Il commento più stupido e inutile sullo scandalo definito "Qatargate" che vede protagonisti l'ex parlamentare europeo del PD Antonio Panzeri e la socialista greca Eva Kaili (vicepresidente) lo ha pronunciato la Presidentessa del Parlamento Europeo Roberta Metsola:
«Il Parlamento europeo, cari colleghi, è sotto attacco; la democrazia europea è sotto attacco; e il nostro modo di essere società aperte, libere e democratiche è sotto attacco»
Sotto attacco da chi?
Dagli sceicchi del Qatar? A quelli interessa ben poco della "democrazia europea".
Da quelle parti si parla e si comprende solo la lingua del business.
Il Qatar ha corrotto decine di Paesi all'interno della FIFA per aggiudicarsi l'organizzazione dei mondiali di calcio 2022, e ritiene del tutto normale continuare a corrompere chiunque sia funzionale alla buona riuscita della manifestazione calcistica.
Dare all'opinione pubblica estera un'immagine positiva (anche se falsa) sul rispetto dei diritti umani e dei lavoratori da parte degli affaristi arabi è comprensibile. Hanno speso decine di miliardi per allestire i mondiali e non volevano correre il rischio di essere sommersi dalle critiche sui 6000 morti per incidenti sul lavoro, sullo sfruttamento disumano di migranti asiatici e africani e sulle opinioni retrive e ottuse sui diritti civili delle donne o degli omosessuali.
Il Qatar nel nuovo quadro geopolitico del golfo
di Pierantonio Panzeri, Presidente di Fight Impunity
Huffington Post (Italia) 10 Febbraio 2022
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Anche la questione denunciata dal quotidiano britannico “The Guardian”, riguardo il numero dei lavoratori morti durante la costruzione delle infrastrutture che ospiteranno i Mondiali di calcio di questo 2022 va guardata in controluce e statisticamente relativizzata....
Naturalmente, anche in Qatar il processo di affermazione dei diritti è ancora in itinere e va seguito e rafforzato, riguardo le donne, i lavoratori immigrati (che sono il 90% dell’intera forza lavoro), le minoranze. Ma, appunto, “le gambe” sono in movimento forse nella direzione giusta
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Il Qatar è un paese arabo, arricchitosi con il petrolio ma diventato potente con la diplomazia e i traffici a 360 gradi.
Ospita i militari americani e traffica con l'Iran.
Ha mediato tra i talebani e gli USA prima che lasciassero l'Afghanistan.
Per motivi ancora in gran parte da scoprire, il Qatar è stato ostracizzato dall'Arabia Saudita e dall'Egitto.
Lo Stato del Qatar è l'editore ufficiale della catena di mass media che pubblica Al-Jazeera.
Il Qatar non ha alcun interesse ad attaccare la "democrazia europea" da cui ha sempre ricevuto favori e business.
Forse la Presidente Metsola, denunciando gli attacchi, alludeva ai magistrati che indagano sui traffici di Antonio Panzeri e Eva Kaili e del loro codazzo di assistenti, funzionari, sindacalisti?.
Sono i magistrati inquirenti i nemici dei "democratici" rappresentanti in vacanza permanente a Bruxelles?
Perché la signora Metsola non ha detto con estrema chiarezza e senza giri di parole che i nemici dell'Europa sono i farabutti che hanno cercato di nascondere i morti sul lavoro a Doha, promuovendo i "progressi" del Qatar in tema di diritti?
La verità è diversa da come la raccontano i falsi indignati dentro le istituzioni europee.
"Combattiamo guerre con le catapulte contro criminali molto più attrezzati".
Così Michel Claise, il giudice della tangentopoli che sta scuotendo l'Unione europea, in un'intervista alla belga RTL TVI sulla corruzione nel suo Paese a ottobre denunciava la mancanza di mezzi e di cooperazione da parte della politica. E chiedeva ai giovani di scendere in piazza: "Ci vorrebbe una Greta Thunberg per il risanamento economico".
Sessantasei anni, avvocato per circa 20 anni, poi giudice istruttore, Claise è l'uomo che scova i reati finanziari in una città come Bruxelles, che concentra interessi e mire di mezzo mondo. E la sua catapulta, questa volta, colpisce il cuore dell'Europa: si tratta dell'inchiesta sulle mazzette che sarebbero arrivate dal Qatar a eurodeputati e funzionari dell'europarlamento per indirizzare le decisioni dell'unico organismo Ue eletto dai cittadini. L'inchiesta è iniziata nel luglio scorso, sotto la sua direzione.
"Su cinque file inviati alla polizia, quattro non vengono elaborati". Il giudice istruttore Michel Claise parla della sua professione e delle difficoltà della giustizia nell'affrontare reati gravi.
L'attacco alla democrazia in Europa proviene da suoi stessi rappresentanti e dal modello di gestione del Potere che si è stratificato negli ultimi venti anni.
La corruzione e l'impunità, simboleggiata dalle centinaia di migliaia di euro in contanti "ospitati" negli hotel parlamentari, non è nata con i mondiali di calcio in Qatar.
Decine di casi sospetti sono stati tacitati e mai indagati, come quello relativo alla concessione Uber.
L'industria farmaceutica mondiale, ben capeggiata da Pfizer e AstraZeneca, ha tutte le chiavi delle stanze e dei cassetti dove i funzionari europei discutono di licenze sanitarie, appalti, autorizzazioni, finanziamenti.
Per non parlare delle industrie tecnologiche, siano civili o militari, delle concessioni per le grandi opere di trasporti, energia (!!), agroalimentare.
A Bruxelles lavorano circa 13mila lobbisti e più di 500 deputati al Parlamento una volta finito il mandato hanno capitalizzato l'esperienza mettendo in piedi aziende "per patrocinare interessi" (lobbies) senza che mai a nessuno sia venuto in mente di disciplinare e controllare questo fiume di affaristi.
Socialisti e Progressisti, lo schieramento da cui provengono i Panzeri e le Kaili, erano troppo impegnati a combattere i populisti piuttosto che ad accorgersi della corruzione dilagante tra le loro fila.
La corruzione e il malaffare nelle istituzioni europee sono anteriori alla vergognosa assegnazione dei Mondiali in Qatar.
Sarebbe quindi più giusto e logico parlare di EUgate anzichè di Qatargate.
Se Michel Claise, il giudice che indaga su Panzeri e compagni, non viene fermato o convinto a fermarsi, altri finiranno nell'inchiesta e il modello istituzionale europeo verrà scosso alle fondamenta.
Uno scuotimento che farà cadere decine di mele marce, ma anche molti rami e finanche il tronco.
La fiducia dell'opinione pubblica nell'Europa dei tecnocrati e banchieri, che sembrava essersi risollevata dopo l'elezione di Ursula Von der Leyen a capo della Commissione EU, subirà un tracollo notevole che non impedirà di proseguire il business as usual a meno di sviluppi clamorosi del EUgate.
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Date Created: 14/12/2022 16:15:15