Lo scandalo Trump e lo strano suicidio di Epstein
E' arrivato il momento di chiamarlo con il suo vero nome, lo "scandalo Trump Epstein", l'inarrestabile flusso di documenti ed evidenze che collegano il presidente degli USA Donald Trump al trafficante di sesso e pedofilo Jeffrey Epstein, suicidato il 10 agosto 2019 in circostanze misteriose nel carcere Metropolitan Correctional Center di New York in cui era detenuto, prima che potesse ufficialmente vuotare il sacco.
Nel mese di luglio scorso Donald Trump aveva sentenziato e fatto arrabbiare i suoi fans affermando che il caso Epstein era una bufala, una fake news, che non esistevano documenti segreti che lo riguardassero e che la vicenda era anche poco interessante per l'opinione pubblica americana.
Fu sommerso da critiche aspre di molti esponenti del MAGA, delusi e scioccati, ma Trump restò sulle sue posizioni e per dimostrare che è sempre lui che comanda il gioco iniziò il percorso di concessione della grazia a Ghislaine Maxwell, la complice di Epstein detenuta in un carcere di sicurezza e trasferita con l'interessamento attivo di Trump in una prigione molto più confortevole. Ovviamente il prezzo della facilitazione è stato corrisposto dalla Maxwell mediante dichiarazioni che negavano completamente qualsiasi collegamento tra Trump - descritto come un simpatico gentiluomo - e il suo compare Epstein.
Sembrava che Trump fosse riuscito a tacitare tutto e tutti, persino il Wall Street Journal che aveva pubblicato l'immagine sconcia del suo biglietto augurale per il cinquantesimo compleanno del pedofilo.
Contenti i Maga, contenti i repubblicani e i puritani alla JD Vance.
Restava solo un piccolo scoglio rappresentato dai deputati dem al Congresso che con l'ausilio di un manipolo di repubblicani hanno raccolto firme per approvare una legge che obbligherebbe l'FBI e il Dipartimento di Giustizia a diffondere gli Epstein Files tenuti nascosti dallo staff di Trump perché giudicati ininfluenti e noiosi.
Lo scandalo Trump - Epstein
Ma prima che il Congresso ottengai file, ci hanno pensato gli eredi di Epstein a mettere in piazza alcuni documenti che riaprono il caso e lo trasformano definitivamente in una scandalo, lo "scandalo Trump Epstein".
Uno scandalo a tutto tondo, che riguarda le frequentazioni tra il presidente americano e il trafficante di sesso di schiave minorenni, le affermazioni che Trump si sia intrattenuto con una delle vittime - probabilmente la defunta Virginia Giuffre diventata suo malgrado famosa per la denuncia contro il principe maiale Andrea di Inghilterra - per diverse ore, le affermazioni di Epstein sulla ricattabilità e sulla salute mentale del biscazziere.
Lo scandalo Trump Epstein è riesploso più potente di prima, nonostante i tentativi goffi e menzogneri della Casa Bianca di negare tutte le evidenze.
Ma lo scandalo Trump Epstein, anche alla luce della documentazione che sta emergendo, si allarga verso un altro fronte, ancora più grave e misterioso di quello attuale: è un fronte criminale che avvolge i tanti inspiegabili "suicidi" accaduti ad alcune persone che hanno avuto a che fare con Epstein nel corso di un ventennio, a cominciare dal suicidio del protagonista che nell'estate del 2019 viene trovato morto nella cella del Metropolitan Correctional Center.
Le indagini sommarie esclusero che Epstein - che 3 settimane prima aveva subito un'aggressione da parte di un compagno di detenzione - fosse stato vittima di un omicidio, certificando che si era tolto la vita a causa della depressione carceraria.
A distanza di oltre 5 anni i nuovi documenti ottenuti e pubblicati dai deputati del Congresso danno invece una forte motivazione alla tesi dell'omicidio commissionato da qualcuno che temeva le possibili rivelazioni del pedofilo.
Nelle email scambiate tra Epstein e il giornalista scrittore Michael Wolff datate 2015, quest'ultimo consigliava a Epstein diverse strategie per utilizzare le informazioni su Trump che si stava accingendo a diventare presidente degli Stati Uniti. La strategia principale era quella di aspettare che diventasse potente per poi ricattarlo sulla base delle informazioni in suo possesso.
Epstein ha seguito questa strategia cercando di sfuggire alla legge, ottenendo ottimi risultati grazie a strane coperture garantitegli dalla FBI, fino a quando un'inchiesta giornalistica nel 2018 del Miami Herald ha ricostruito le vicende del trafficante lungo l'arco di quasi 30 anni costringendo l'FBI a riaprire il caso e ad arrestare Jeffrey Epstein.
Il quale vistosi messo alle strette senza vie di scampo o sotterfugi legali ha pensato di utilizzare l'opzione suggeritagli anni prima da Wolff, cioè ricattare Donald Trump per indurlo a trovare il modo di farlo uscire dal carcere.
