aggiornamento:
- in serata la Swiss National Bank assicura che Credit Suisse non ha problemi di salute (?!) ma soffre i contraccolpi della crisi di Silicon Valley Bank. Comunque se necessario (?!) la SNB è pronta a dare liquidità;
- nel pomeriggio di mercoledì, con una mossa drammatica, Credit Suisse ha fatto appello alla Banca centrale svizzera chiedendo "una dimostrazione pubblica di sostegno" sulla solidità dell'istituto.
Tradotto in banchierese significa che CS chiede soldi pubblici per essere salvata dai suoi "vizi" privati.
La Bce sta intanto chiedendo alle banche di tutta Europa di comunicare la loro esposizione nei confronti di Credit Suisse. La richiesta riguarda anche gli istituti italiani sotto la vigilanza di Francoforte, cioè le banche di dimensioni grandi e medie.
E' il primo passo per poter giustificare un intervento della BCE a favore del Credit Suisse con la motivazione che servirebbe ad evitare una crisi sistemica delle banche europee.
Dopo il fallimento della banca americana SVB - Silicon Valley Bank - i banchieri europei all'unisono avevano escluso il rischio di un caso simile per le banche europee.
"Le nostre banche sono solide e ben vigilate" avevano sentenziato da Lagarde in giù.
Mentivano sapendo di mentire, perché la banca svizzera CREDIT SUISSE con filiali in tutta Europa e nel mondo aveva già evidenziato da alcuni anni gravi problemi di gestione e di bilancio.
Ora il titolo azionario di Credit Suisse crolla nelle Borse di tutto il mondo, dopo che gli investitori della Banca Saudita hanno fatto sapere che non metteranno soldi nell'aumento di capitale necessario a coprire i problemi della banca svizzera.
Se nemmeno i sauditi sono disposti a rischiare denaro per salvare CS, chi altro può?
L'algebra bancaria è molto semplice.
Le passività di Credit Suisse ammontano a oltre mezzo trilione di dollari. Il suo patrimonio complessivo si sta riducendo di giorno in giorno, sia per effetto del tracollo in Borsa (-98% sui massimi) sia per l'aumento vertiginoso dei CDS ovvero il prezzo pagato per assicurarsi contro il default dei titoli di Credit Suisse.
Per cercare di salvare il casinò svizzero servirebbero subito almeno 100 miliardi di euro veri (non quelli delle figurine). La cifra sembra enorme ma nel mondo della MetaFinanza tutto è relativo.
Too Big To Fail era il mantra dei banchieri di tutto il mondo, e siccome Credit Suisse è un Too Big i suoi manager hanno sempre pensato che non dovevano avere nessuna preoccupazione, perché in caso di necessità sarebbe intervenute le Banche Centrali a salvare una banca così grande e influente.
Nel corso degli anni il malaffare è stato l'unico orizzonte imprenditoriale dei manager di Credit Suisse, le cui imprese sono spesso finite all'attenzione delle cronache nere e giudiziarie, senza però che nessuno si decidesse seriamente a mettere fine agli andazzi allegri degli svizzeri.
da forbes.it del febbraio 2022:
Lo scandalo dei conti segreti Credit Suisse: nascosti 100 miliardi legati ad attività criminali
Tanto le banche ormai non possono più fallire, Lehman Brother's è solo un brutto ricordo, ora, con Mario Draghi prima e Christine Lagarde dopo, la musica è cambiata.
A nessuna banca europea sarà mai concesso di fallire, avanti tutta con il "moral hazard". La BCE ha stampato 5 trilioni di euro, spargendoli a pioggia sulle banche e finanziarie.
I manager di Credit Suisse, a cui si era aggiunta nel 2021 nel ruolo di capo della comunicazione globale e vice presidente delle risorse umane una delle pupille di Mario Draghi, Christine Graef, responsabile della comunicazione della BCE, non si sono lesinati alcun vizio, sia etico che finanziario.
