La svolta di Bill Gates sul Clima e la supremazia del Progresso

Bill Gates detta la linea del futuro ecologista. I cambiamenti climatici non sono più una priorità, adesso bisogna dare salute e benessere ai paesi poveri

scritto da i_fan >> 04 novembre 2025 Cambiamenti Climatici Disastri Ambientali Energie Rinnovabili Tecnologia

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foto scattata dal fotografo cinese Lu Guang, arrestato e scomparso in Cina dal 2018

A pochi giorni dall'apertura dei lavori di COP30 in Brasile il filantropo Bill Gates fa sapere a tutto il mondo che ha cambiato opinione sulle priorità del futuro dell'umanità.

Resta, ma in secondo piano, la questione ecologica, la lotta alle cause del cambiamento climatico, che è stata la sua bandiera sul campo dell'impegno e del mecenatismo da circa 30 anni. Ma la priorità, l'impegno numero 1 che Bill Gates raccomanda a se stesso e ai governi di tutto il mondo - e ovviamente all'arcipelago delle associazioni e aziende che finanzia con la sua Fondazione Gates - l'impegno numero 1 diventa la lotta alla povertà e alla mancanza di un'adeguata assistenza sanitaria nelle aree di povertà del globo.

E le due priorità secondo Bill Gates sono direttamente correlate, perché in un mondo in cui le popolazioni povere hanno supporti e tecnologie per sviluppare un'agricoltura più produttiva e una sanità più diffusa anche la lotta al cambiamento climatico si avvantaggia della riduzione di emissioni di gas serra e tecnologie più avanzate.

Il ragionamento di Bill Gates parte dal presupposto che le trasformazioni tecnologiche e le consapevolezze politiche degli ultimi decenni abbiano messo il mondo sulla strada giusta per affrontare e ridurre le cause del cambiamento climatico. Il trend delle emissioni si è invertito, le energie rinnovabili stanno prendendo il posto di petrolio e carbone ad un ritmo sempre maggiore, l'intelligenza artificiale consente di sviluppare meglio e più velocemente il cambiamento in atto.

Cambiare quindi l'ordine delle priorità non significa sconfessare l'emergenza climatica ma prendere atto con realismo dei nuovi scenari, che individuano nella povertà la battaglia prioritaria per il benessere dell'umanità.

Inoltre Bill Gates non nasconde che i cambiamenti disastrosi che sono già in essere da decenni non si fermeranno all'improvviso in breve tempo, ma continueranno a fare vittime e disastri per lungo tempo. Ma i disastri ambientali non sono l'Apocalisse temuta e sbandierata dagli ecologisti, ma una contingenza con cui imparare a convivere e che comunque interesserebbe solo una parte minoritari dell'umanità.

Se lo scioglimento dei ghiacciai fa innalzare gli oceani e provoca inondazioni, ce ne rammarichiamo ma sarà sufficiente riprogettare l'urbanistica e l'organizzazione sociale per far fronte ai nuovi cataclismi.

Tradotto in parole povere, se il pianoterra del palazzo si allaga, sarà sufficiente trasferirsi ai piani superiori per continuare a vivere bene e senza eccessive preoccupazioni.

Mentre invece oggi si muore per malnutrizione o per malattie causate dalla povertà e dall'abbandono, dalla mancanza di strumenti e finanziamenti per trasformare ad esempio l'agricoltura dei paesi africani in modo che possa essere più produttiva, redditizia e consentire lo sviluppo di sistemi sanitari più diffusi.

Sullo sfondo di questi ragionamenti, Bill Gates cita le numerose esperienze realizzate dalla aziende tecnologiche che ha contribuito a far nascere con la sua Fondazione e si compiace di essere uno che ha già contribuito, quasi cinquanta anni fa, a dare una svolta al Pianeta con l'introduzione dell'informatica diffusa, da cui ha tratto enormi guadagni e una fama di tecno-filosofo al di sopra delle parti.

Chi ha il coraggio di criticare la documentata svolta di Bill Gates? Solo i fanatici dell'Apocalisse climatica potrebbero accusare Bill Gates di voltafaccia opportunistico, ammesso che lo abbiamo mai considerato uno dalla parte giusta.

Bill Gates è stato e resta un emblema della tecnocrazia mondiale, una rappresentante delle elitè che governano e distruggono l'ambiente per i propri interessi e si riverniciano di verde per convenienza comprando con qualche spicciolo i crediti di CO2 per mettersi la coscienza a posto.

Come dimenticare inoltre che da alcuni anni Bill Gates ha abbracciato la soluzione dell'energia nucleare includendola tra le fonti rinnovabili, influenzando con le sue lobbies anche gli ambienti politici di mezzo mondo. 

Il Green Premium secondo Gates si invertirebbe entro pochi anni anche per i settori industriali più energivori, come l'acciaio e il cemento, se solo si adottassero le nuove mini centrali nucleari progettate con il contributo delle sue aziende.

