Elly Schlein leader del PD vuole copiare Mamdani in Italia
Elly Schlein è contenta della vittoria di Zohran Mamdani, che secondo lei ha vinto a New York City perché ha fatto una campagna tutta incentrata sulla lotta al carovita, sul fatto che "ci serve una città che [i cittadini] si possano permettere,no?! questo ha detto lui, puntando tutto sui nidi gratuiti, sul trasporto gratuito ... la gente non si è fatta intimidire dalla campagna intimidatoria di Donald Trump e ha votato Mamdani ... "
Giusto Elly, perché i newyorchesi non si fanno intimidire da Donald Trump mentre gli italiani sì? e perché continuano a votare per Giorgia Meloni nonostante le campagne elettorali di Schlein, di Conte ,Bonelli, Fratoianni?
Se ne deduce che riaffiora l'antico pregiudizio sugli italiani pecoroni, incapaci di intendere e volere, oppure un pò sordi d'orecchio, che non ascoltano i comizi del PD perché distratti ad arte dai media di governo che esaltano le qualità e le promesse della Meloni nascondendo quelle dell'opposizione.
Invito Elly Schlein e i suoi consiglieri ad analizzare bene le parole, le frasi, i costrutti logici che sono dietro le quinte delle campagne elettorali della sinistra italiana degli ultimi decenni e degli ultimi mesi.
Con quanta forza e incisività sia stata condotta la lotta al carovita in Italia da parte delle opposizioni, mentre il governo Meloni elargiva gli spiccioli per i più poveri. Quanti scioperi generali ha proclamato la CGIL di Landini quando l'inflazione era all'apice del successo sui redditi fissi di lavoratori e pensionati? Quanti asili nido e trasporti pubblici gratuiti e quanti alloggi calmierati hanno realizzato le amministrazioni locali guidate dalle opposizioni in Italia?
"Serve una città che i cittadini si possano permettere, no?!" in questa frase involuta c'è il segreto della sconfitta ideologica della Schlein e della impossibilità che possa copiare anche solo in parte la vittoria di Zohran Mamdani. Il quale ha convinto e vinto grazie al fatto di chiedere una città che i newyorchesi oggi NON si possono permettere, perché non hanno redditi personali sufficienti, ma desiderano che sia la comunità a garantirli.
I newyorchesi non possono permettersi i servizi sociali che desiderano e di cui hanno bisogno e per questo votano un sindaco che sfida la legge di gravità degli equilibri di bilancio e dei finti miti del libero mercato, promettendogli più servizi gratuiti o a basso costo (questa è la prima parte della promessa di Mamdani) andando a prendere le risorse se necessario da chi le ha a dismisura, ovvero i grandi ricchi di New York, tra cui Donald Trump e famiglia (seconda parte del ragionamento di Mamdani).
Quest'ordine elementare della campagna elettorale di Mamdani ne ha decretato il successo, mentre la Schlein e la variegata sinistra italiana lo inverte: prima aumentiamo le tasse ai ricchi con la patrimoniale, poi (forse) potremo spendere per i servizi sociali al netto di quanto richiesto dai costi esorbitanti della politica (burocrazia, corruzione, incompetenza, clientelismo, ecc).
Se Zohran Mamdani avesse fatto questo ragionamento - tipico dei liberal democratici come il suo avversario ex democratico Andrew Cuomo - si sarebbe condannato alla sconfitta. Ma essendo invece un socialista democratico ma radicale, un erede di Karl Marx come lo ha definito Steve Bannon, ha invertito la logica: ci servono affitti meno cari, asili e trasporti gratuiti, cure sanitarie per tutti, se il denaro pubblico non basta lo andremo a chiedere a chi ce ne ha fin troppo.
Tenendo conto di una differenza fondamentale, che forse sfugge alla sinistra italiana ed europea, e cioè che i ricchi - dai medio ricchi agli straricchi - in America pagano poche tasse, con un'aliquota media inferiore a quella dei redditi più poveri europei, e quindi non farebbero grandi barricate se gli si aumenta del 2% la tassazione, mentre invece anche chi non è ricco in Italia teme la parola patrimoniale, perché l'associa ai prelievi forzati dai conti correnti, alle tasse sulla casa e sui risparmi, uno spauracchio che la destra agita e la sinistra fatica a smentire.
