. Ormai è evidente a tutti, anche ai più titubanti, che il livello di distruzione e di morte provocato dall'esercito israeliano a Gaza ha raggiunto il livello del genocidio.
E' un massacro che non trova nessuna giustificazione in quella che poteva considerarsi una legittima reazione di vendetta e difesa contro l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
Ormai è evidente a tutto il mondo che a Gaza si sta consumando un genocidio a sfondo ideologico e religioso, motivato dalle intenzioni di una parte dell'ebraismo fanatico di eliminare fisicamente i palestinesi per compiere una "missione" che il Dio degli ebrei avrebbe affidato al popolo di Israele.
Questa purtroppo è la vera dimensione della strage che sta avvenendo a Gaza, anche contro l'obiettivo di riportare a casa gli ultimi ostaggi ancora vivi.
Per Netanyahu l'eliminazione dei gazawi è diventato l'unico motivo di sopravvivenza del suo governo.
Fintanto che a Gaza continua lo stato d'assedio per fame e i bombardamenti di qualsiasi rudere ancora in piedi, Netanyahu può allontanare il giorno del redde rationem dei suoi crimini.
Nessuno ferma Netanyahu. Nè l'America - sia Biden che Trump- né l'Europa.
Negli Stati Uniti l'establishment politico, sia repubblicano che democratico, è ricattato dalle lobby ebraiche, nonostante che i due terzi dell'opinione pubblica condanni apertamente i crimini israeliani a Gaza.
Anche in Europa, pur con accenti diversi, i tre quarti dell'opinione pubblica schierata a favore della fine dei massacri non riesce a smuovere i governi europei, titubanti e divisi sul da fare.
Solo ora il ceto politico inizia a rendersi conto che i cittadini di ogni schieramento sono stanchi e nauseati dalle immagini di distruzione, morte e crudeltà che inondano da Gaza ogni giorno, da oltre 600 giorni, i media
internazionali.
La manifestazione del 7 giugno a Roma è una tappa del crescente sentimento di indignazione ed orrore che si sta diffondendo nelle nostre vite quotidiane.
Tanto più grande e ricca di umanità sarà la mobilitazione a favore del popolo palestinese , tanto più crescerà la speranza di poter fermare il genocidio a Gaza, di bloccare la follia omicida di Israele e di aiutare gli ebrei che non sostengono Netanyahu a far sentire ancora più forte anche la loro voce per la fine della guerra.
manifestazione del 7 giugno a Roma, fermiamo il genocidio a Gaza
Il mondo continuerà a guardare altrove?
Dal ritorno di Trump, Israele ha abbandonato ogni giustificazione di autodifesa. Ma pur evitando di assumersi le proprie responsabilità, ha consolidato la sua fama di paria globale.
di Omar H. Rahman
Io ci sarò. Per Gaza, il 7 giugno l'Italia è a Roma per fermare il genocidio dei palestinesi. Può diventare una manifestazione enorme, per costringere il governo Meloni ad unirsi ai paesi che condannano i netanisti criminali di Israele
27 Maggio 2025 - Leggi Genocidio Gaza Palestina Israele Netanyahu manifestazione 7 giugno governo Meloni Gaza
"Tsunami diplomatico", l'Europa contro i crimini di Israele a Gaza
20 maggio - La proposta dell'Olanda di riesaminare l'accordo di partenariato tra UE e Israele ha ottenuto il consenso di 17 paesi, sufficiente per avviare un'indagine sulle violazioni dell'articolo 2 dell'accordo che riguardano il rispetto dei diritti umani.
Il solo annuncio di una possibile rescissione degli accordi ha provocato violente reazioni da parte del governo Netanyahu. "Stiamo affrontando un vero e proprio tsunami che non potrà che peggiorare. Siamo nella peggiore situazione in cui ci siamo mai trovati. Questa è molto peggio di una catastrofe, il mondo non è con noi", ha commentato un ministro israeliano.
Tra i 17 paesi che sostengono la revisione dell'accordo ci sono Francia, Spagna, Belgio, Svezia, Portogallo, Irlanda ma non Italia e Germania.
La minaccia dell'annullamento della partnership con Israele è il primo vero passo concreto dei paesi europei per cercare di fermare la carneficina a Gaza, che è ripresa negli ultimi giorni con l'operazione Carri di Gedeone e stante il blocco degli aiuti umanitari alla popolazione palestinesi affamata.
Israele isolato
i. fan.
