BELAVIA e il trucco di Trump per aggirare le sanzioni alla Russia


Dietro la fine delle sanzioni per la compagnia aerea BELAVIA in cambio del rilascio di 52 prigionieri politici in Bielorussia c'è il trucco di Trump per aggirare le sanzioni contro la Aeroflot di Putin

Trump e Putin in Alaska
Trump e Putin in Alaska


ifan - 21 Settembre 2025 ID: 5991


Mentre scrivevo il post sul coraggio di Mikalai Statkevich, storico esponente dell'opposizione e prigioniero politico bielorusso inserito nello scambio sulle sanzioni a BELAVIA che si è rifiutato di essere deportato in esilio, mi è venuto spontaneo chiedermi se lo scambio fosse "equo" da un punto di vista degli interessi in gioco.

 

Perché 52 prigionieri, e non 20 o 80, in cambio della fine delle sanzioni americane alla compagnia aerea bielorussa, che non è certamente un gigante dei cieli disponendo di pochi aerei Boeing (e alcuni Embraer brasiliani)?

 

Non esiste un criterio per misurare se l'accordo tra USA e Bielorussia sia equo, ovvero se 52 prigionieri politici sono il giusto "prezzo di scambio" per la fine delle sanzioni alla compagnia aerea di bandiera BELAVIA.

 

Ma dato il contesto - l'amicizia trentennale tra Donald Trump e Vladimir Putin - nasce il fondato sospetto che la transazione tra la Casa Bianca e il regime di Lukashenko sarà utilizzata come un trucco per aggirare le sanzioni alla compagnia aerea russa AEROFLOT, ben più grande ed importante della BELAVIA e bisognosa quanto mai di pezzi di ricambio per la sua flotta di aerei composta quasi al 50% di Boeing (sanzioni americane introdotte da Biden dopo l'invasione dell'Ucraina) e per il restante da Airbus (sanzioni europee).

 

Subito dopo la vittoria elettorale di Trump i massimi esponenti russi avevano richiesto la fine delle sanzioni alle compagnie aeree russe come "gesto di buona volontà".

 

Il ministro degli esteri Lavrov aveva ripetuto la richiesta nello scorso aprile.

 

Usa-Russia: Lavrov, 'abbiamo chiesto revoca sanzioni ad Aeroflot'
11 aprile, 2025
Mosca, 11 apr. (Adnkronos) - La Russia ha chiesto agli Stati Uniti di revocare le sanzioni alla compagnia aerea statale Aeroflot, ma Washington non ha ancora risposto. Lo ha dichiarato - riporta la Tass - il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, collegando la potenziale ripresa del servizio aereo diretto tra Stati Uniti e Russia alla decisione di Washington su Aeroflot, che rimane sottoposta a pesanti sanzioni dopo l'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte di Mosca nel 2022.
... "Gli americani se ne sono fatti carico, finora non abbiamo visto alcun passo in avanti", ha detto. "Ma ci lavoreremo perché questo è un ritorno alla normalità".


Aeroflot, la più grande compagnia aerea russa, è stata bandita dallo spazio aereo degli Stati Uniti e dell'Unione Europea e tagliata fuori dalle forniture essenziali per l'aviazione dal 2022. La compagnia ha dovuto affrontare crescenti difficoltà operative, poiché le sanzioni limitano l'accesso ai pezzi di ricambio, alla manutenzione e all'assicurazione.

 

 

 

 


Viaggiare insicuri con Aeroflot


Aeroflot è tra le 10 compagnie aeree più pericolose al mondo, secondo una classifica recente di giugno 2025,  in compagnia di Montenegro Airlines e  Pakistan International Airlines.


L'impossibilità di ottenere pezzi di ricambio per la manutenzione degli aerei e la conseguente impossibilità di avere coperture assicurative ha reso la Aeroflot una delle compagnie aeree più pericolose al mondo, al punto che gran parte dei voli si sono ridotti e gli uomini di affari russi che necessitano di recarsi all'estero si devono imbarcare in paesi stranieri amici con notevoli disagi e costi.

