Nancy Pelosi Arriva a Taiwan, la Cina Schiera l'Esercito


i.fan. - 2 Agosto 2022 - aggiornato il 03/08/2022 21:51:40

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Sfidando le minacce del regime di Xi Jinping, Nancy Pelosi a 82 anni rende omaggio all'indipendenza di Taiwan. L'esercito cinese per ritorsione assedia l'isola sia dal mare che dal cielo mentre Pechino lancia minacce contro gli Stati Uniti e prepara l'invasione dell'isola



E' atterrata nel buio della notte di Taipei.

Nancy Pelosi a 82 anni forse non pensava di scrivere in questo modo la pagina più importante della sua lunga carriera nell'establishment degli Stati Uniti.

Lo ha fatto dimostrando un notevole grado di autonomia dalla Casa Bianca, dove Joe Biden ha cercato in tutti i modi di dissuaderla dal viaggio a Taiwan per non incrinare le già fragili relazioni con Xi Jinping. E dimostrando di essere ancora in grado di guidare il Partito Democratico alle prossime elezioni di novembre, dove è in gioco la maggioranza alla Camera di cui Nancy è la Speaker, ovvero la carica più importante.


Nancy Pelosi e Tsai Ing-wen a Taiwan

Il blogger taiwanese Brian Hioe su New Bloom evidenzia il fatto che Pelosi non si è limitata agli incontri istituzionali con Tsai Ing-wen, con parlamentari del partito di governo e imprenditori locali, ma ha anche incontrato alcune personalità-simbolo dell'opposizione democratica al regime cinese

... Pelosi ha sottolineato la natura bipartisan della visita. Parlando con Tsai, Pelosi ha sottolineato la storia della critica bipartisan alla Cina, come nel caso del massacro di Piazza Tiananmen.

Infatti, nel pomeriggio, durante quello che avrebbe dovuto essere uno degli ultimi eventi del suo soggiorno a Taiwan, Pelosi ha incontrato l'ex leader studentesco di Piazza Tiananmen Wuerkaixi, che vive a Taiwan, l'ex libraio di Causeway Bay Lam Wing-kee, che vive a Taiwan dopo essere fuggito dalla sua nativa Hong Kong, e Lee Ming-che, l'operatore taiwanese delle ONG per i diritti umani che è stato detenuto dal governo cinese per cinque anni con l'accusa di aver cercato di sovvertire lo stato.


La rabbia cinese contro il viaggio di Nancy Pelosi è indescrivibile: le dichiarazioni ufficiali sono tutte intonate alla minaccia contro gli Stati Uniti e il governo di Taiwan. " ... le conseguenze dell'azione di Pelosi saranno gravi e avranno un enorme impatto politico ..."

da globaltimes.cn

... Ci sono molte opzioni sul tavolo per la Cina per accelerare il processo di riunificazione. Questi potrebbero includere colpire obiettivi militari di Taiwan, proprio come ha fatto il PLA nella precedente crisi dello Stretto di Taiwan, spingere una nuova legislazione per la riunificazione nazionale, inviare aerei e navi militari per entrare nello "spazio aereo" e nelle "aree idriche" dell'isola controllate dalle autorità di Taiwan e porre fine al tacito cessate il fuoco con l'esercito di Taiwan...

Il regime di Xi Jinping, schiaffeggiato dal gesto della diplomazia americana, reagisce in modo scomposto e in ogni direzione. E' stata annunciata la messa al bando all'importazione di decine di prodotti esportati da Taiwan e lo Stato Maggiore dell'Esercito del Popolo ha mobilitato la più grande "esercitazione" nelle acque e nei cieli attorno l'isola di Taiwan.

Qualcuno arriva ad ipotizzare una sorta di blocco navale ed aereo, per isolare completamente il governo di Taipei, forse cercando di indurlo a qualche reazione che potrebbe a sua volta scatenare un'offensiva militare di Pechino.

Uno scenario di pre-guerra, come avvenne con le "esercitazioni" di Putin contro l'Ucraina.

L'arrivo di Pelosi a Taiwan è un punto di non ritorno, anche nel caso in cui Xi Jinping riesca a contenere la sua rabbia per l'umiliazione subita.

La prima conseguenza ovvia sarà un ulteriore rafforzamento dell'asse con Putin, anche sotto forma di armamenti e aiuti logistici per sostenere l'invasione dell'Ucraina.


Ma è facile prevedere il congelamento delle relazioni diplomatiche su tutti i fronti: la guerra delle materie prime, l'espansionismo cinese in Africa e medio Oriente, la massiccia presenza militare in tutto il sud est asiatico.


Xi Jinping dovrà alzare i toni dello scontro anche per evitare le critiche interne che potrebbero mettere in forse la sua rielezione ad un terzo mandato, ovvero l'incoronamento definitivo a imperatore.


Si dice che ci sia un frangia di opposizione sia nel Partito che nell'Esercito, alimentata dall'andamento negativo dell'economia e dalle critiche alla strategia di lockdown assoluto che ha causato grandi proteste in molte città della Cina.

E' certo che i margini di manovra di Xi Jinping sono ristretti: all'inizio del suo secondo mandato il dittatore cinese aveva promesso che la questione di Taiwan sarebbe stata risolta e che l'isola sarebbe stata "ricongiunta alla madrepatria". Il tempo della promessa scade tra tre mesi.


Nancy Pelosi e Tsai Ing-wen lo hanno preso a schiaffi ricordandogli che Taiwan è diventata nel corso dei decenni una comunità libera e che non ha alcuna intenzione di fare la fine di Hong Kong.

Taiwan è il più grande produttore di microchip al mondo, l'equivalente del grano ucraino.

Nessuno potrà permettere che l'isola venga messa a ferro e a fuoco per soggiacere alle manie imperiali di Xi Jinping e del suo staff militare.


Taiwan è una comunità indipendente che ha tutto il diritto, politico e morale, di autodeterminare il proprio destino e diventare ufficialmente uno Stato libero e riconosciuto.

Questa è la posta in gioco, e Nancy Pelosi ha fatto bene a ricordarcelo.

i.fan. twitter: menoopiu


Key1: keywords: Taiwan, USA, Cina, Xi Jinping, Joe Biden, Nancy Pelosi, Tsai Ing-wen,

Date Created: 02/08/2022 21:29:12


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