Una lunghissima lista di accuse, degna di un vero e proprio Mostro Criminale.
Questo lunedì, 26 agosto, la procura di Parigi ha reso noti i motivi dell'arresto del fondatore del servizio di messaggistica Telegram Pavel Durov sabato all'aeroporto di Le Bourget a Parigi.
In una dichiarazione pubblicata quasi 48 ore dopo l'arresto del 39enne miliardario franco-russo, la Procura rivela che l'arresto è stato disposto nell'ambito di una "indagine giudiziaria aperta l'8 luglio contro una persona anonima a seguito di un'indagine preliminare di iniziativa condotta dalla sezione J3 (lotta contro il crimine informatico – JUNALCO) dell'ufficio del procuratore di Parigi".
E che riguarda non meno di 12 potenziali reati.
L'elenco include accuse di complicità nel possesso di immagini pedopornografiche, traffico di droga e frode a mezzo di una banda organizzata. A ciò si aggiungono i capi d'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di un reato punibile con la reclusione fino ad almeno 5 anni e il riciclaggio da parte di una banda organizzata.
Infine, è accusato di essersi rifiutato di comunicare alle autorità "le informazioni o i documenti necessari per l'esecuzione e lo sfruttamento delle intercettazioni autorizzate dalla legge". Per dirla chiaramente: il fondatore di Telegram si rifiuta di collaborare con la polizia o i servizi di gendarmeria nell'ambito delle indagini.
Questa misura di custodia cautelare è stata "prorogata il 25 agosto 2024 da un giudice istruttore e può durare fino a 96 ore, data la procedura applicabile ai reati nell'ambito del regime della criminalità organizzata", ha dichiarato l'ufficio del procuratore.
Pavel Durov potrebbe quindi rimanere detenuto nei locali dell'Ufficio nazionale antifrode fino a mercoledì 28 agosto.
L'arresto di Pavel Durov (Telegram) è un regalo di Macron a Putin
25 agosto - Il fondatore di Telegram Pavel Durov, russo con cittadinanza francese, è stato arrestato a Parigi con l'accusa che il suo socialmedia non "modera gli interventi", non collabora con le forze dell'ordine e consente la diffusione di traffici illeciti di armi, droga, pedofilia, prostituzione, terrorismo".
E' un'accusa che si presta a interpretazioni controverse, prima tra tutte quella che è un tentativo di censura contro un network che aveva già subìto pesanti attacchi dal regime in Russia proprio perché non disponibile a sacrificare la libertà di informazione.
Con l'arresto di Durov Macron ha regalato a Putin un formidabile argomento per giustificare l'oppressione della libertà di critica in Russia: "anche in Occidente arrestano chi non si adegua alle leggi dello Stato, anche a costo della libertà di espressione".
Non è la prima volta che la stupidità di Macron favorisce gli argomenti criminali di Putin.
Se si vuole regolare l'uso di Telegram esistono altri modi intelligenti e liberali per farlo.
Liberare subito Pavel Durov è l'unico modo per rimediare all'orrore.
Dopo l’arresto di Pavel Durov, i Kremlinbot hanno cominciato a parlare di “ipocrisia”, “dittatura” e “censura” in Europa: e hanno detto che tutto questo in Russia non esiste
Secondo i bot filogovernativi di VKontakte, in Russia “le persone non vanno così facilmente in prigione”
-------------------
Putin ringrazia Macron
i filo-putiniani si scatenano in difesa di Pavel Durov, mentre fino a pochi giorni fa ne chiedevano la testa ...
ifan twitter: menoopiu
Key1: Pavel Durov keywords: Pavel Durov, Libertà di Informazione, Telegram, Macron, Putin, Parigi,
Date Created: 26/08/2024 18:50:44