L'incontro a Istanbul tra le delegazioni di Russia e Ucraina per iniziare a trovare un metodo di discussione - non la pace e nemmeno la tregua, ma solo cercare un dizionario comune - è andato più che a vuoto.
I russi si sono limitati a calare i loro assi, ovvero il memorandum - sarebbe meglio chiamarlo "ultimandum" - che illustra, bontà loro, le condizioni per arrivare :
1) alla pace subito, ovvero la resa totale e incondizionata dell'Ucraina
oppure
2) alla tregua subito, ovvero alla resa totale e incondizionata dell'Ucraina ma con 2 possibili percorsi.
La lettura integrale del memorandum è noiosa e scontata e non vale la pena tediare i lettori.
I Travaglio nostrani tuttavia si sono già affrettati a definire "realistiche" le richieste di Putin, e guai se Zelensky le rifiuta: perderebbe un'occasione irripetibile per salvare il salvabile, dopo di che potrebbe accadere che lo zar si arrabbia, rovescia il tavolo e si prende anche Kyiv e Odessa.
Che poi non sarebbe una novità, perché Putin pensa davvero che la pace-resa incondizionata di Zelensky debba essere solo il prologo della futura annessione dell'Ucraina: nuove elezioni truccate e sotto minaccia e il gioco è fatto.
Ma allora a cosa serve il memorandum consegnato a Istanbul, visto che ripete per l'ennesima volta le condizioni capestro a cui Putin è disposto a porre fine al massacro?
Ce lo svela su Moskovsky Komsomolets - media ex-liberal che si ingegna a riverniciare le veline e i pensieri reconditi del Cremlino - in un articolo di Tatiana Antonova, che espone il pensiero di Sergej Markov, ex consigliere putiniano e direttore dell'Istituto di ricerche politiche di Mosca, accreditato come persona "informata e seria" anche in Europa.
Svelato il significato segreto del memorandum russo: trappola per Zelensky, regalo per Trump
Il testo del memorandum russo contiene un’“uscita di sicurezza” per gli Stati Uniti dal conflitto ucraino
... La parte ucraina non sarà soddisfatta di nessuna delle opzioni di cessate il fuoco, - ne è certo il politologo Sergej Markov, - perché la parte ucraina è una giunta terroristica neofascista che è immersa fino al collo nel sangue del suo popolo.
Qualsiasi pace, a qualsiasi condizione, significa un passo verso la rimozione dal potere e un passo verso il processo e la prigione, o semplicemente le vittime si vendicheranno. Verranno da Zelensky e chiederanno perché ha ucciso mezzo milione di ucraini. Pertanto, nulla andrà loro bene.
La parte russa non è uno scrittore di fantascienza, aggiunge l'analista.
Non abbiamo scritto noi il memorandum consegnato a Kiev a Istanbul per conto di Kiev.
- La parte russa ha scritto un memorandum per Trump, - ritiene Markov.
- Ma Trump sarebbe contento della seconda opzione. Idealmente, Trump vorrebbe la pace. Ma capisce già che la pace è impossibile. Pertanto, ora ha bisogno di una base per uscire da questo conflitto.
Ma il Presidente degli Stati Uniti non può semplicemente sbattere la porta. Quantomeno perché c'è un'alta probabilità che esca dalla "porta sbagliata".
Per "svuotare" il caso ucraino in modo reputazionale ideale, Trump deve giocare una bella partita in tre mosse:
1 - accusare sia Mosca che Kiev di non essere in grado di raggiungere un accordo tra loro. È come nel film "Love and Doves"
2 - Washington non revoca le sanzioni contro Mosca.
3 - gli Stati Uniti interrompono la fornitura di armi alle Forze Armate ucraine.
Se i think tank di Kiev o la "coalizione dei volenterosi" vedono questo schema, devono essere molto preoccupati in questo momento.
Non a caso Zelensky urla giorno dopo giorno la necessità di introdurre nuove sanzioni contro Mosca. Lui e i suoi protettori sanno benissimo che la Russia si è già adattata ai vecchi "pacchetti" a tal punto da averne portato uno proprio a Istanbul.
Ciò significa che il rifiuto della Casa Bianca di revocare le attuali restrizioni non sarà un duro colpo per Mosca.
Se Trump trova una buona ragione per sbattere la scarpa sul tavolo dello Studio Ovale e annunciare la fine definitiva delle forniture di armi a Kiev, questo sarà allo stesso tempo una "Kuzkina mother" per Nezalezhnaya e un regalo al "vecchio Donnie".
- Trump vuole davvero risparmiare soldi all'America, lo ha detto più di una volta. Pertanto, sarà felice di trovare una scusa per interrompere le forniture di armi a Kiev. Sì, può continuare a fornire loro intelligence.
Le armi costano, i dati satellitari non valgono nulla - ha sottolineato Sergey Markov.
Questo articolo illustra sinteticamente lo schema di partita che Putin assieme a Trump sta giocando da molti mesi.
L'obiettivo non è una trattiva per la pace o per una tregua più o meno lunga. Il vero obiettivo è la capitolazione dell'Ucraina e la sostituzione di Zelensky con un regime fantoccio.
Per arrivare a questo c'è solo la via militare che può essere percorsa rapidamente solo se Trump convince il Pentagono e l'establishment repubblicano a non dare più armi all'Ucraina, nella convinzione che anche l'Europa sarà costretta a fare altrettanto e comunque non sarebbe in grado di rimpiazzare il vuoto americano.
L'Ucraina senza armi significa che le truppe di Putin potrebbero arrivare rapidamente a Kyiv, costringere Zelensky alla fuga e sostituirlo con un oligarca ucraino.
E' chiaro che Trump non può scoprirsi troppo perché dimostrerebbe la tesi che lo indica come l'agente Krasnov al servizio del Cremlino.
Trump deve fare la faccia dura con Putin per accreditarsi come mediatore neutrale, ma preparare il pretesto, ovvero una trappola, per giustificare la sospensione degli aiuti militari.
Era il copione del 28 febbraio nello Studio Ovale, che Zelensky è riuscito a neutralizzare con l'intervento di Francia, Gran Bretagna e Germania.
Ma ora Putin e Trump ci riprovano con il "memorandum", che se Zelensky rifiuta darà adito alla Casa Bianca di bloccare i rifornimenti agli ucraini, spianando la strada per arrivare a Kyiv.
i. fan.
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Date Created: 03/06/2025 20:37:19