La sinistra fatica anche ad articolare una proposta credibile di tassa patrimoniale che non sia semplicemente un aumento camuffato delle aliquote sui redditi. Qual'è la soglia vera della ricchezza patrimoniale? Un milione di euro, tra risparmi e immobili? anche la prima casa è compresa? oppure 2 milioni di euro? oppure 10, e in che percentuale? una tantum o permanente, e via di questo passo.
E chi dovrebbe imporre questa patrimoniale, lo Stato italiano, come chiedono alcuni, o una direttiva europea, come sembra ipotizzare la Schlein?
E se da mezzo secolo a questa parte non si riesce a far pagare le tasse ordinarie agli evasori (ricchi) come si pensa di fargli pagare la tassa patrimoniale?
Sono domande senza risposte, o affermazioni elusive e contradditorie, quindi se la sinistra parla di fare prima la patrimoniale e poi dare asili, trasporti, case, sanità ai ceti più poveri, c'è da scommettere che nessuno gli crede, in pochi si entusiasmano alle proposte di Elly Schlein e ancora di meno credono che sarà mai capace di realizzarle.
L'esatto contrario di Zohran Mamdani, che per questo è diventato sindaco di New York City.
Per questo Giorgia Meloni, dopo aver sentito le prime dichiarazioni di Elly Schlein, Landini & C. sulla vittoria di Mamdani, ha gioito e si è concessa un tranquillo riposo: "Come al solito, per fortuna, quelli di sinistra non ci hanno capito nulla. Hanno ricominciato a parlare di patrimoniale, di aumento delle tasse, così mi garantiscono altri 10 anni di governo tranquillo".
Grazie a Zohran Mamdani, Giorgia Meloni potrà continuare a tassare gli italiani (quelli con reddito fisso) con una tassazione media al 43% e riposarsi dedicandosi al suo maquillage quotidiano.
«Le patrimoniali ricompaiono ciclicamente nelle proposte della sinistra. E’ rassicurante sapere che, con la destra al Governo, non vedranno mai la luce», scrive su X Giorgia Meloni. La dichiarazione arriva dopo la sortita del segretario della Cgil Maurizio Landini che l’ha più volte riproposta, parlando di contributo di solidarietà a carico dei ricchi con patrimoni superiori ai 2 milioni di euro
Patrimoniale, Landini rilancia la tassa per i ricchi (dai 2 milioni in su): «L’1% di contributo straordinario vale 26 miliardi»
La proposta del segretario CGIL al governo in vista della manovra: «Scelta compatibile con le regole economiche europee che prevedono la possibilità di aumentare la spesa per lavoro, salari, pensioni, welfare e investimenti»
I lettori di questo blog sanno che Matteo Renzi non mi è mai stato simpatico, ma questa volta devo riconoscere di essere d'accordo con lui.
da La Repubblica 8/11/2025
Renzi: “Sulla patrimoniale autogol della sinistra, ma Meloni ha aumentato le tasse”
Il leader di Iv risponde alla premier e alla segretaria del Pd
Nel dibattito sulla patrimoniale, animato anche dal botta e risposta a distanza tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein, interviene anche Matteo Renzi. "Sulla patrimoniale si gioca il capolavoro mediatico di Meloni e l'ennesimo autogol mediatico del centrosinistra. Seguitemi bene. Giorgia Meloni ha drammaticamente aumentato le tasse. La pressione fiscale nel 2026 sarà al 42,8%, in crescita rispetto agli ultimi anni. Dunque l'opposizione oggi potrebbe avere gioco facile e incalzare Meloni chiedendo conto del fatto che con la destra ci sono più tasse – commenta il leader di Iv – Ma non lo fa perché un pezzo della sinistra anziché chiedere di abbassare le tasse rilancia la patrimoniale. Non importa quali siano le motivazioni: importa che a quel punto Meloni esce dall'angolo e va all'attacco dicendo: finché ci siamo noi al governo, nessuna patrimoniale".
"La donna che ha alzato la pressione fiscale - aggiunge - improvvisamente diventa la paladina che difende i cittadini dallo Stato esattore. E la sinistra che potrebbe guadagnare consenso sulla battaglia per abbassare le tasse si trova incastrata nel ruolo di vampiro. Idem su Brunetta ieri: la donna che ha restituito soldi e potere al Cnel fa finta di essere la moralizzatrice che riduce lo stipendio, quando è colei che lo ha aumentato. Qui non è un problema di singole scelte: è l'ABC della comunicazione. Più parli di patrimoniale, più fai un regalo al governo che ha aumentato la pressione fiscale più di chiunque altro. Si chiama autogol. E con gli autogol si perdono le partite".