Noa Argamani Libera e Felice e il rischio di altre Noa Marciano


i.fan. - 9 Giugno 2024 - aggiornato il 10/06/2024 08:02:28

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Noa Argamani Libera e Felice e il rischio di altre Noa Marciano

  • aggiornamento - 3 ostaggi uccisi da Hamas per rappresaglia
  • Benny Gantz lascia il governo Netanyahu
  • Dopo la liberazione di Noa Argamani e altri 3 ostaggi, molti pensano che sia la strada giusta per liberare anche gli altri ancora detenuti a Gaza. Ma è una pericolosa illusione, frutto della propaganda di Netanyahu e Hamas che minaccia altre Noa Marciano.
  • 270 civili palestinesi morti a Nuseirat e i dettagli misteriosi dell'operazione Arnon



  • Gantz lascia il governo: "Sfortunatamente, Netanyahu ci sta impedendo di avanzare verso una vera vittoria. Pertanto, oggi lasciamo il governo d'emergenza, con il cuore pesante, ma con tutto il cuore".

Un aggiornamento drammatico - su X (Twitter) circola un video che mostra 3 cadaveri. Hamas sostiene che si tratti di 3 ostaggi, di cui un americano, che sarebbero stati uccisi dalle truppe IDF durante l'operazione di liberazione dei 4 ostaggi a Nuseirat. Le immagini sono confuse e i corpi non identificabili.

Se si tratta davvero di ostaggi si teme che siano stati uccisi da Hamas per rappresaglia e per creare un'enorme pressione sull'opinione pubblica israeliana.


la traduzione :

Al-Qassam pubblica: "Vi informiamo che in cambio di questi, il vostro esercito ha ucciso 3 prigionieri nello stesso campo, uno dei quali aveva la cittadinanza americana." Un video che denuncia l'esercito israeliano



Le notizie che mostrano segni di vita e libertà anzichè morte e distruzione nella terra di Palestina e in particolare a Gaza, sono rare e preziose, e perciò devono essere accolte con gioia e speranza.

4 ostaggi liberati a Gaza

Per questo le immagini di Noa Argamani, Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv, ostaggi di Hamas dal 7 ottobre 2023, liberati dall'esercito israeliano, sono positive, emozionano a prescindere dall'opinione politica o religiosa.


Ma il contraltare dei momenti di felicità per la vita salvata di Noa Argamani, Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv non può cancellare la disperazione per la morte di altre migliaia di innocenti.

Secondo fonti attendibili per salvare i 4 ostaggi l'IDF avrebbe ucciso più di 200 palestinesi, in gran parte civili che vivevano nella zona adiacente agli scontri.

Anche gli Stati Uniti hanno riconosciuto che la liberazione dei 4 ostaggi è "costata la vita a molti civili".


A molti israeliani non interessa assolutamente nulla della vita dei palestinesi. Credono anzi che la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas - vivi o morti - possa essere ottenuta solo con un uso della forza ancora più violento e massiccio, senza fare alcuna concessione alle trattaive con i terroristi di Hamas.

Sono gli stessi che hanno dimenticato la morte di Noa Marciano, la soldatessa israeliana uccisa da Hamas nel novembre scorso, per aumentare la pressione di ricatto contro gli oltranzisti del governo Netanyahu.

Noa Argamani Libera e Felice non Cancella la Morte di Noa Marciano

Molti altri israeliani, passate alcune ore di gioia per la notizia della liberazione dei 4 ostaggi, hanno invece ripreso a protestare contro Netanyahu e il suo governo fanatico, chiedendone anche le dimissioni, ma soprattutto hanno ripreso con forza a chiedere che gli ostaggi vengano liberati con una trattiva vera, che consenta a tutti di tornare liberi e felici, subito.


proteste a Tel Aviv contro governo Netanyahu



Del piano Biden si sono perse le tracce, mentre il "dissidente" Benny Gantz su cui si riponevano le speranze per premere su Netanyahu e costringerlo alla trattiva, ha rinunciato a far cadere il governo di Tel Aviv ritenendo il momento "non opportuno" perché impopolare.

Purtroppo tutto lascia pensare che l'operazione Arnon, per quanto brillante e vincente, porterà uno strascico di morte sia per i palestinesi che per gli ostaggi israeliani, con la possibilità che Hamas "spedisca" i cadaveri di alcuni di loro come rappresaglia e messaggio di avvertimento.

Nelle dichiarazioni delle Brigate al-Qassam successive all'operazione Arnon si fa riferimento alla morte di un numero imprecisato di ostaggi che sarebbe stata causata dal conflitto a fuoco scoppiato nel campo di Nuseirat.

In realtà appare più come l'annuncio di una macabra rappresaglia imminente contro gli ostaggi, come quando fu uccisa Noa Marciano a novembre dello scorso anno per "facilitare" l'avvio di trattative che portarono poi al primo scambio di ostaggi tra Israele e Hamas.

L'uccisione della soldatessa Noa Marciano diede forza e motivazioni al movimento dei Familiari degli Ostaggi, vera spina nel fianco del governo Netanyahu, perché non ha una connotazione politica univoca ma rivendica un obiettivo semplice e condiviso: portare a casa i rapiti del 7 ottobre, a qualunque costo senza anteporre ragioni di Stato. La vita degli ebrei viene prima di tutto, e la trattiva è il modo più immediato e meno rischioso per realizzare lo scopo.

