il video del New York Times sull'assassinio di Jamal Khashoggi che Renzi non ha visto "per colpa di chi non lo ha informato"
Sull'aereo che lo riportava da Riad a Roma, Matteo Renzi ha pensato che gli piacerebbe rientrare in un governo, con qualsiasi maggioranza, purché lui possa fare il ministro, magari degli Esteri.
In Arabia Saudita il bullo di Firenze era andato a parlare di Rinascimento, perchè lui è un esperto, a quel personaggio coperto di sangue che si chiama Mohammed bin Salman, per gli amici MBS.
Il "principe del terrore" saudita è quello che ha ordinato l'assassinio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, ucciso nel 2018 da un commando di MBS dentro l'ambasciata araba a Istanbul, soffocato, tagliato a pezzi e sciolto nell'acido.
Persino Donald Trump ha dovuto ammettere che alla corte di MBS l'omicidio è di moda.
Matteo Renzi è ovviamente libero di fare l'intellettuale-consulente per conto di atroci criminali, che avendo montagne di denaro possono ripagare generosamente le sue prestazioni professionali.
«È un grande piacere e un onore essere qui con il grande principe Mohammad bin Salman. Grazie molte per questa opportunità. Per me è un privilegio poter parlare con lei di Rinascimento. Non sono infatti un ex Premier ma l'ex sindaco di Firenze. Credo che l'Arabia Saudita possa essere il luogo per un nuovo Rinascimento. Vostra Altezza, grazie»
Matteo Renzi è altrettanto libero di esprimere opinioni raccapriccianti sulle "politiche sociali" realizzate dal regime saudita.
Matteo Renzi è libero di giustificare la sua partecipazione al convegno nella reggia del criminale saudita dicendo che "nessuno lo aveva avvisato" chi fosse MBS.
Come nessuno lo aveva avvisato quando cinque anni fa l'altro suo amico dittatore Al Sisi aveva fatto sequestrare, torturare e uccidere Giulio Regeni, colpevole di essere sospettato di spionaggio per conto di servizi segreti anglosassoni. Renzi non sapeva e quindi non ha potuto telefonare ad Al Sisi per chiedere il rilascio immediato di Regeni, un gesto che gli avrebbe salvato la vita.
Matteo Renzi è libero di scegliersi gli amici che vuole.
Ma non può pretendere, avendo tali frequentazioni, di fare il ministro di un governo in Italia, di qualsiasi governo in Italia.
In questi giorni di consultazioni del Presidente Mattarella per risolvere la crisi aperta da Matteo Renzi, il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico+LEU devono porre un veto alla sua presenza in un ipotetico Conte Ter.
Anche a costo del probabile ricatto del rottamato fiorentino, anche a costo di probabili elezioni anticipate.
Il PD di Zingaretti e gli ambienti "collaterali" hanno ammiccato a Renzi più volte, incitandolo allo scontro con Giuseppe Conte per motivi di convenienza. E' certo che non ostacolerebbero la partecipazione di Renzi ad un governo di qualsiasi genere che abbia dentro il PD.
Conte Ter, governo Di Maio, governo Gentiloni-Draghi (?!), governo del Presidente, governo anti-elezioni e via di questo passo. In qualsiasi ipotesi di governo, persino quella di centrodestra, Renzi è pronto a mettersi dentro, per ambizione e convenienza.
Spero che ci sia qualcuno che glielo impedisca, anche a costo di elezioni anticipate in piena pandemia.
Spero che almeno qualcuno dentro il Movimento Cinque Stelle ponga un veto esplicito contro Matteo Renzi.
Per fare in modo che se ne torni a Riad, dal suo amico MBS, libero da impegni istituzionali.