Indice di gradimento di Trump crolla sotto il 40% dopo appena 6 mesi

Donald Trump continua a inondare i mass media come mai nessuno prima di lui nella storia dell'informazione politica.

Ogni ora di ogni giorno, da New York a Los Angeles, da Londra a Pechino, da Gaza a Kyiv, il nome di Donald Trump risuona e rimbomba con un martellamento continuo di notizie, dichiarazioni, minacce, retromarce, scandali e giustificazioni.

Una simile campagna di marketing, peraltro gratuita, avrebbe dovuto trasformare Trump nell'uomo più ammirato e benvoluto del mondo, un santo in Terra in missione divina, come lui stesso si definì dopo il fallito attentato del 2024.

Nelle prime ore di oggi l'immagine di Trump si accompagna a quella di una arrendevole Ursula von der Leyen mentre annunciano lo scontato accordo capestro - per l'Europa - sui dazi tra USA e UE al 15%.

L'ennesimo spot per il biscazziere che rivendica con questo "pizzo" di aver ricavato tanti soldi per gli americani, non per tutti però.

E infatti la maggioranza degli americani, dopo appena 6 mesi dall'inizio del secondo mandato presidenziale, ha capito che le campagne pubblicitarie di Trump sono una bufala a cui persino il popolo MAGA comincia a non credere, oppure un regalo per i suoi amici ricchi e potenti.

Gli ultimi sondaggi rivelano che l'indice di gradimento di Trump, cioè il grado di approvazione del suo operato, alla fine del primo semestre presidenziale è disastroso, nonostante appunto il marketing martellante della Casa Bianca.

Il sondaggio Gallup sul gradimento di Trump

Tra tutti i vari sondaggi spicca quello della Gallup, che da decenni monitora il grado di approvazione dei presidenti americani durante il loro mandato e ne evidenzia gli aspetti più reconditi.

Il sondaggio Gallup pubblicato il 24 luglio è sintetizzato da un numero che rappresenta l'indice di gradimento complessivo di Donald Trump.

Il numero è 37, cioè solo il 37% degli americani ritiene soddisfacente l'operato del biscazziere più notiziato del mondo durante il primo semestre.

Su base trimestrale l'indice di gradimento si attesta al 40%, sempre sotto il precedente.

Il crollo del gradimento degli americani si registra in particolare tra gli elettori indipendenti, la fascia intermedia tra i democratici, sempre più critici, e i repubblicani, stabili nel sostenere il loro boss.

Gli indipendenti con il loro giudizio e voto sono decisivi nel determinare l'oscillazione dei consensi, soprattutto nelle elezioni.

Sono stati decisivi nel far vincere Trump contro Kamala Harris e potrebbero diventare l'ago della bilancia anche nel voto di midterm del 2026.

La maggiore insoddisfazione degli americani verso Trump si registra nel campo dell'economia, inflazione alta e una legge di bilancio che aggrava il debito, nella non risoluzione delle guerre, Ucraina e Gaza, e iniziano a intravedersi anche gli effetti della vergognosa gestione del caso Epstein.

La lotta all'immigrazione clandestina è sempre in cima ai successi di Trump ma non più come all'inizio, affiancata dal bombardamento dell'Iran che ha ringalluzzito la base repubblicana e il sovranismo MAGA.

In generale emerge un quadro di "stanchezza e diffidenza" degli americani nei confronti di Trump dopo appena 6 mesi dall'insediamento, perché tutte le promesse roboanti fatte prima del 20 gennaio si sono realizzate rivelandosi però enormi bugie o truffe mascherate. E nei sondaggi ancora non è ancora rilevato l'effetto Epstein.

Mancano ancora 7 semestri alla fine del mandato di Trump 2. Coraggio!

 dal sondaggio Gallup

Gli indipendenti portano il consenso di Trump al 37%, il minimo del secondo mandato
di Megan Brenan

Momenti salienti della storia
Il gradimento degli indipendenti per Trump è sceso al 29%, raggiungendo il minimo storico
Il tasso di approvazione di Trump del 40% nel secondo trimestre è inferiore alla media storica
Il gradimento di Trump è al 41%
WASHINGTON, DC — A sei mesi dall'inizio del suo secondo mandato, il tasso di approvazione del lavoro del presidente Donald Trump è sceso al 37%, il più basso di questo mandato e solo di poco superiore al suo peggior indice di sempre, pari al 34% registrato alla fine del suo primo mandato . Il tasso di gradimento di Trump è sceso di 10 punti percentuali tra gli adulti statunitensi da quando ha iniziato il suo secondo mandato a gennaio , incluso un calo di 17 punti tra gli indipendenti, al 29%, eguagliando il suo indice di gradimento più basso in quel gruppo in entrambi i suoi mandati.

Da parte loro, i sondaggi dei repubblicani sono rimasti generalmente stabili attorno al 90%, mentre i democratici si sono attestati costantemente su percentuali basse a una sola cifra.

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Il tasso di approvazione del lavoro di Trump nel secondo trimestre è simile al minimo storico del primo mandato
Durante il secondo trimestre del suo secondo mandato, dal 20 aprile al 19 luglio, Trump ha registrato una media di approvazione del 40%, una percentuale simile alla media del 39% registrata nel secondo trimestre del suo primo mandato.

È ben al di sotto della media del 59% registrata nel secondo trimestre per tutti i presidenti eletti dopo la Seconda Guerra Mondiale dal 1952 al 2020. Bill Clinton (44%) è l'unico presidente, oltre a Trump, ad avere un indice di approvazione sub-maggioritario durante il suo secondo trimestre, che di solito coincide con la fase di "luna di miele" di un presidente.

Anche la media di Trump nel secondo trimestre non è paragonabile a quella dei presidenti con due mandati al loro secondo mandato presidenziale. Il tasso di approvazione del 44% di Richard Nixon nel secondo trimestre del 1973, durante lo scandalo Watergate, è il più vicino al tasso di approvazione attuale di Trump. Anche Barack Obama e George W. Bush erano al di sotto del 50% nel secondo trimestre del loro secondo mandato, mentre Dwight Eisenhower, Ronald Reagan e Clinton godevano ciascuno di un consenso a livello di maggioranza in periodi comparabili.

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Conclusione
Trump chiude il secondo trimestre del suo secondo mandato avendo realizzato gran parte di ciò che aveva promesso di fare se eletto. Eppure, al di fuori della sua base repubblicana, relativamente pochi americani sono soddisfatti della sua performance. Il suo indice di gradimento è sceso al punto più basso del suo secondo mandato, sostanzialmente in linea con il livello raggiunto nello stesso periodo del suo primo mandato, che non è molto superiore al suo peggior indice di gradimento di sempre. Riceve inoltre valutazioni generalmente negative per aver gestito questioni chiave, tra cui l'immigrazione e l'economia, che erano al centro della sua campagna.