Violazioni della privacy e favoreggiamento dell'evasione fiscale, riciclaggio di denaro e conti occulti, consulenza finanziaria a scapito dei clienti meno potenti o facoltosi, omissione di controlli interni, crediti facili ai soliti amici, documenti di bilancio e di vigilanza manipolati ...
Al punto che l'ultimo bilancio relativo al 2022 aveva destato i sospetti della SEC americana. Di fronte all'incalzare degli eventi, e con la crisi di SVB alle porte, gli amministratori di CS hanno dovuto ammettere che c'erano stati alcuni problemi di "vigilanza interna", cioè chi doveva controllare aveva fatto ben altro.
Chi si fida del Bilancio di una banca i cui controlli interni sono "allegri" e succubi degli intrallazzi del management?
Credit Suisse crolla perché nessuno più si fida di quello che c'è scritto nei suoi documenti ufficiali, ovvero perché questi ultimi sono stati sistematicamente redatti per occultare il malaffare e la malagestio.
Credit Suisse è una banca svizzera al servizio del malaffare europeo
Credit Suisse non può fallire ?
Ma se Credit Suisse fallisce si trascina gran parte del sistema bancario e finanziario europeo ... e poi a cascata con ricadute sulle aziende e sui lavoratori, recessione, licenziamenti, disoccupazione, crisi sociale ... quindi sarà necessario salvare la banca svizzera con soldi pubblici e dei contribuenti per evitare guai peggiori.
Too Big to Fail.
Coloro che esaltano i rischi di possibili disastri sociali forse lo fanno con una punta di interesse.
Per analogia, basterebbe citare le previsioni catastrofiche collegate alla mancata fornitura del gas russo dopo l'invasione dell'Ucraina. Inverno al freddo, aziende ferme, città al buio ... tutto era buono per impaurirci e convincerci ad accettare il ricatto di Putin.
L'incerto per il certo. Il salvataggio di Credit Suisse sarebbe una gigantesca stangata per i contribuenti europei, anche nel caso in cui avvenisse con "soldi stampati" dalle Banche centrali: prima o poi quel denaro apparentemente facile e gratuito si trasforma in più tasse, più debiti e più inflazione.
Sembra non esserci alternativa al ricatto dei banchieri. Anche il mite Biden ha garantito i depositi dei miliardari amici della Silicon Valley Bank.
Eppure una soluzione ci sarebbe. Non accettare alcun ricatto e condannare a pene certe e severe i banchieri che procurano disastri ai risparmiatori, ai contribuenti e all'economia dei paesi a cui si chiede di salvare le banche.
Finora non è mai successo, né in Europa né in Italia. Gli scandali di MPS, delle banche Venete o di Etruria o della Popolare di Bari si sono persi nelle nebbie della giustizia e delle prescrizioni, grazie anche all'occhio "distratto" della Vigilanza di Banca d'Italia.
Per questo gli speculatori sono convinti che anche questa volta la Federal Reserve, la Banca Centrale Europea e tutte le altre metteranno da parte i propositi di alzare i tassi di interesse per combattere l'inflazione.
Il crollo delle banche in parte è dovuto alle perdite sui titoli obbligazionari, il cui valore è inversamente proporzionale ai tassi di rendimento.
Quindi le Banche Centrali cercheranno di non aggravare la situazione causata dai banchieri, non alzeranno i tassi e il temuto crack della finanza mondiale si risolverà in una buona occasione per comprare a prezzi stracciati.
A patto di avere la dritta giusta da qualche banchiere.
Post Scriptum per chi ha lo stomaco forte: Credit Suisse pubblica il suo rapporto
Un articolo di RsiNews sintetizza il report sul bilancio di Credit Suisse. Da leggere attentamente le sezioni relative ai "diminuiti" compensi dei manager e amministratori della Bisca Svizzera
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Date Created: 15/03/2023 15:47:21