Piano Trump per Gaza, Hamas non si fida, Netanyahu vuole modifiche

Hamas non si fida di Trump e Netanyahu. Trump incontra Netanyahu a Washington e preme perché accetti il suo Piano per Gaza, rassicurandolo che dopo la restituzione degli ostaggi da parte di Hamas il piano verrà stracciato o modificato.

Piano Trump per Gaza, commento di fonti interne ad Hamas vicine alla fazione di Khalil al-Hayya

Come possiamo fidarci di un piano come questo, ideato da Tony Blair, l'ex Primo Ministro britannico, le cui mani sono sporche del sangue dei nostri fratelli iracheni, di cui è stato uno dei più importanti artefici della guerra che ha annientato e distrutto, e da Jared Kushner, genero del Presidente Trump e protetto di Netanyahu, che ha ideato l'"Accordo del Secolo" e vede il mondo arabo come un affare immobiliare per raccogliere miliardi, tra cui la Striscia di Gaza, la "Riviera".

Il principale supervisore di questo piano velenoso e distruttivo è Ron Dermer, il Ministro degli Affari Strategici israeliano, e la versione più odiosa e genocida del suo mentore Netanyahu, nei confronti dei palestinesi e di tutti gli arabi.

Siamo sorpresi che alcuni di questi leader arabi e musulmani che hanno partecipato all'incontro con Trump si siano presentati con un sorriso stampato sul volto.

Persino il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha descritto l'incontro come "fruttuoso". La stessa impressione è stata condivisa dal re di Giordania Abdullah II, dallo sceicco Tamim bin Hamad, emiro del Qatar, e dal presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi, che non ha partecipato all'incontro e si è basato sulle informazioni trasmessegli dal suo primo ministro Mostafa Madbouly, che ha guidato la delegazione del suo paese alle riunioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Su quali basi hanno costruito questo ottimismo quando i massacri non sono cessati e solo oggi sono caduti più di 70 martiri?

Non sappiamo perché il presidente indonesiano Prabowo Subianto sia stato invitato a questo incontro, tra oltre 33 altri paesi musulmani. Questo invito suscita preoccupazione e sospetto. Questo invito conferma le voci circolanti sulla disponibilità dell'Indonesia ad accogliere centinaia di migliaia di sfollati di Gaza, in conformità con il piano israelo-americano di svuotare il territorio della sua popolazione? Oppure mira a inviare migliaia di soldati a occupare la Striscia ed eliminare la resistenza?

Si tratta di una nuova trappola ingannevole americana, un capitolo dei negoziati durati 23 mesi e forse una copertura per la loro continuazione, che fornisce a Netanyahu e al suo esercito pretesti per continuare il genocidio e completare il progetto di sfollamento.

Come può l'America celebrare un "matrimonio" arabo-islamico senza la sposa, lo sposo e le loro famiglie, cioè Hamas e persino la sottomessa e complice Autorità Nazionale Palestinese, il cui visto d'ingresso è stato revocato dall'amministrazione Trump al presidente palestinese Mahmoud Abbas e gli è stato vietato di partecipare alle riunioni dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, umiliandolo e degradandolo ulteriormente, nonostante la sua concessione dell'80 percento della Palestina storica, lo spiegamento di 60.000 soldati per proteggere gli insediamenti e i coloni e lo scontro con la legittima resistenza a Jenin, Tulkarem, Nablus e in tutte le città palestinesi occupate, mentre è stato l'unico al mondo a congratularsi con il presidente di Israele per l'avvento del capodanno ebraico.

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Se il presidente Trump fosse davvero serio riguardo a questo piano, avrebbe immediatamente fermato i massacri israeliani nella Striscia di Gaza per dimostrare le sue buone intenzioni.

Avrebbe anche invitato Khalil al-Hayya, capo della delegazione negoziale di Hamas, a partecipare all'incontro. Non c'è alcuna giustificazione per escluderlo.

I suoi inviati, guidati da Witkof, hanno incontrato i rappresentanti di Hamas e questo incontro è documentato con audio e video.

Tuttavia, Trump, che ha dato il via libera a Netanyahu e al suo Mossad per bombardare Doha con i missili, non vuole che partecipi.

Piuttosto, vuole assassinare lui e tutti i suoi compagni.
Parlando di Witkof, l'inviato degli Stati Uniti in Medio Oriente, siamo rimasti colpiti dalla sua dichiarazione in cui ha affermato: "Un accordo è molto vicino e potremmo annunciarlo nei prossimi giorni".

Abbiamo documentato più di sette dichiarazioni simili, con la stessa identica formulazione, nell'arco di almeno nove mesi, da quando ha assunto l'incarico, il che rivela la portata dell'inganno, della disinformazione e delle bugie.

piano Trump - Netanyahu