Nello scandalo Trump-Epstein iniziato con la decisione della Casa Bianca di insabbiare il caso del pedofilo trafficante di sesso e la pubblicazione di una lettera oscena di Trump a Epstein, entra in scena anche Ghislaine Maxwell, la complice del trafficante pedofilo, che dal carcere minaccia rivelazioni.
La tattica di Donald Trump è sempre la stessa, ripetitiva ma efficace. "Quando sei in difficoltà, nega tutto e contrattacca, in una escalation senza limiti".
Una tattica che è sempre stata la sua costante di vita, sia quando era in difficoltà finanziarie per le attività immobiliari e cercò aiuto e denari nella mafia russa, sia quando perse le elezioni del 2020 contro Biden e cercò di rovesciare il tavolo istituzionale con l'assalto a Capitol Hill, non riuscendoci ma rinviando la rivincita a 4 anni dopo con un mandato presidenziale all'insegna della vendetta totale.
Quando ha annunciato, tramite la sua "barbie" Pam Bondi, che il caso Epstein era chiuso, ovvero insabbiato, ovvero non esistevano liste di clienti né ipotesi di omicidio in carcere, la base MAGA si è ribellata all'insabbiamento ma lui anziché preoccuparsi e modificare il tiro, li ha insultati e resi insignificanti.
Quando poi il Wall Street Journal ha pubblicato una lettera "oscena" di auguri di buon compleanno nel 2003 a Epstein da parte dell'amico Trump, il biscazziere bispresidente non si è perso d'animo e ha contrattaccato citando in giudizio Murdoch e il suo media per diffamazione e una richiesta di 20 miliardi di danni.
Negli stessi giorni ha ordinato all'altra sua "barbie" Tulsi Gabbard, che molti sospettano sia un'agente di Putin messa a capo dei servizi segreti americani, di tirare fuori le prove di un complotto ordito da Obama dal 2016 per accusare Trump di essere stato eletto con l'aiuto di Putin, ovvero lo scandalo Russiagate.
Tulsi Gabbard ha prodotto una serie di documenti dell'epoca con cui avrebbe voluto dimostrare il tentativo di golpe da parte di Obama, della FBI e della CIA, contro Trump, ma quei documenti si sono rivelati solo acqua torbida con cui innaffiare le congetture della destra MAGA contro l'establishment democratico.
Ma a Trump bastano per cercare di far dimenticare Epstein e rincuorare i suoi fans delusi, facendogli credere che vedranno Obama trascinato in tribunale e poi in carcere.
La tattica dell'escalation, appunto, che per Trump è stata spesso vincente.
Ma nel mondo dei biscazzieri e lestofanti ci si imbatte a volte in un proprio simile che usa le stesse tattiche.
Nel caso Trump-Epstein spunta ora Ghislaine Maxwell, oscura complice e socia in affari di Jeffrey Epstein, immortalata in numerose occasioni anche assieme a Trump e Melania, della serie tutti insieme appassionatamente.
Ghislaine Maxwell è l'unica persona giudicata e incarcerata dalla giustizia americana per i traffici criminali del socio Epstein, dopo che questo è stato "suicidato" in carcere nel 2019.
Ghislaine Maxwell sperava che Trump, in virtù degli antichi favori, mantenesse la promessa di concedergli la grazia, una volta rieletto presidente, ma dopo 6 mesi non se ne vede ancora nulla. Nel 2019 la concessione della grazia avrebbe rovinato la campagna elettorale imminente, ma ora Trump avrebbe tutto il tempo e le circostanze favorevoli ma ancora tentenna.
Per questo la Maxwell ha fatto parlare il suo avvocato difensore Alan Dershowitz dopo che Trump-Bondi avevano annunciato l'insabbiamento del caso.
"L'ex avvocato difensore e amico di Jeffrey Epstein, Alan Dershowitz, ha chiesto domenica al governo federale di concedere l'immunità a Ghislaine Maxwell , la complice condannata di Epstein, definendola la "Stele di Rosetta" che "sa tutto".
Ha anche affermato che è probabile che poche o nessuna nuova informazione significativa si trovi nelle trascrizioni della giuria, la cui pubblicazione è stata ordinata dal Presidente Trump.
Intervenuto al Fox News Sunday, Dershowitz ha affermato che l'immunità per Maxwell dovrebbe essere una delle principali strategie per i milioni di americani che vogliono conoscere i nomi e altri dettagli nascosti:
"Lei sa tutto. È la Stele di Rosetta. Sa tutto. Ha organizzato ogni singolo viaggio con tutti. Sa tutto.
E se non le fosse concessa l'immunità, potrebbe essere costretta a testimoniare . Mi è stato detto che sarebbe effettivamente disposta a testimoniare. E non ci sarebbe motivo per cui dovrebbe nascondere alcuna informazione."
Il ragionamento della Maxwell è semplice: " voi insabbiate la verità, dite che non ci sono liste di clienti, non c'è omicidio in carcere, non ci sono documenti o ricatti, e io resto in carcere per altri 17 anni?
