E' ancora presto per capire cosa succederà a Milano e negli equilibri politici italiani dopo la bomba delle clamorose indagini della magistratura sul sindaco Beppe Sala, sull'assessore Tancredi, sull'imprenditore edile Manfredi Catella, e altri funzionari ed esponenti della "Milano da costruire" tra cui l'architetto alla moda Stefano Boeri.
Per ora prevale il rito del "siamo garantisti fino a prova (di terzo grado) contraria", "bisogna aspettare e vedere" ecc ecc
Ma nell'attesa che i magistrati calino gli assi della loro indagine, ci sono già molti elementi utili per ragionare e valutare le conseguenze.
Innanzitutto il mito della Milano gestita con un modello di affari "moderno, equilibrato e rinnovabile", di cui Beppe Sala è il capo indiscusso a cui tutta la sinistra e gran parte del centrodestra hanno sempre lucidato le scarpe, chi più chi meno.
Facendo tuttavia una premessa, necessaria ma non ovvia: Il sindaco Sala non è accusato di aver intascato soldi per interessi personali, a differenza di altri.
Lui avrebbe agito solo per convinzione, per lo sviluppo della città.
Uno sviluppo distorto, squilibrato, cementifero, e foriero di malaffare e corruzione, cioè quello che tutti ormai chiamano "modello di sviluppo sostenibile".
- Ma di cosa è accusato Sala?
I reati ipotizzati a carico del sindaco sono due, spiegano Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella.
Uno è «false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone»: secondo la Procura, Sala sarebbe stato indotto dall’assessore Tancredi a scegliere Marinoni come presidente della Commissione Paesaggio nonostante avesse ricevuto incarichi privati dalla Coima di Catella. Per i pm, in questo modo Marinoni ottenne «un potere da cui è pacifico che sia Tancredi per primo a trarre illeciti benefici».
- L’altro reato ipotizzato per Sala è un concorso in «induzione indebita a dare o promettere utilità», ovvero per favorire l’approvazione del progetto di Catella e Boeri sul grattacielo «Pirellino», che è tutt’ora al centro di contenziosi e che Marinoni e altri componenti della Commissione Paesaggio avevano inizialmente giudicato inammissibile. Seguirono forti pressioni perché il parere cambiasse. La Procura cita un whatsapp di Boeri a Sala del giugno ’23: «I toni di Boeri nei confronti del sindaco sono molto risoluti e di comando e Boeri chiude il messaggio a Sala scrivendo: “Prendilo come warning per domani”».
Il sindaco risponde: «Mi dicono che non è solo il presidente (Marinoni, ndr.). So quello che mi riferiscono. E devo fidarmi del giudizio di Giancarlo (Tancredi, ndr.). Domani mattina comunque rivedo con calma». Finché in ottobre «cedendo alle pressioni indebite di Boeri, di Catella e di Tancredi, e a quelle mediate di Sala», Marinoni e la Commissione avrebbe ceduto esprimendo «a testa bassa» il parere favorevole.
... - Il rito ambrosiano dell’urbanistica
Consiste in questo: si finge di ristrutturare edifici di piccole dimensioni, che in realtà vengono abbattuti. Al loro posto spuntano come funghi palazzi, torri, grattacieli.
Grazie a una «determina» del 2018, la finta ristrutturazione passa attraverso una semplice Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), che servirebbe giusto per restauri e manutenzioni; e grazie a una circolare comunale del 2023, si possono costruire edifici più alti di 25 metri senza piani attuativi, dunque senza le opere di urbanizzazione e gli «standard» che impongono spazi e servizi pubblici, come stabiliscono le leggi nazionali.
... - Questo sistema stava bene a tutti? Risposta in una parola: sì. Risposta più articolata: quasi tutti i partiti hanno appoggiato la cosiddetta legge Salva-Milano, che puntava a far ripartire i progetti edilizi bloccati dalla Procura dopo le prime indagini, nel 2023.
... - La morte del Salva-Milano
Il disegno di legge fu presentato alla Camera nel luglio 2024 da Aldo Mattia (Fratelli d’Italia), Gianpiero Zinzi (Lega), Piergiorgio Cortelazzo (Forza Italia) e Martina Semenzato (Noi moderati) e fu approvato in novembre con i voti favorevoli dei partiti di governo e di Pd, Azione e Italia viva, contrari solo tranne 5 Stelle e Verdi-Sinistra. Si voleva insomma far diventare legge la possibilità di costruire di tutto con la Scia e senza piani attuativi, estendendo il modello Milano a tutto il Paese. Mancava solo l’approvazione al Senato. Ma la legge è morta in marzo dopo l’arresto di Giovanni Oggioni - accusato di corruzione, depistaggio e falso insieme ad altri dirigenti comunali – e la scoperta (tramite intercettazioni) che lui e il progettista Marco Cerri avevano praticamente dettato ai parlamentari del centrodestra gli emendamenti al Salva-Milano.
Da quanto emerge finora il sindaco Sala fa la parte del ragazzo della via Gluck, dell'ingenuo che torna e non trova il mondo e gli amici che aveva, solo case su case catrame e cemento.
Qualcuno gli mandava suggerimenti e richieste per facilitare i progetti del palazzinaro Catella, ma lui non se ne accorgeva, o pensava davvero che fossero "progetti verdi" per far ricrescere l'erba a Milano anche se sulle pareti di un grattacielo da vendere al Qatar.
L'inchiesta su Beppe Sala & C. scampato all'Expo è un duro colpo all'immagine della Milano capitale dell'Italia che sta in Europa - a differenza di Roma perennemente levantina e arretrata.
Un'immagine a cui si è dovuta adeguare anche la segretaria PD Elly Schlein, pur sapendo che i progetti politici di Beppe Sala non erano proprio in sintonia con i suoi. Ma convivevano e si puntellavano l'uno con l'altro. Tutto è utile per raggiungere il Potere.
Milano degli affari, anche opachi, e Milano dei diritti, questa era la sintesi efficace che la "sinistra urbanistica" era riuscita a costruire prima dell'inchiesta della magistratura di questi giorni.
Il modello Milano è stato utile non solo alla "sinistra urbanistica", ma anche alla "destra palazzinara", e questo spiega la cautela di Giorgia Meloni e altri leader del centrodestra nel giudicare le disgrazie del sindaco Sala.
Ora capisco perché tanti politici sono interessati a rendere più facile la ristrutturazione di una mansarda!
Perché per ristrutturare un 2 piani trasformandolo in un grattacielo di 20 si utilizzano i permessi necessari per una mansarda! come fanno a Milano e in tante altre urbanizzazioni d'Italia.
Il ragazzo della via Gluck, mitica ballata di Adriano Celentano, rappresentò 60 anni fa meglio di qualunque documento politico la trasformazione violenta dei prati di periferia in casermoni di cemento a Milano.
I magistrati che oggi fanno luce sugli affari immobiliari a Milano forse all'epoca non erano ancora nati.
La storia di quella casa al civico 14 di via Cristoforo Gluck da triste è diventata scandalosa, grazie al concorso di tutti, da sinistra a destra passando per il sindaco Beppe Sala.
i. fan.
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Date Created: 17/07/2025 21:30:49