ascia o non lascia, la parabola di Luigi Di Maio era gia' finita. Nessuno lo rimpiange, l'unica incognita e' quanto pesano le dimissioni sulle elezioni in Emilia Romagna
_________________
D - Ha sentito la notizia ? E' dispiaciuto che Di Maio non e' piu' Capo del Movimento 5 Stelle? R - Dispiaciuto no, assolutamente no. Avrebbe dovuto dimettersi gia' da molto tempo, ma come e' nel suo stile, ha tentennato fino alla fine. D - Ma non sarebbe stato meglio aspettare l'esito del voto di domenica in Emilia Romagna? Perche' si e' tirato indietro proprio ora? R - Il voto in Emilia sara' un'altra scoppola per il Movimento a guida Di Maio. Secondo me si e' dimesso proprio ora per due motivi, 1) anticipare tutti per chiudere una partita ormai insostenibile sia sul piano politico che su quello umano, 2) tentare di rimediare in extremis alla scelta ingestibile di partecipare al voto autonomamente piuttosto che allearsi con Bonaccini per battere Salvini. Se in Emilia il PD perde per pochi voti e Salvini chiede la caduta del governo Conte ed elezioni anticipate, con quale faccia Di Maio si presenta il lunedi' successivo in Parlamento? Con queste dimissioni, forse Di Maio dice ai suoi pochi sostenitori rimasti che in Emilia e' meglio votare per Bonaccini piuttosto che per il candidato (ma come si chiama?) dei cinquestelle, un modo per togliersi di mezzo a poche ore dalla sfida. D - E non poteva farlo prima e con piu' chiarezza? ora non rischia di avvantaggiare ancora di piu' Salvini? R - Fa parte del personaggio, della sua intrinseca debolezza e dei suoi tentennamenti. Pochi giorni dopo la nascita del primo governo Conte, quello con la Lega, si e' accorto che Salvini l'avrebbe fatta da padrone, togliendogli spazio e ossigeno. Se Di Maio avesse avuto un altro spessore e intuito politico, dopo l'orrenda, volgare e idiota frase di Salvini sugli immigrati "la pacchia e' finita" avrebbe detto al boss leghista : "il governo finisce qui, a meno che non chiedi scusa e eviti altre uscite del genere" Non lo ha fatto, anzi lo ha anche salvato nel voto sulla Diciotti. Per una anno Di Maio ha permesso a Salvini di farsi propaganda elettorale a scapito dei CinqueStelle, come un cagnolino da salotto che abbaia amichevolmente alla vista del ladro in casa. D - Ma e' stata colpa di Renzi se Di Maio e' stato costretto ad allearsi con la Lega per fare il governo dopo il trionfo del 4 marzo 2018 ... R - Certo, quel grande stratega di Renzi ha fatto anche lui tutto quanto in suo potere per far vincere la destra. Anziche' togliere il disturbo e consentire al PD di fare le scelte piu' naturali dopo la batosta elettorale, si e' messo di traverso solo per soddisfare il suo ego, ha consegnato i 5Stelle a Salvini con la presunzione di poter dire dopo, sulle macerie, visto? ve lo avevo detto!. Renzi e' un nano politico, che ha scelto di fare sgambetti pur di rimanere nel circo. D - Le dimissioni di Luigi Di Maio rafforzano o indeboliscono il governo Conte Bis? R - Dipende dal voto in Emilia Romagna, come gia' prima delle dimissioni di Di Maio. Se quei pochi elettori cinquestelle romagnoli rimasti non vanno a votare, vince Salvini e il governo cade. Se vanno a votare per Bonaccini forse Giuseppe Conte se la cava e respira ancora per un po'. Ma alla lunga le sorti del governo sono legati agli esiti della crisi cinquestelle. C'e' il rischio che Di Maio faccia come Renzi e si metta a giocare in proprio, magari sottobanco, per far cadere Conte e poi ripresentarsi alle elezioni con Salvini. D - E il Movimento Cinque Stelle sopravvivera' alle dimissioni di Di Maio ? R - Difficile ma non impossibile, e solo se trovera' un motivo di esistere diverso dalla sopravvivenza parlamentare, che invece ora e' quella che prevale. D - Se cade il governo e si andasse a votare a maggio, voterebbe di nuovo i CinqueStelle se alla guida ci fosse uno come Alessandro Di Battista ? R - No, non credo. Per molto tempo i CinqueStelle hanno rappresentato un fenomeno sociale e politico collegato ad un solo nome, quello di Beppe Grillo. Poi sono arrivati gli altri, i Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico ecc. Resuscitare il Movimento 5Stelle non e' nelle possibilita' di nessuno dei nomi conosciuti, tantomeno di Di Battista. L'unica chance e' che qualcuno non compromesso con la gestione di Luigi Di Maio riprenda con forza le tematiche sollevate dal movimento alla sua nascita e le aggiorni. Se c'e' qualcuno credibile e capace, che riparte dalla lotta alla corruzione, la critica alle tecnocrazie europee - anche quelle care al PD - le tematiche ambientaliste senza mediazioni con gli affaristi della green economy, la battaglia per la riduzione dei consumi e dei debiti, senza lasciare nessuno indietro, e magari si chiama solo Gennaro Esposito, forse molti potrebbero, faticosamente, dimenticare i due anni di governo passati. Ma se vince Salvini, le priorita' saranno altre, prima tra tutte non diventare sudditi di Putin e non farsi congelare in un regime autoritario. (in aggiornamento)
i.fan. twitter: menoopiu
Key1: keywords: Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, Beppe Grillo, dimissioni Di Maio, Giuseppe Conte,
Date Created: 11/12/2020 16:55:56