Dati i precedenti e i trascorsi di Epstein, che anni prima era riuscito a limitare le indagini e i danni a suo carico sfruttando le conoscenze bipartisan nell'establishment politico, è certo che anche questa volta abbia provato a cavarsela minacciando rivelazioni esplosive per colui che era stato suo compagno di tante avventure, diventato presidente degli Stati Uniti e quindi dotato di un enorme potere.
da NBC : In uno scambio di messaggi con Epstein del dicembre 2018, qualcuno il cui nome è stato censurato nei documenti scrisse: "Passerà tutto! Stanno solo cercando di abbattere Trump e stanno facendo tutto il possibile per riuscirci...!"
"Sì, grazie. È pazzesco. Perché sono io quello in grado di sconfiggerlo", ha risposto Epstein.
Sebbene lo scambio non fornisca alcun contesto, è avvenuto durante il primo mandato presidenziale di Trump e circa sei mesi prima che gli agenti dell'FBI arrestassero Epstein nel New Jersey con l'accusa federale di traffico sessuale.
Definire suicidio la morte in carcere di Jeffrey Epstein è uno schiaffo all'intelligenza comune, come ripete spesso il fratello Mark Epstein.
Persino le prove fornite dal Dipartimento di Stato trumpiano in un video della sorveglianza nelle ore in cui sarebbe avvenuto il suicidio contengono un buco di alcuni minuti che confermano l'ipotesi della manomissione dei servizi di sorveglianza proprio nelle ore in cui Epstein si sarebbe suicidato.
Chi è il mandante dell'omicidio di Jeffrey Epstein? e chi è l'esecutore?
Il mandante del "suicidio" di Jeffrey Epstein non può che essere qualcuno che ne temeva le rivelazioni e i ricatti. Avendo avuto decine di clienti ricchi e influenti, altrettanto numerosi sono i papabili mandanti dell'omicidio.
Escluderei coloro i cui nomi erano già di pubblico dominio, a cominciare dall' Andrea d'Inghilterra, a Bill Clinton e altri del mondo dello spettacolo e della politica.
Persino l'ex primo ministro israeliano Ehud Barak era stato già messo alla berlina e quindi non aveva nulla da temere da ulteriori rivelazioni.
Jeffrey Epstein è stato per molto tempo un agente del Mossad. Si dice che il suo ingresso negli ambienti del potere politico ed economico sia stato facilitato dall'agenzia israeliana che aveva interesse ad utilizzare lo spregiudicato finanziere per acquisire informazioni e ricatti su personaggi importanti, ovvero il solito mestiere sporco delle agenzie di spionaggio.
Perciò il Mossad è un serio sospettato per l'omicidio di Epstein, che con le sue rivelazioni avrebbe potuto bruciare importanti contatti e fonti di intelligence a Washington.
In pratica il trafficante di sesso dal carcere avrebbe potuto inviare un messaggio ai suoi ex datori di lavoro con un contenuto tipo "tiratemi fuori da questo buco, in qualsiasi modo, o altrimenti rivelo la vostra intera rete negli USA".
Questa ipotesi, per quanto plausibile, è meno probabile di altre perché Epstein conosceva molto bene i metodi del Mossad e sapeva quindi che i ricatti e le minacce erano controproducenti e pericolosi.
Se è stato il Mossad ad eliminare Epstein deve averlo fatto su commissione di qualcun altro.
(in aggiornamento)
Il caso Epstein rappresenta una delle pagine più infami, sporche e criminali che siano mai statescoperte e scritte.
E' innanzitutto la metafora della violenza maschilista delle elite al Potere contro donne e ragazze inermi e indifese.
Ma è anche una storia criminale, di finanza e spionaggio, di corruzione e ricatti.
E' una storia di cui tutt'ora si ignora il perimetro, si ignorano le vittime, i sopravvissuti e i morti. solo la morte oscura e violenta del mostro Epstein, ma soprattutto quella di molte vittime consapevoli o ignare.
Gli altri suicidi o decessi strani collegati allo scandalo Epstein di cui sarebbe importante accertare le cause e circostanze sono:
- Virginia Giuffre la vittima più famosa, suicidatasi il 25 aprile del 2025
- Jean Luc Brunel procacciatore di modelle per Epstein, impiccato nella sua cella nel carcere Santé di Parigi il 19 febbraio 2022
- Ruslana Korshunova modella russa nel giro di Epstein suicidata il 28 giugno 2008 a New York cadendo dal 9° piano di un palazzo
- Alfredo Rodriguez maggiordomo di Epstein, morto nel dicembre 2014 per un improvviso mesotelioma dopo essere uscito dal carcere
- Steve Bing precipitato dal 27° piano del suo condominio di Los Angeles nel giugno 2020 dopo aver parlato con l'FBI di Epstein
- Thomas Bowers responsabile della divisione di gestione patrimoniale della Deutsche Bank che ha trasferito denaro per Epstein, trovato impiccato nella sua casa in California nel novembre 2019
- Efrain "Stone" Reyes morto di COVID nel novembre 2020, poche settimane dopo aver parlato con gli investigatori federali che indagavano sulla morte di Epstein
- Joe Recarey detective della polizia di Palm Beach che ha guidato le indagini su Epstein e ha spinto i funzionari a fare giustizia, è morto il 25 maggio 2018, dopo una breve malattia, all'età di 50 anni
- Wendy Leigh biografa di celebrità trovata morta sotto il suo balcone di Londra nel maggio 2016