Di colpo Evelina, Antonio e Valeria si trovano ad affrontare una situazione nuova senza l’acqua corrente in casa. Per loro, ma per chiunque, è una situazione limite. L’acqua è vita, è sopravvivenza, è un bene primario, non se ne può fare a meno. Senz’acqua c’è la morte.
Senz’acqua è la fine. Eppure tutti e tre decidono di resistere. In città si è sparsa la voce che c’è un operaio comunista che riattacca i contatori dell’acqua. Fa parte del Comitato Spontaneo di Lotta Contro Acqualatina che si trova in Via Maiorino. Il suo nome è Vincenzo,
racconto di Delio Fantasia, Marcello Zennaro e Gennaro Varriale