Per ora il vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin si può annoverare tra i più ricchi di salamelecchi reciproci che i due boss hanno profuso alla vigilia dell'incontro con l'evidente scopo di distogliere l'attenzione dal dramma scatenato dall'invasione dell'Ucraina offuscandolo nel gossip politico
Trump aveva aperto le danze concedendo a Putin di incontrarlo, di fatto riammettendolo nel consesso diplomatico internazionale da dove Putin era stato bandito dall'inizio dell'invasione di Ucraina nel febbraio del 2022.
Tutti hanno sottolineato che questo incontro è un successo per Putin, ottenuto grazie all'amico Trump, l'obiettivo malcelato che fin dall'insediamento alla Casa Bianca era stato annunciato e rinviato diverse volte.
Per Putin, abituato a pensare con la logica degli scacchi, rientrare nel giro diplomatico, essere cioè riammesso con tutti gli onori e per di più dal boss della potenza militare-economica più importante, è certamente un risultato e un punto di ripartenza che va ben oltre le dispute sui territori dell'Ucraina da "scambiare".
Diciamo che l'Alaska secondo il criminale russo potrebbe essere una mossa di preparazione dello scacco matto.
Il vertice in Alaska è la carta su cui Putin ha deciso di giocarsi il riconoscimento del suo status di "statista", provando a rompere l'immagine del criminale di guerra inseguito dall'ordine di cattura della CPI.
Fin dallo scorso novembre 2024 Putin ha manovrato Donald Trump per ottenere esattamente questo risultato.
Le vicende dei campi di battaglia nel Donbass lo interessano poco, a questo punto.
Putin sa benissimo che dopo tre anni e mezzo di guerra sanguinosa e criminale, non sarà qualche chilometro in più o in meno sulla linea de fronte a cambiare gli scenari della guerra.
Dal punto di vista militare Putin ha già perso, perché la palude dell'Ucraina orientale gli costa finora un milione di russi morti, centinaia di migliaia di veterani disadattati, l'isolamento economico con i tassi bancari oltre il 18%, un'economia schiava della guerra, un sistema bancario fallito, un'industria petrolifera senza acquirenti.
Nonostante questo Putin si mostra spavaldo e vincente perché ha bisogno che la propaganda di regime non ceda nemmeno un millimetro alle critiche o ai dubbi del popolo russo, ma il compito dei propagandisti dentro e fuori la Russia diventa sempre più difficile e monotono, "stiamo vincendo, vinceremo", ripetono da 3 anni e mezzo, un'eternità.
Putin in Alaska si gioca "la carta Trump".
Consapevole delle difficoltà e dei rischi crescenti, Putin si gioca la carta Trump, non per ottenere improbabili concessioni immediate ma per cercare di cambiare il terreno di battaglia, cercare di far dimenticare l'Ucraina e rimettere il suo regime di nuovo dentro i processi diplomatici e commerciali di prima della guerra.
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Putin: «Trump fa sforzi efficaci per porre fine alle ostilità. La pace passi da un accordo sulle armi nucleari»
L'amministrazione Trump «fa sforzi efficaci per porre fine alle ostilità in Ucraina».
Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, incontrando i vertici della Federazione Russa in vista del summit di domani col presidente Usa, Donald Trump, in Alaska. Lo riporta Ria Novosti. Ha anche aggiunto che «una pace verrà raggiunta se Russia e Usa riusciranno ad arrivare a un accordo sulle armi nucleari».
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Le piroette di Trump sullo "scambio di territori", le frecciate a Zelensky seguite da ipocrite smentite, le terre rare dell'Alaska vendute ai russi che non sanno cosa farsene, la replica amorosa di Putin sugli accordi per gli armamenti nucleari, di tutto questo carosello farsesco di Trump rimane solo una banale considerazione.
L'Alaska è la finestra da cui Trump tenta di far rientrare in gioco Putin e farlo uscire dal vicolo cieco in cui si è cacciato, fuori e dentro la Russia.
Questa è la vera mission di Trump in Alaska per conto di Putin.
Riaccreditare Putin come un interlocutore, facendo dimenticare i crimini commessi in Ucraina, l'orrore di 2 milioni di morti tra russi e ucraini a causa del delirio imperialista delle Grande Madre Russia, le stragi di Cecenia, Georgia, Siria, gli omicidi degli oppositori politici come Politkovskaja, Nemtsov, Navalny e la detenzione illegale di migliaia di oppositori, intellettuali o gente comune che ha osato mettere in dubbio la legittimità del regime.
Se l'obiettivo di Trump e Putin in Alaska è quello di rimuovere la storia dell'ultimo decennio putiniano, diventa ancora più urgente e necessario denunciare i crimini del criminale russo agli occhi dell'opinione pubblica mondiale.
I mezzi di informazione veramente indipendenti non devono indulgere nella retorica falsa e menzognera che Putin e Trump sbandiereranno prima durante e dopo l'incontro in Alaska, dove entrambi giocano in casa.
Entrambi cercheranno di nascondere agli occhi del popolo russo e dell'opinione pubblica mondiale i milioni di vittime del regime che da 25 anni occupa il Cremlino.
Se il popolo russo avesse libero accesso alle informazioni e alla verità sui disastri causati dalla folle guerra scatenata da Putin contro l'Ucraina, un milione di giovani mandati a morire per la gloria di Putin, credo che non esiterebbe a rivoltarsi contro i criminali che regnano a Mosca.
Un senso di nausea e disprezzo avvolge Putin e Trump che si incontrano in Alaska per nascondere la responsabilità per la morte di un milione di russi e un milione di ucraini in Ucraina.
Tutto il resto è ipocrisia criminale.
i fan
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Date Created: 15/08/2025 08:18:45