aggiornamento
- In Tunisia la situazione rassomiglia sempre di più ad un colpo di Stato: Kais Saied ordina il coprifuoco notturno in tutto il paese fino al 27 agosto
- scontri nella zona del Parlamento. L'esercito impedisce al leader di Ennahdah Ghannouchi di entrare in Parlamento
Irruzione della polizia in borghese negli uffici di Al Jazeera a Tunisi
Non si conoscono i motivi ma si presume che l'azione di forza contro il media più diffuso in Nord Africa e Medio Oriente sia dovuta al fatto di aver dato voce ad alcune critiche contro l'azione del presidente che appare sempre più come un colpo di Stato organizzato.
E' il 25 luglio a Tunisi, la ricorrenza della rivolta che 10 anni fa pose fine al regime di Ben Ali.
Il caldo è opprimente ma molta gente manifesta in piazza la rabbia per le promesse tradite, la corruzione dilagante, la gestione caotica della pandemia di Covid-19, il collasso degli ospedali con i malati che muoiono per mancanza di ossigeno.
La sera del 25 luglio il Presidente Kais Saied convoca i generali e proclama lo scioglimento del Parlamento, la destituzione del Primo Ministro Hicham Mechichi e del suo governo, l'attribuzione a se stesso dei poteri esecutivi. E minaccia chiunque volesse reagire con le armi che l'esercito è pronto a rispondere "pallottola su pallottola".
Nel viale Bourghiba, dal lungomare fino ai vicoli della città vecchia, la gente smette di protestare e comincia a festeggiare, come una liberazione.
Il partito islamico moderato Ennahdha, che in Parlamento ha la maggioranza e a cui appartiene il primo ministro silurato, emette un comunicato in cui parla di "colpo di Stato".
Le diplomazie internazionali tacciono, colte in apparenza di sorpresa dalla mossa del presidente che da mesi tutti si aspettavano.
Iniziano a circolare voci sul ruolo degli Emirati Arabi nel colpo di mano di Saied. Qualcuno lo paragona al generale Al Sisi in Egitto, quando i militari abbatterono il governo degli islamisti di Morsi e instaurarono un regime dittatoriale.
Kais Saied è "l'uomo venuto dal nulla", costituzionalista, che raccoglie le simpatie di movimenti di sinistra, giovani e laici, ha fama di essere un intransigente moralizzatore della vita pubblica, di non far parte dell'establishment corrotto e di essere legato alle tradizioni culturali arabe.
Quella di ieri è stata una mossa della disperazione, dettata dalla crisi economica e sanitaria, oppure l'epilogo di un piano preparato nei mesi scorsi?
Si tratta di un colpo di Stato o di un colpo di Covid ?