 

Per Putin l'agibilità dei voli civili è diventata una questione prioritaria, di prestigio e di consenso sociale: non riuscire a dotare la Russia di voli civili "normali" è uno schiaffo permanente alla ambizioni del despota russo agli occhi dell'opinione pubblica interna e soprattutto del ceto industriale e finanziario, che si traduce in un danno notevole, anche ai fini del proseguimento dell'invasione in Ucraina.

Per questo Putin ne ha discusso con Trump nel vertice di Ferragosto in Alaska.

 

 

 

Sapendo di non poter ottenere una fine ufficiale delle sanzioni - un passaggio ancora prematuro per non aggravare l'indice di gradimento di Donald Trump - i due amici furbastri avrebbero ideato lo scambio con i cugini bielorussi, la cui compagnia aerea BELAVIA è sottoposta a sanzioni sia dagli USA che dall'Europa.

 

Sia Belavia che Aeroflot utilizzano i vettori della Boeing americana. La fine delle sanzioni consente alla Belavia di ottenere pezzi di ricambio e assistenza per far volare di nuovo i suoi aerei in sicurezza.

Belavia vola in Asia, Europa e Africa dalla sua base all'aeroporto di Minsk. Oltre alle destinazioni programmate, la compagnia opera voli charter, disponendo di 8 Boeing e 5 Embraer.

 

In seguito allo scambio si aprono a due scenari:

 

1) Gli uomini d'affari russi possono recarsi a Minsk (capitale bielorussa) e da lì imbarcarsi per viaggiare verso paesi amici (Cina e India, Nord Africa, Sudamerica)

 

2) Lo scenario più probabile invece contempla la fornitura dei ricambia alla BELAVIA che poi li girerebbe alla AEROFLOT, aggirando quindi le sanzioni con un trucco.

 

Ecco spiegato perché lo scambio tra Bielorussia e USA abbia comportato un numero elevato di prigionieri.

 

Non sarebbe difficile dimostrare l'inganno e il raggiro delle sanzioni, ma è probabile che i servizi di intelligence americani, di cui la filorussa Tulsi Gabbard nominata da Trump ha la direzione, chiuderanno entrambi gli occhi e faranno finta di non accorgersi di nulla.

 

Ormai è evidente che il vertice in Alaska non è servito a portare accordi di tregua in Ucraina ma trucchi e sotterfugi per consentire a Putin di continuare a fare quello che vuole, con la complicità evidente del suo pupazzo Donald Trump.


Gira voce che il boss del Pentagono Pete Hegseth, fedele esecutore degli ordini del Commander in Chief, abbia annullato la vendita di armi all'Europa - che avrebbe dovuto poi cederle all'Ucraina - tra cui i sistemi antimissile Patriot, con la banale scusa che l'esercito americano aveva finito le scorte.

Una bugia palese a pochi giorni dalla vendita di armi americane ad Israele per un valore di 6 miliardi di dollari.


Anche questo è un altro trucco escogitato in Alaska.

Negare i Patriot all'Europa e all'Ucraina, proprio nel momento in cui Putin lancia provocazioni sui paesi baltici e centinaia di droni e missili su Kyiv, e poi dichiarare che "Putin mi ha deluso", fa parte di un gioco delle parti fin troppo evidente, cinico e squallido.

 

Trump in Alaska ha contrattato il disimpegno americano dall'Ucraina e dall'Europa lasciando via libera alle aggressioni di Putin.

Non passa giorno senza che i droni e gli aerei del criminale russo entrino in Europa con la spavalda sicurezza garantita dal disimpegno di Trump.



 

ifan


Key1: Belavia keywords: Belavia, Aeroflot, sanzioni, Putin, Russia, Bielorussia, Trump, Ucraina,

Date Created: 21/09/2025 16:25:27


Post recenti

previous


/media/wgehcmai/donald-trump-charlie-kirk.jpg

Al funerale di Kirk va in scena il delirio autoritario di Trump

In uno Stadium di Super Bowl si svolge il memorial service, funerale pubblico, per l'icona MAGA Charlie Kirk che Donald Trump giurerà di vendicare in un delirio autoritario


---