Primi risultati 29/4: Carney ha la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento per governare.
Il voto premia i Liberal anti-Trump, mentre i conservatori filo-trumpiani crescono ma restano all'opposizione. Voto molto polarizzato, perdono i partiti intermedi.
Non era mai accaduto nella storia moderna che una tornata elettorale in Canada suscitasse così tanto interesse persino in paesi lontani e con ben altri problemi.
Oggi si vota in Canada per rinnovare il parlamento federale e scegliere il successore di Justin Trudeau, dimissionario all'inizio dell'anno per far posto all'ex banchiere Mark Carney che non ha perso tempo e ha anticipato il voto previsto per l'autunno.
Una mossa azzardata ma azzeccata, in simultanea con il progetto di Donald Trump di "annettere" il Canada per farlo diventare il 51° Stato della sua "Grande America".
Carney ha trasformato il voto, che vedeva in svantaggio il partito Liberal contro i filo-trumpiani conservatori, in un referendum pro o contro la sfida di Trump, polarizzando l'elettorato con lo slogan "Never 51" e facendo dimenticare i problemi del governo Trudeau.
I sondaggi a poche ore dal voto gli danno ragione e attribuiscono al partito di Carnei 186 seggi (erano 160 nel 2021) contro i 124 dei conservatori guidati da Pierre Poilievre (ne avevano 119, ma prima della sortita di Trump erano loro in netto vantaggio).
da CNN
New entry in politica ed ex governatore sia della Banca del Canada che della Banca d'Inghilterra, Carney ha assunto la carica di Primo Ministro proprio mentre Trump iniziava ad applicare numerose tariffe sui prodotti canadesi.
Il nuovo primo ministro ha assunto una posizione di sfida nei confronti di Washington, continuando a imporre dazi reciproci contro gli Stati Uniti. Con l'acuirsi della guerra commerciale e delle minacce di annessione provenienti da Washington, i liberali hanno visto i loro dati nei sondaggi invertire drasticamente la rotta, colmando rapidamente il divario con i loro rivali conservatori.
Mark Carney è la versione canadese di Mario Draghi, da banchieri della globalizzazione a "ultima spiaggia" di una politica incapace e distante dalla gente comune.
dal corriere.it
" ... i canadesi sembrano pronti a perdonargli il passato da mastino della finanza purché li porti fuori dalla burrasca.
Come fece da capo della Banca centrale durante la crisi del 2008. O come quando timonò la Banca d’Inghilterra, primo straniero della storia, nella tempesta della Brexit.
Più complessa la posizione del filosofo Alain Denault, professore all’università di Moncton e autore di La Mediocrazia. «Tutto ciò contro cui combattevamo ieri, il neoliberalismo, le grandi banche e le multinazionali sono oggi diventati alleati, parte della resistenza all’incompetenza e al narcisismo di Trump.
Non critichiamo più un banchiere coinvolto nei paradisi fiscali, lo sosteniamo perché protegga le nostre conquiste sociali», spiega al Corriere. «Sul breve periodo sarà un sollievo se Carney batterà Poilievre, ma in prospettiva perderemo una dialettica politica fondamentale. Dalla sinistra all’estrema destra del neoliberalismo voteremo tutti la stessa cosa».
La vigilia del voto in Canada è stata insanguinata da una strage che in apparenza è motivata dalla follia di un immigrato asiatico contro una festa della comunità filippina, il Lapu Lapu Day.
Ma è probabile che dietro il gesto di un soggetto squilibrato, che ha causato 11 morti e decine di feriti, ci sia la solita mano di Putin per avvelenare il clima del voto, e provocare reazioni estreme, come già sperimentato in numerose altre elezioni (come quelle recenti in Germania). I servizi russi sono maestri nel reclutare persone folli e isolate, senza matrici politiche, al solo scopo di creare terrore e paura alla vigilia di eventi importanti.
Il voto in Canada contro la guerra dei dazi scatenata da Trump
La guerra dei dazi scatenata da Trump anche in Canada ha provocato una reazione popolare contro i prodotti made in USA, i cui acquisti sono crollati di oltre il 60% negli ultimi 2 mesi per il boicottaggio messo in atto da numerose associazioni di consumatori canadesi.
E nonostante la parziale marcia indietro sui dazi fatta dal biscazziere di Washington, ormai il sentimento anti-americano ha preso il sopravvento, con una campagna di boicottaggio che colpisce tutti i principali marchi, creando problemi all'economia americana.
Una sorta di anticipazione del voto popolare canadese contro Donald Trump che sancirà la completa sconfitta della folle provocazione di annettere il Canada agli Stati Uniti.
I risultati si conosceranno nella mattinata italiana di martedì, alla vigilia della scadenza dei primi 100 giorni del Trump 2.0 di cui tutti ormai certificano il fallimento totale.
i. fan.
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Date Created: 28/04/2025 16:29:09