Ribaltone nel caotico e tragico scenario mediorientale: il Piano Trump-Netanyahu, con Hamas messa in un angolo, diventa il Piano Trump-Qatar, con Netanyahu costretto a subirlo.
Nella notte del 3 ottobre Hamas comunica la disponibilità a rilasciare tutti gli ostaggi israeliani come segno di accettazione di una parte del Piano Trump, quella che più interessa all'opinione pubblica israeliana e internazionale: rilascio degli ostaggi e fine del genocidio dei palestinesi di Gaza.
Resterebbero da discutere, ovvero negoziare, le parti del Piano che riguardano il destino delle milizie di Hamas e del suo vertice politico, che rifiuta ovviamente l'esilio e la scomparsa dallo scenario palestinese ma si dice disposto a favorire il governo tecnocratico-palestinese sulla Striscia di Gaza per avviare la ricostruzione.
La mossa di Hamas (impostagli dal Qatar e dall'Egitto) ha ribaltato la situazione che fino a quel momento vedeva vincente la strategia di Netanyahu: se Hamas rifiuta (come il criminale israeliano sperava) le IDF saranno autorizzate a "finire il lavoro", il massacro dei palestinesi e degli ostaggi, l'annessione di Gaza e Cisgiordania, la sottomissione dei paesi arabi al diktat americano.
In sostanza il "Piano Qatar" afferma la volontà chiara di Hamas di rilasciare subito tutti gli ostaggi, senza più centellinare gli scambi, e di restare alla finestra - una sorta di resa condizionata - togliendo ad Israele i principali pretesti per distruggere Gaza e la Palestina.
I media israeliani hanno colto il cambiamento di tono e hanno riconosciuto che la mossa di Hamas gettava la palla nel campo avverso di Trump-Netanyahu.
Trump ha legato le mani a Israele
Il presidente ha accettato la risposta di Hamas e ha ignorato i fatti, apparentemente a causa delle sue speranze di un premio Nobel, anche a costo di un risultato misero. Nel suo annuncio, mette anche in pericolo Netanyahu politicamente. Prossimo passo: formare un team negoziale per Doha, forse più esperto questa volta.
Drammatico post del presidente Trump sul suo social network Truth Social, in cui afferma che "sulla base della dichiarazione appena rilasciata da Hamas, credo che siano pronti per una pace duratura".
Trump ha scritto che "Israele deve cessare immediatamente i bombardamenti su Gaza in modo da poter liberare gli ostaggi in modo sicuro e rapido! In questo momento, è troppo pericoloso farlo".
Trump ha aggiunto: "Stiamo già discutendo su dettagli che non sono ancora stati definiti. Non si tratta solo di una questione di Gaza, ma di una questione di pace in Medio Oriente, auspicata da tempo".
In seguito ha rilasciato una dichiarazione video in cui ha definito "una giornata senza precedenti", pur riconoscendo che non è stato ancora raggiunto un accordo e affermando che una versione definitiva deve ancora essere redatta, lasciando intendere che nei colloqui futuri "tutti saranno trattati equamente".
Nella sua dichiarazione videoregistrata, Trump non ha menzionato affatto Netanyahu: "Voglio ringraziare i paesi che insieme mi hanno aiutato a mettere insieme tutto questo: Qatar, Turchia, Arabia Saudita, Egitto, Giordania e tanti altri. Tante persone hanno combattuto duramente. Questo è un giorno importante, dobbiamo vedere come va a finire, dobbiamo formulare le ultime parole in modo concreto. Non vedo l'ora che i rapiti tornino dai loro genitori e, purtroppo, anche che alcuni dei rapiti – di cui sapete qual è la loro situazione – tornino dai loro genitori, perché i genitori li vogliono come se fossero vivi".
"Quindi, voglio solo aggiornarvi: questo è un giorno davvero speciale, forse senza precedenti sotto molti aspetti, è davvero senza precedenti. E grazie a tutti, e grazie a tutti i meravigliosi Paesi che ci hanno aiutato. Abbiamo ricevuto un aiuto immenso, tutti erano uniti nel voler porre fine a questa guerra e raggiungere la pace in Medio Oriente. Siamo molto vicini a raggiungere questo obiettivo. Grazie a tutti, e tutti saranno trattati equamente."
Hamas rilascia tutti gli ostaggi ma senza andare in esilio
Netanyahu: Prepararsi all'immediata attuazione del rilascio di tutti gli ostaggi, secondo il piano di Trump.
Il Primo Ministro risponde con un'insolita dichiarazione notturna alla dichiarazione di Trump, che ha accolto con favore la risposta di Hamas al suo piano e ha chiesto a Israele di interrompere i bombardamenti su Gaza. Netanyahu non ha commentato la questione – ma in pratica l'operazione di occupazione di Gaza è già stata congelata – e ha affermato che "alla luce della risposta di Hamas, Israele si sta preparando all'immediata attuazione della prima fase del piano Trump".
Ha promesso di collaborare con il presidente "per porre fine alla guerra in conformità con i principi stabiliti da Israele".
E ora qualcuno si accorge che il Piano Trump è la copia del Piano Blinken (Biden) respinta a gennaio di quest'anno dalla criminale strategia di Netanyahu con il supporto di Donald Trump.
Donald Trump ha definitivamente sugellato la strategia del Qatar - che si era già manifestata nei giorni precedenti - annunciando con toni entusiastici l'accettazione di Hamas a rilasciare tutti gli ostaggi e intimando a Israele di "fermare le bombe" per favorire la trattativa finale.
Un capovolgimento che lascia Trump al centro di tutti gli snodi possibili - la fine del genocidio o la prosecuzione - ma mette un freno alla strategia criminale di Netanyahu aprendo la porta ai paesi arabi moderati e alla soluzione pilotata della questione palestinese.
E' in pratica la vittoria diplomatica del Qatar che solo un mese fa sembrava umiliato e uscito di scena dopo il raid israeliano a Doha per uccidere (senza riuscirci) i vertici di Hamas.
La cinica baldanza di Netanyahu si è trasformata in un boomerang, almeno per il momento.
Si vocifera che la mossa decisiva del Qatar sia stata la promessa fatta a Trump da parte dell'emiro al-Thani di sostenere la sua candidatura al Premio Nobel per la Pace mettendo a disposizione la potente rete di relazioni e corruzioni già sperimentata in altre occasioni (Qatargate). Un piacevole massaggio per l'ego del biscazziere presidente americano al quale non interessano gli ideali di pace disinteressati ma solo quelli che gli procurano grandi benefici e soddisfazioni personali.
Nel mercato politico-diplomatico del Medio Oriente nulla è definitivo e scontato, anche quando il prezzo sembra fissato e pagato, e quindi sono sempre possibili colpi di scena, rilanci tradimenti e sotterfugi.
Ma se possono servire a fermare subito la mattanza israeliana contro i palestinesi oggi nessuno potrà obiettare. Poi da domani si vedrà.
I bambini di Gaza hanno bisogno di tornare ad una parvenza di vita umana; i nostri bambini - ai quali ogni giorno siamo costretti a raccontare le sofferenze dei bambini di Gaza - hanno bisogno di sapere che i loro fratelli palestinesi possono tornare a sognare come loro.
ifan
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Date Created: 04/10/2025 06:41:30