L'Olimpiade numero 32 del 2020 fu assegnata a Tokyo sulla base di una promessa poi rivelatasi una truffa alquanto prevedibile.
Era il 2013, ancora in piena crisi finanziaria mondiale.
La promessa giapponese era quella di riutilizzare gran parte degli impianti e dei siti della precedente Olimpiade del 1964, in modo da contenere i costi entro il tetto di 7 miliardi di dollari.
L'Olimpiade della sobrietà e dell'efficienza, tutto il contrario del modello Abenomics ancora agli albori.
Era una palese bugia, ma molti fecero finta di crederci, con il tintinnio degli yen, e votarono Tokyo anzichè Istanbul.
Dopo un anno i costi preventivati per Tokyo 2020 erano già saliti a una decina di miliardi (quasi come quelli di Londra 2012) e nel 2019, prima dello scoppio della pandemia di Covid-19, avevano superato gli scandalosi 15 miliardi di Rio 2016.
All'inizio del 2020, quando ancora non era stata presa la decisione di rinviare la manifestazione al 2021, i miliardi di dollari erano diventati 22.
Una montagna scandalosa di denaro, che però all'epoca si giustificava ancora con i ricavi e i benefici per l'intera economia del paese ospitante, il Giappone, il cui debito pubblico sfiora il 300% del PIL e non si fa certo scrupoli di indebitarsi di qualche spicciolo in più dato che la Banca Centrale del Giappone stampa denaro a tutto spiano da decenni.
Con lo scoppio della pandemia e il rinvio a luglio 2021 era chiaro a tutti che i ricavi sarebbero stati ridimensionati di molto.
Niente spettatori sugli spalti, niente turisti per le strade e pochi sponsor, tra l'altro disposti a pagare meno del preventivato. O addirittura hanno annullato come nel caso della Toyota gli spot pubblicitari previsti dopo essersi resi conto che il 70% dei giapponesi era contrario allo svolgimento dell'Olimpiade e uno spot avrebbe provocato una pubblicità negativa.
Con ogni probabilità i costi finali di Tokyo 2020 toccheranno i 25 miliardi di dollari.
Ai quali andranno sommati i costi politici di una manifestazione che si preannuncia molto dimessa sul piano sportivo, in cui a farla da padrone saranno i paesi asiatici con la Cina in testa, con Europa e America a fare da comprimari.
Venticinque miliardi di dollari per due settimane di eventi. 12 miliardi a settimana, quasi due miliardi di dollari al giorno.
Il costo scandaloso di Tokyo 2020 è l'unica vera notizia di questa Olimpiade noiosa e irritante.