Russia-Ucraina, Europa Fa le Sanzioni-Solletico a Putin


i.fan. - 22/02/2022 - aggiornato il 22/02/2022 18:06:46


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Mentre Putin ha iniziato le pratiche per annettersi l'Ucraina, Europa e Stati Uniti tentennano sul cosa fare e quali risposte dare all'aggressione russa.
Le famose sanzioni preannunciate da Biden sono un solletico per Putin. Dopo la fuga dall'ambasciata a Kabul, gli USA fuggono anche da quella di Kiev. Mario Draghi da europeista a opportunista.




aggiornamento 22 febbraio

Il Consiglio della Federazione Russa ha accordato al presidente Vladimir Putin il potere di utilizzare le forze armate russe all'estero, il che gli consente di inviare truppe nelle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk.

153 senatori hanno sostenuto l'appello di Putin.

Nessuno dei membri del Consiglio della Federazione si è opposto o si è astenuto dal voto.

Da questo momento Putin può ordinare ai generali dell'esercito ai confini del Donbass di intraprendere azioni militari massicce contro l'esercito ucraino

Come nel gioco degli scacchi, fatta una mossa il giocatore aspetta quella dell'avversario, prima di farne un'altra.

Nell'attesa, più o meno lunga, medita sugli effetti che il proprio schema avrà sulla strategia avversaria, cerca di verificare se la mossa prevista è quella più probabile ed efficace, scruta la scacchiera e la disposizione dei pezzi, senza far trasparire alcuna emozione o reazione.


Vladimir Putin nella glaciale cornice della Sala del Consiglio al Cremlino ha fatto la sua mossa nella partita sull'Ucraina.

Una mossa per certi versi attesa per altri sorprendente.

Due "pezzi" dell'Ucraina, Donetsk e Lugansk entrambe province del Donbass, vengono artificiosamente dichiarate indipendenti e sotto la protezione dei "peacekeepers" russi, completi di carri armati, missili, navi e sommergibili, che quindi sono autorizzati ad invadere il territorio ucraino.

Uno schema semplice e che un domani potrebbe essere replicato in altre situazioni.

Avevo già previsto questa mossa, quindi non mi stupisce che Putin l'abbia realizzata. E non stupisce nemmeno quello che sta accadendo "il giorno dopo" l'inizio di una proclamata invasione: molti proclami, quasi nulla sul piano pratico.

L'Europa procede in ordine sparso e lento, come prima.

Macron si limita a manifestare disappunto perché Putin non ha rispettato i patti presi durante i loro incontri.
La Germania minaccia per l'ennesima volta di sospendere il Nord Stream 2, ma nessuno gli crede.

Boris Johnson gioca a fare il più lesto, come contro il Covid, ma i suoi fulmini e tuoni non vanno oltre qualche spicciolo bloccato alle banche russe sul suolo britannico, che da tempo avevano già trasferito tutto al riparo dalle sanzioni.

L'Italia governata dal più dichiarato europeista dei suoi concittadini, l'ex boss della BCE Mario Draghi, tarda a comprendere la portata degli avvenimenti nell'Europa dell'Est.

Dopo essere stato praticamente assente dall'azione diplomatica precedente la mossa di Putin - Draghi era arrivato tardi e incerto ad annunciare un viaggio a Mosca dopo quelli di Macron e Scholz - il governo italiano ha tardato anche a manifestare l'intenzione di applicare sanzioni.

Tanto che il Wall Street Journal ha individuato in Draghi l'anello debole della già debole catena europea.

Mario Draghi messo a capo di un governo per garantire l'aderenza dell'Italia al concerto europeo del Recovery Plan si rivela più opportunista che europeista.

E conferma di avere un atteggiamento ambiguo verso i regimi autoritari, come quando affermò che anche con i dittatori (Erdogan) è necessario cooperare.

L'acuirsi della crisi con la Russia rende ancora più evidente la debolezza e l'ambiguità di un governo Draghi retto da una maggioranza per metà filoatlantista e per metà filorussa.

Matteo Salvini ha ripreso a fare campagna elettorale e le conseguenze di vere sanzioni economiche alla Russia sarebbero un contraccolpo per il suo elettorato tradizionale.

L'Europa ha molto da perdere e nulla da guadagnare dall'applicare dure sanzioni all'apparato di Putin.
Gas e petrolio erano già aumentati oltre il limite per effetto delle politiche monetarie inflazionistiche della BCE - prima Draghi poi Lagarde - figurarsi ora.

Grazie all'insipienza dei suoi tecnocrati, il risultato della guerra Russia-Ucraina per gli europei è paradossale: si troveranno i carri armati russi a Kiev e il prezzo della bolletta energetica alle stelle.

Anche per gli americani i risultati si profilano magri o negativi.

La NATO è larga ma sfilacciata, incapace ad affrontare le crisi politico-militari più importanti degli ultimi dieci anni, prima in Nord Africa (Libia, Siria) ora in Ucraina.

Dopo la fuga dall'ambasciata a Kabul, gli USA fuggono anche da quella di Kiev.

Le sanzioni economiche alla Russia dalla Siria in poi sono state risibili o di facciata e non hanno scalfito il controllo del regime di Mosca sulla popolazione stanca e indifferente. Gli oppositori come Navalnyj sono marginali o in galera, quando sopravvivono all'omicidio.

Per questo Putin non ha fretta a muovere gli altri pezzi sulla scacchiera.

Non teme le sanzioni-solletico.

Ha ben chiaro da tempo il suo obiettivo: arrivare a Kiev e mettere al governo un suo fantoccio, tipo Lukashenko.

Ridicolizzare gli Stati Uniti, rinchiudere l'Europa nel suo sempre più incerto serraglio.


La Russia è grande e Putin è il suo Profeta.


Scrive Yulia Latynina su novayagazeta.ru

La principale vittima di questa guerra sarà quello che resta della libertà in Russia. Finora la propaganda ufficiale era stata completamente falsa, ma c'era la facoltà di non credere. Ora questa convinzione rischia di diventare obbligatoria, proprio come nel "DPR" e "LPR", dove non credere che i separatisti abbiano salvato la popolazione dal genocidio dei "fascisti ucraini" è mortale. In effetti, stiamo parlando di trasformare l'intera Russia nella "LPR/DPR"

....

Cosa ha portato a questa guerra? Cosa ha guidato il Cremlino quando ha presentato un ultimatum alla NATO? Ha bluffato? O, al contrario, ci contava? Questa è una domanda interessante per gli storici e del tutto irrilevante ora.

Questa è una regola di cui mi hanno parlato i piloti collaudatori: quando sei su un aereo ed è andato in tilt, non pensare a cosa è andato storto, pensa a cosa fare ora per salvarti.

Sfortunatamente, l'aereo su cui stiamo volando è andato in tilt. O, più precisamente, il pilota l'ha lanciato in tilt abbastanza intenzionalmente.

Può ancora fermarsi, ma il fatto che il destino dell'aereo dipenda dalla decisione di una sola persona è terrificante.

i.fan. twitter: menoopiu


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Date Created: 22/02/2022 16:30:18


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