DIMISSIONI CONTE, IL SOLCO DEFINITIVO TRA RENZI E SINISTRA


i.fan. - 13/01/2021 - aggiornato il 13/07/2021 22:22:25

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Se il governo Conte cadrà, Matteo Renzi andrà nel centrodestra?



Mancano poche ore, o forse pochi giorni, alla crisi del governo Conte 2 voluta, fortissimamente voluta, da Matteo Renzi.


La pretestuosità degli argomenti del rottamatore fiorentino è evidente a tutti, a prescindere dalle appartenenze politiche: Renzi fa cadere Giuseppe Conte per conseguire un interesse di parte, per appagare le proprie frustrazioni o semplicemente perchè non ha più nulla da spartire con le componenti politiche e le aree culturali che sostengono il governo.

Alle tante motivazioni palesi, se ne aggiunge una più opaca e meschina.
Matteo Renzi ha bisogno di far cadere Conte per accreditarsi presso la futura maggioranza di governo di centrodestra, per far dimenticare all'opinione pubblica salviniana e melonista le nefandezze che gli avevano attribuito e guadagnare sul campo i galloni di luogotenente di Forza Italia?


Non è un mistero che da anni si discute su chi potrà raccogliere l'eredità di Silvio Berlusconi nel quadro politico italiano.

Tutti i tentativi di trovare un delfino del Caimano sono falliti.

Nel frattempo l'area politica che 20 anni fa era il centro del Potere in Italia si è lentamente disciolta a favore di Salvini, prima, e di Meloni poi. I reduci dell'armata berlusconiana si dichiarano fedeli ad oltranza, ma un pò alla volta scompaiono per riapparire sotto qualche altro simbolo o in galera (caso Verdini)


Le indagini di mercato dicono che l'eredità di Berlusconi ha ancora un bacino potenziale ampio, se solo si trovasse qualcuno capace di interpretarne i desideri e gli interessi. Un altro vero Caimano.


E' ovvio che se si chiede a Renzi, a bruciapelo, se fosse interessato a prendere la guida di quest'area politica, lui risponderebbe con la solita bugia accompagnata dal solito ghigno e dalla solita battuta. Ormai mente a se stesso, figuriamoci con i suoi interlocutori.


Una cosa però è certa, e non è oggetto di domanda ma una semplice constatazione.

La distanza tra Renzi e i progressisti / sinistre, di qualsiasi sfumatura e consistenza, è aumentata a dismisura da quando annunciò il ritiro (mai avvenuto) dalla politica dopo la sconfitta referendaria, e dopo la sconfitta elettorale del 2018, e dopo la scissione del PD e dopo, in questi giorni, l'assalto al Palazzo Chigi con dentro Giuseppe Conte.


Il moto progressivo di allontanamento di Renzi dalle sue origini è impressionante e irresistibile.

Facendo cadere il governo Conte, a prescindere dalle motivazioni, Matteo Renzi rompe definitivamente ogni legame con il proprio e altrui passato.

Scava un solco incolmabile, addirittura più profondo di quello che lo separava da Berlusconi, Salvini e Meloni.

Gli ultimi amici di Renzi dentro il PD si stanno sforzando di fargli capire questa banale verità, di non dare l'ultima picconata a Conte se non vuole darla anche al tenue cordone che ancora lo congiunge con il passato e con la speranza di potersi riprendere nel PD.


Per questo, dopo le dimissioni e la caduta del governo Conte, se vuole continuare a fare politica attiva a Matteo Renzi non resterà che iscriversi al centrodestra, anche in caso di elezioni anticipate.

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Post Scriptum

Il testo dell'audizione di Matteo Renzi in Commissione Parlamentare dì inchiesta sulla morte di Giulio Regeni non è ancora disponibile. Nonostante l'audizione si sia svolta il 24 novembre 2020 e le audizioni successive a quelle di Renzi siano state già trascritte e pubblicate.

La trascrizione esatta dell'audizione di Matteo Renzi dovrebbe chiarire la sua affermazione  che venne a sapere della scomparsa di Giulio solo il 31 gennaio 2016, dai giornali o dal comunicato stampa della Farnesina. Per 5 lunghissimi giorni Matteo Renzi era stato tenuto all'oscuro del sequestro di Giulio, il cui corpo martoriato venne ritrovato il 3 febbraio.

Se fosse stato informato subito, Renzi avrebbe chiamato il suo amico Al Sisi e gli avrebbe chiesto l'immediato rilascio del giovane ricercatore italiano, salvandogli la vita.

Purtroppo qualcuno non lo ha informato e dopo il 31 gennaio il telefono di Al Sisi era guasto.

Sarebbe importante leggere la trascrizione delle parole di Renzi in Commissione, prima di aprire un'inchiesta pubblica su un ritardo grave e inammissibile. Dando per scontato che Renzi abbia detto la verità.

i.fan. twitter: menoopiu


Key1: keywords: Dimissioni Conte, Matteo Renzi, Matteo Salvini, Crisi Governo Conte 2,

Date Created: 13/01/2021 15:52:53


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