Se non mi tirate subito fuori dalla prigione mi metto a parlare e a raccontare tutto quello che so, che ho visto e organizzato assieme a Jeffrey. E per chi non volesse capire, questo è un messaggio per Donald Trump."
La lettera oscena pubblicata dal Wall Street Journal sarebbe solo un piccolo antipasto di quello che Ghislaine Maxwell potrebbe mettere in tavola con dichiarazioni e testimonianze.
Secondo il Wall Street Journal, la lettera a nome di Trump era inclusa in un album di compleanno creato da Ghislaine Maxwell, una stretta collaboratrice di Epstein, condannata per traffico sessuale di minori in relazione a Epstein. Maxwell ha raccolto le lettere di Trump e di decine di altre persone per il 50° compleanno di Epstein, ha riportato il Wall Street Journal.
Secondo il giornale, l'album fece poi parte dei documenti esaminati dai funzionari del Dipartimento di Giustizia che indagarono su Epstein diversi anni fa.
Il biscazziere Trump non ha alcuna intenzione di consentire alla Maxwell di rovinargli la reputazione. e ha di fronte due opzioni.
La prima è quella di concedere la grazia all'amica del suo ex amico Epstein.
E' nei suoi poteri, e sarebbe anche la logica conclusione dell'insabbiamento, ma c'è una gran parte della base MAGA che scalpita e si contorce in preda ai moralismi.
La destra di Tucker Carlson e Laura Loomer ha bisogno di sciacquarsi ogni tanto l'anima puritana e per concedere l'assoluzione alla Maxwell chiede qualcosa in cambio. La testa di Obama, ad esempio, sarebbe un baratto enorme che metterebbe a tacere qualsiasi pulsione moralista, facendo uscire Ghislaine Maxwell dal carcere, con una lauta riparazione in cambio del silenzio, e chiudendo definitivamente lo scandalo Epstein.
Questa ipotesi, per essere concretizzata, ha bisogno che le accuse contro Obama e C. presentate come decisive da Tulsi Gabbard, siano un pò più consistenti del fumo.
Si vedrà nei prossimi giorni.
La seconda ipotesi, è più rischiosa cinica ed incerta ma offre il vantaggio di essere definitiva, una vera e propria pietra tombale.
La tomba di Ghislaine Maxwell, per l'appunto.
Eliminando con un "suicidio" anche la compare di Epstein, si elimina l'unica testimone dei 30 anni di traffici tra minorenni ridotte a schiave sessuali e ricchi e potenti maiali assetati di sesso, tra i quali si ipotizza esserci anche Donald Trump.
Le cronache raccontano che la Maxwell ha iniziato a prendere precauzioni, quelle che le sono possibili, perché un caffè amaro può capitare a tutti in carcere...
L'eliminazione fisica di Ghislaine Maxwell farebbe gridare allo scandalo per qualche giorno, ma poi tutto verrebbe coperto dal silenzio, dai depistaggi e dalle memorie corte della politica spettacolo.
Quale delle due opzioni sceglierà Donald Trump, non è ancora dato di sapere.
Dipenderà molto dagli sviluppi del caso Epstein, dalle reazioni dell'opinione pubblica e dalle vicende giudiziarie che si stanno aprendo a contorno, prima tra tutte la causa multimiliardaria intentata da Trump contro il Wall Street Journal e il suo editore Murdoch dopo la pubblicazione della "lettera oscena".
Su questo fronte Trump ha dovuto registrare una prima parziale battuta contraria.
Il giudice della Florida che esaminerà la controversia non è quello che gli avvocati del biscazziere speravano ma uno stimato giudice nominato dal presidente Obama e confermato da uno schieramento bipartizan per le doti di professionalità e imparzialità dimostrate.
Il giudice Darrin Gayles che sovraintenderà la causa è una vecchia sgradita conoscenza di Donald Trump.
... perché Gayles, nominato da Barack Obama nel 2014, ebbe un altro scontro con un Trump litigioso nel 2023, quando l'allora ex presidente cercò di punire il suo ex avvocato e faccendiere Michael Cohen.
Trump fece causa a Cohen nell'aprile 2023 chiedendo un risarcimento di 500 milioni di dollari per le accuse secondo cui Cohen avrebbe violato il suo rapporto avvocato-cliente con Trump e si sarebbe arricchito grazie alla loro relazione.
Sei mesi dopo, Trump abbandonò la causa, poco prima che gli avvocati di Cohen lo interrogassero sotto giuramento .
Immaginate se al giudice Gayles venisse in mente di far testimoniare Ghislaine Maxwell nella causa tra Trump e WSJ ... e di interrogare sotto giuramento Donald Trump in merito ai suoi rapporti con Epstein.
Per evitare queste imbarazzanti circostanze ci sono due opzioni: abbandonare le vie legali o eliminare Ghislaine Maxwell ...
i. fan.
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Date Created: 22/07/2025 02:38:00