il leader del Partito Liberale ha rivolto una sorprendente risposta a Trump, inviando un messaggio di unità a una nazione divisa e promettendo di "rappresentare tutti coloro che considerano il Canada la loro casa".
"Come ho avvertito per mesi, l'America vuole la nostra terra, le nostre risorse, la nostra acqua, il nostro Paese. Ma queste non sono minacce vane. Il presidente Trump sta cercando di spezzarci affinché l'America possa possederci", ha detto Carney, salutando con favore un notevole capovolgimento di sorte per il suo partito. "Questo non accadrà mai".
Carney ha ribadito le dichiarazioni rilasciate durante la campagna elettorale in merito al profondo cambiamento nella natura delle relazioni tra Canada e Stati Uniti.
"Abbiamo superato lo shock del tradimento americano, ma non dovremmo mai dimenticare la lezione. Dobbiamo prenderci cura di noi stessi. E soprattutto dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri", ha detto.
Quello che più stupisce nella vittoria elettorale di Mark Carney è l'assoluta determinazione nel "combattere Trump" senza temere lo scontro aperto nei confronti del più potente vicino.
Carney ha preso il posto del dimissionario Justin Trudeau, leader dal 2015 dei Liberal al governo, partendo con una previsione di 20 punti di svantaggio nei confronti del partito conservatore filo-trumpiano.
L'ex-banchiere centrale (sia in Canada che in Inghilterra) ha convocato subito le elezioni anticipate e si è schierato contro i dazi imposti da Trump e soprattutto contro la folle provocazione del biscazziere di "annettere" il Canada come 51° Stato degli Stati Uniti con il miraggio di rendere i canadesi più ricchi e felici.
Ora che Carney ha vinto è facile pronosticare che il suo esempio sarà seguito da molti altri leader di paesi succubi degli Stati Uniti, del bullismo di Trump e delle minacce di guerra commerciale.
Donald Trump è diventato così il vero sconfitto del voto in Canada.
E di conseguenza Mark Carney si è imposto come modello mondiale per contrastare il biscazziere, senza timori reverenziali o subalternità.
Il voto in Canada è stato salutato con esultanza in molti paesi dell'Europa Unita, in particolare in Gran Bretagna e in Francia, i due paesi da cui provengono gran parte dei canadesi.
Canada "never 51" al voto, sconfitta la mania imperiale di Trump
Il Canada al voto per sconfiggere l'America di Trump al grido di "Never 51". I sondaggi danno favoriti i Liberal di Carney contro i conservatori filo-trumpiani.

Mike Carney - Canada Never 51
i. fan. - 28 Aprile 2025 ID: 4712
Primi risultati 29/4: Carney ha la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento per governare.
Il voto premia i Liberal anti-Trump, mentre i conservatori filo-trumpiani crescono ma restano all'opposizione. Voto molto polarizzato, perdono i partiti intermedi.
Non era mai accaduto nella storia moderna che una tornata elettorale in Canada suscitasse così tanto interesse persino in paesi lontani e con ben altri problemi.
Oggi si vota in Canada per rinnovare il parlamento federale e scegliere il successore di Justin Trudeau, dimissionario all'inizio dell'anno per far posto all'ex banchiere Mark Carney che non ha perso tempo e ha anticipato il voto previsto per l'autunno.
Una mossa azzardata ma azzeccata, in simultanea con il progetto di Donald Trump di "annettere" il Canada per farlo diventare il 51° Stato della sua "Grande America".
Carney ha trasformato il voto, che vedeva in svantaggio il partito Liberal contro i filo-trumpiani conservatori, in un referendum pro o contro la sfida di Trump, polarizzando l'elettorato con lo slogan "Never 51" e facendo dimenticare i problemi del governo Trudeau.
I sondaggi a poche ore dal voto gli danno ragione e attribuiscono al partito di Carnei 186 seggi (erano 160 nel 2021) contro i 124 dei conservatori guidati da Pierre Poilievre (ne avevano 119, ma prima della sortita di Trump erano loro in netto vantaggio).
da CNN
New entry in politica ed ex governatore sia della Banca del Canada che della Banca d'Inghilterra, Carney ha assunto la carica di Primo Ministro proprio mentre Trump iniziava ad applicare numerose tariffe sui prodotti canadesi.
Il nuovo primo ministro ha assunto una posizione di sfida nei confronti di Washington, continuando a imporre dazi reciproci contro gli Stati Uniti. Con l'acuirsi della guerra commerciale e delle minacce di annessione provenienti da Washington, i liberali hanno visto i loro dati nei sondaggi invertire drasticamente la rotta, colmando rapidamente il divario con i loro rivali conservatori.
Mark Carney è la versione canadese di Mario Draghi, da banchieri della globalizzazione a "ultima spiaggia" di una politica incapace e distante dalla gente comune.
dal corriere.it
" ... i canadesi sembrano pronti a perdonargli il passato da mastino della finanza purché li porti fuori dalla burrasca.
Come fece da capo della Banca centrale durante la crisi del 2008. O come quando timonò la Banca d’Inghilterra, primo straniero della storia, nella tempesta della Brexit.
Più complessa la posizione del filosofo Alain Denault, professore all’università di Moncton e autore di La Mediocrazia. «Tutto ciò contro cui combattevamo ieri, il neoliberalismo, le grandi banche e le multinazionali sono oggi diventati alleati, parte della resistenza all’incompetenza e al narcisismo di Trump.
Non critichiamo più un banchiere coinvolto nei paradisi fiscali, lo sosteniamo perché protegga le nostre conquiste sociali», spiega al Corriere. «Sul breve periodo sarà un sollievo se Carney batterà Poilievre, ma in prospettiva perderemo una dialettica politica fondamentale. Dalla sinistra all’estrema destra del neoliberalismo voteremo tutti la stessa cosa».
La vigilia del voto in Canada è stata insanguinata da una strage che in apparenza è motivata dalla follia di un immigrato asiatico contro una festa della comunità filippina, il Lapu Lapu Day.
Ma è probabile che dietro il gesto di un soggetto squilibrato, che ha causato 11 morti e decine di feriti, ci sia la solita mano di Putin per avvelenare il clima del voto, e provocare reazioni estreme, come già sperimentato in numerose altre elezioni (come quelle recenti in Germania). I servizi russi sono maestri nel reclutare persone folli e isolate, senza matrici politiche, al solo scopo di creare terrore e paura alla vigilia di eventi importanti.
Il voto in Canada contro la guerra dei dazi scatenata da Trump
La guerra dei dazi scatenata da Trump anche in Canada ha provocato una reazione popolare contro i prodotti made in USA, i cui acquisti sono crollati di oltre il 60% negli ultimi 2 mesi per il boicottaggio messo in atto da numerose associazioni di consumatori canadesi.
E nonostante la parziale marcia indietro sui dazi fatta dal biscazziere di Washington, ormai il sentimento anti-americano ha preso il sopravvento, con una campagna di boicottaggio che colpisce tutti i principali marchi, creando problemi all'economia americana.
Una sorta di anticipazione del voto popolare canadese contro Donald Trump che sancirà la completa sconfitta della folle provocazione di annettere il Canada agli Stati Uniti.
I risultati si conosceranno nella mattinata italiana di martedì, alla vigilia della scadenza dei primi 100 giorni del Trump 2.0 di cui tutti ormai certificano il fallimento totale.
i fan
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Date Created: 29/04/2025 11:19:14