Per questo, mentre i leader del mondo occidentale, Joe Biden in testa, si complimentavano con Netanyahu per il successo dell'operazione, a Tel Aviv iniziava una protesta rabbiosa dei familiari degli ostaggi, repressa durante la notte dall'intervento della polizia con decine di arresti.


Una protesta che ha avuto il merito di riportare alla realtà l'opinione pubblica israeliana e mondiale. Felici per la salvezza di quattro ostaggi, ma ne restano ancora decine da liberare.



I dettagli dell'Operazione Arnon sono importanti per capire come si svilupperà la tattica di Israele e Hamas nel prossimo futuro.

1) il coinvolgimento degli Stati Uniti nell'operazione
2) un'operazione di intelligence ma avviata con una "soffiata" ben ripagata
3) perché Noa Argamani è stata liberata senza sparare un colpo mentre per gli altri 3 ostaggi si è scatenata una battaglia feroce?
4) gli ostaggi non erano nei tunnel ma presso "famiglie" e in buone condizioni fisiche
5) Noa Argamani ha utilizzato il suo ultimo audio-video per fornire indizi all'IDF?


La versione ufficiale su X

Nuovi dettagli sull'operazione di salvataggio dei rapiti:

- Nome della promozione: "Summer Seeds".
- ⁠ I due edifici dove erano tenuti i quattro rapiti erano distanti circa 200 metri l'uno dall'altro. La decisione di operare in entrambi gli edifici contemporaneamente - a causa della vicinanza tra i siti e per il timore che, se scegliessero di operare solo in un edificio, i terroristi che si trovano nell'altro edificio percepirebbero gli eventi e ucciderebbero i rapiti che sono tenuti da loro.
- ⁠ L'irruzione in entrambi gli obiettivi è stata effettuata contemporaneamente. Nell'appartamento dove erano tenuti i tre rapiti Almog, Andrey e Shlomi si è svolta una battaglia difficile e complessa. In questa battaglia, il comandante Arnon Zamora fu ferito a morte dal fuoco dei terroristi, mentre guidava la squadra sotto il suo comando nell'irruzione nell'edificio. Il defunto Arnon ha mostrato un enorme coraggio, e ci fu un prolungato tentativo di tenerlo in vita durante tutta l'uscita dalla scena, ma alla fine dovettero dichiararlo morto in ospedale.
- All'interno degli edifici in cui venivano tenuti i rapiti, l'IDF ha creato le condizioni che consentono alle forze di raggiungere i rapiti prima che le guardie gli sparino.
- ⁠ Durante ogni fase della rottura del contatto e dell'estrazione dall'edificio, molti terroristi hanno aperto il fuoco pesante, lanciato giochi di ruolo contro le truppe e i rapiti dai vicoli - quindi i combattenti sono stati tenuti ad aprire il fuoco pesante contro di loro, e da questo sparo nei vicoli sono rimasti uccisi anche molti civili di Gaza.
- ⁠ Dopo che il veicolo di soccorso con i rapiti a bordo ha preso fuoco ed è rimasto bloccato, diversi battaglioni della 98a divisione, che erano stati preparati in anticipo per questo scenario, sono intervenuti sul posto per salvare i rapiti e le truppe da lì sotto fuoco. Sul posto sono intervenute le forze della Kafir, della 7a Brigata, dei paracadutisti e degli elicotteri di salvataggio e sono stati lanciati missili terra-aria contro gli elicotteri nel tentativo di abbatterli.
- ⁠ Durante l'intera operazione ci sono stati molti altri combattenti che sono rimasti leggermente feriti dalle schegge durante il pesante scontro a fuoco.
- ⁠ L'unità operativa dello Shin Bet ha raccomandato questa mattina l'orario delle 11:00 a causa dell'elemento sorpresa, dopo che erano state preparate varie opzioni per l'attuazione dell'operazione. L'IDF ha lavorato negli ultimi giorni su modelli per l'esecuzione dell'operazione che, secondo l'IDF, sono "simili ai modelli dell'operazione Entebbe".
- ⁠ L'AMN ha sviluppato mezzi tecnologici unici a beneficio di questa operazione, che sono stati utilizzati dalle forze armate.


LIBERI. Quattro ostaggi israeliani salvati dal IDF a Gaza


8 giugno - Noa Argamani, Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv, ostaggi di Hamas dal 7 ottobre 2023, sono stati liberati con un'operazione congiunta di forze speciali SWAT, del IDF e dello Shin Bet in due siti di Nuseirat a Gaza. Sarebbero in discrete condizioni di salute.

Manifestazioni di gioia in tutto il mondo ebraico. Benny Gantz annulla il comizio in cui avrebbe annunciato l'uscita dal governo Netanyahu. Più di 150 palestinesi uccisi durante la liberazione dei 4 ostaggi.

Hamas minimizza l'operazione "9 mesi per salvare 4 ostaggi sono una sconfitta" ma la liberazione militare degli ostaggi è un duro colpo per la sua strategia.

Ora si teme per la vita di chi è ancora ostaggio di Sinwar e Deif.

come sono stati liberati

GAZA (e Israele) NELLA TRAPPOLA DI NETANYAHU (e Hamas)


in aggiornamento


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Date Created: 09/06/2024 11:16:30


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