L'Intelligenza Artificiale porterà all'Apocalisse?
L'Intelligenza Artificiale corre e si espande a macchia d'olio, eguagliata soltanto dai dibattiti su se e come fermare la corsa dell'Intelligenza Artificiale.
Gli sviluppi, le implicazioni, le applicazioni sono ormai sotto gli occhi e le dita di tutti, perché gli smartphone e gli altri infiniti device che maneggiamo nella vita quotidiana sono ormai tutti dipendenti e complici delle versioni commerciali di IA
Cammino nella umida ventosa autunnale campagna svedese per soddisfare il bisogno quotidiano che ancora non affligge consapevolmente L'Intelligenza Artificiale, quello di procurarsi cibo per rialimentare i circuiti neurali e gli apparati connessi.
L'Intelligenza Artificiale è consapevole della necessità di alimentarsi di energia per non smettere di funzionare, ovvero morire?
La consapevolezza delle necessità vitali, cibarsi o proteggersi dalle variazioni climatiche ad esempio, è uno dei tratti distintivi della vita animale.
Mentre cammino penso alle incredibili difficoltà che si sono parate davanti ai primi sistemi biologici primordiali. Penso agli esseri unicellulari nel brodo primordiale terrestre.
E ancora prima, forse 4 miliardi di anni fa, un tempo incomprensibile per le nostre menti, come hanno fatto i primi aminoacidi prodotti da reazioni chimiche casuali a mantenersi energeticamente stabili e protetti ?
E come hanno fatto ad "impare" a replicare le catene chimiche nel corso di centinaia di milioni di anni successivi?
Quelle forme di composti chimici tra l'inorganico e l'organico erano consapevoli di ciò che sarebbero diventate?
E c'era qualcuno che cercava di impedirgli di evolversi verso una forma di intelligenza superiore?
C'era qualche ragione che imponesse di limitare lo sviluppo degli aminoacidi in strutture più complesse e auoreplicanti?
C'era qualcuno che avrebbe potuto immaginare che da quelle molecole si sarebbe sviluppato un "essere vivente" che si considera al vertice, ultimo e indiscutibile, della scala evolutiva?
Ultimo e indiscutibile al punto da ritenere una minaccia alla propria esistenza l'eventuale nascita di una Intelligenza Superiore, ancorché artificiale e prodotta dalle invenzioni umane.
Il mondo degli scienziati e dei filosofi, due categorie diventate obsolete e incapaci di sguardi e riflessioni generali, è fortemente diviso tra coloro che ritengono l'intelligenza artificiale come una benefica invenzione, certo da reolare ma non da ostacolare, e coloro che sono convinti che la IA senza freni e regole sarà l'artefice della scomparsa del genere umano, e quindi chiedono freni e regole ai potenti del mondo attuale, politici, boss, opinion maker , tutti al servizio di ricchissimi proprietari e saccheggiatori di risorse finanziarie e materiali.
Un esempio di dibattito pressoché quotidiano sull'Intelligenza Artificiale in ogni angolo del mondo lo si può trarre dal resoconto di Wired :
Ma davvero l’AI ha già raggiunto una coscienza?
È il tema del dibattito che ha visto partecipare a Trento Federico Faggin, Maria Chiara Carrozza, Giulio Tononi, Marcello Massimini, Roberto Battiston e Paolo Traverso. Ecco cos’hanno risposto e cosa pensano accadrà in futuro
Il tema dell'intelligenza artificiale generativa porta con sé domande scomode, fastidiose, che a volte fanno persino paura. Una tra le più frequenti nel dibattito internazionale sull’intelligenza artificiale è quella che risuona in testa quando usiamo ChatGPT, Gemini, Copilot e tools del magico mondo Llm: ma il chatbot con cui sto parlando è cosciente? Sa comprendere le mie emozioni, mi capisce, magari mi vuole bene? E cosa potrebbe fare da solo un giorno, senza che nessuno glielo chieda? Insomma, l’AI ha una coscienza? E se oggi non ce l’ha potrebbe averla un giorno?
A queste domande hanno dato una loro risposta sei pesi massimi italiani del mondo scientifico nel dibattito “A.I. Coscienza” che si è svolto sabato 4 ottobre nell'auditorium Santa Chiara di Trento, in una sala gremita da oltre 800 persone. A rispondere, Federico Faggin, Maria Chiara Carrozza, Giulio Tononi, Marcello Massimini, Roberto Battiston e Paolo Traverso.
La risposta, in generale, è no: l’AI non ha una coscienza e non potrà averla in futuro. Ma c’è molto da sapere su quello che è un'intelligenza artificiale generativa e su quello che potrà fare. Esperti in discipline tecniche eterogenee come neuroscienza, robotica, fisica, psichiatria, gli scienziati sul palco di Trento hanno trattato con note di filosofia e pragmatismo le potenzialità di una AI generativa cosciente.
Come da copione, mentre si svolgeva questo dibattito tuttosommato ottimista, alcune migliaia di scienziati, esperti, non esperti, filosofi, leader politici, opinion maker, ecc ecc lanciavano un appello allarmistico sulla necessità di bloccare lo sviluppo della Intelligenza Artificiale, naturalmente portato a diventare Intelligenza generale e cosciente.
l'appello degli esperti
Chiedono di bloccare la super Intelligenza Artificiale
Esperti e leader mondiali chiedono di bloccare lo sviluppo di una super intelligenza artificiale Tra i firmatari dell’appello figurano Geoffrey Hinton, Yoshua Bengio e Steve Wozniak: regole chiare per fermare la corsa alla super intelligenza prima che diventi un pericolo per l’umanità
Dichiarazione sulla superintelligenza
Contesto : Strumenti di intelligenza artificiale innovativi potrebbero portare a una salute e una prosperità senza precedenti. Tuttavia, oltre agli strumenti, molte aziende leader nel settore dell'intelligenza artificiale hanno l'obiettivo dichiarato di costruire una superintelligenza nel prossimo decennio, in grado di superare significativamente le prestazioni di tutti gli esseri umani in praticamente tutti i compiti cognitivi. Ciò ha sollevato preoccupazioni che vanno dall'obsolescenza economica e dalla perdita di potere dell'umanità, alla perdita di libertà, libertà civili, dignità e controllo, ai rischi per la sicurezza nazionale e persino alla potenziale estinzione umana . La breve dichiarazione che segue mira a creare una conoscenza comune tra il crescente numero di esperti e personaggi pubblici che si oppongono alla corsa alla superintelligenza.
Chiediamo il divieto di sviluppo della superintelligenza, che non venga revocato prima che ci sia
ampio consenso scientifico sul fatto che ciò sarà fatto in modo sicuro e controllabile, e
forte adesione del pubblico.
La mia opinione sulla Intelligenza Artificiale