Le accuse a Bill Gates sono infantili: dal suo punto di vista è perfettamente logico e necessario coniugare lo sviluppo capitalistico della società all'obiettivo di sviluppare fonti di energia alternativa al fossile che siano in grado di soddisfare la fame di energia futura. Azzerare o addirittura invertire il Green Premium è una condizione essenziale per il business. Fotovoltaico ed eolico da soli non basterebbero a fornire l'energia per  per far funzionare i mega centri di elaborazione dell'Intelligenza Artificiale, il business dei business.

Bill Gates da per scontato : 
 - che l'umanità si muove più o meno rapidamente verso la transizione energetica, 
 - che la temperatura globale non si abbasserà e l'innalzamento andrà oltre gli 1,5 gradi posti come soglia tra salvezza e  catastrofe
 - che un innalzamento della temperatura provoca disastri ma non la fine del mondo
 - che muoiono più persone per il freddo che per il caldo
 - che muoiono più persone per la mancanza di cure sanitarie e di condizioni minime di benessere e nutrizione

quindi gli sforzi principali devono essere riposizionati dalla lotta al cambiamento climatico a quella per il benessere dei poveri (che poi è anche il benessere dei ricchi che faranno affari con i poveri).

Il ragionamento di Bill Gates non fa una piega e accomuna la visione affaristica di gran parte della sinistra tradizionale, una parte dell'ecologismo moderato e una larga maggioranza delle politiche conservatrici o negazioniste.

Tutti potrebbero, con gli ovii distinguo, riconoscersi nelle nuove tesi di Bill Gates. Sono ottimiste, lasciano spazio ai buoni propositi, consentono di fare buoni affari senza stravolgere troppo le abitudini (alquanto cattive) dell'occidente e degli ex paesi emergenti.
Perché spargere allarmismi?, rinunciare al benessere rispettoso dell'ambiente garantito dalle nuove tecnologie?, perché ideologizzare il dibattito sulla transizione e sui cambiamenti climatici?
Per decenni ci siamo stressati inutilmente preoccupati dai cambiamenti climatici, bastava aspettare che l'inesauribile Progresso facesse il suo corso, le innovazioni tecnologiche avrebbero trovato l'immancabile soluzione, avviandoci sulla retta strada della prosperità e felicità.

C'è solo un particolare che sfugge alla visione determinista di Bill Gates. Riprendendo la metafora del palazzo allagato ai piani bassi, in futuro sarà necessario che sempre più persone si abituino a convivere nei piani alti, in spazi più ristretti e con risorse naturali più scarse. Lo sviluppo sognato dai filantropi come il fondatore di Microsoft invece crea l'illusione di essere infinito e illimitato, pur sapendo che le risorse della Terra non lo sono. 

Il surriscaldamento del Pianeta non è solo l'effetto delle emissioni di gas serra ma di uno sviluppo incontrollato dello sfruttamento di risorse, di crescita demografica, di allargamento dei consumi ben oltre il superfluo. 


Tutti argomenti ampiamente ignorati dalla tecnocratica filantropia dei Bill Gates.

Tre dure verità sul clima

di Bill Gates

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La maggior parte dei paesi poveri sono ancora in gran parte economie agricole. Il piccolo agricoltore medio in questi paesi ha tra i due e i quattro acri e guadagna circa 2 dollari al giorno. E ottiene relativamente poco dai suoi campi, circa l'80 per cento in meno per acro rispetto a un agricoltore americano. Una singola siccità o un'alluvione possono spazzarla via per un'intera stagione.
Emissioni più basse porteranno alla fine a un minor numero di perdite devastanti, ma gli agricoltori di oggi non hanno il tempo di aspettare che il clima si stabilizzi. Hanno bisogno di aumentare i loro redditi e sfamare le loro famiglie ora.

In questo memo, ho sostenuto che dovremmo misurare il successo in base al nostro impatto sul benessere umano più che al nostro impatto sulla temperatura globale, e che il nostro successo si basa sul mettere l'energia, la salute e l'agricoltura al centro delle nostre strategie.

Lo sviluppo non dipende dall'aiutare le persone ad adattarsi a un clima più caldo: lo sviluppo è adattamento.

Sotto la guida del Brasile, l'adattamento e lo sviluppo umano riceveranno più attenzione alla COP30 che a qualsiasi altra COP. Questo è un primo passo promettente.

Per la COP30 e oltre, vedo due priorità che spero la comunità climatica abbraccerà.

1.
Portare il Green Premium a zero.
Ad ogni COP, i governi annunciano a turno l'impegno a ridurre le loro emissioni. Sfortunatamente, questo processo non ci dice quali tecnologie sono necessarie per soddisfare tali impegni, se le abbiamo già o cosa ci vorrà per ottenerle.

Questo è il motivo per cui, oltre agli impegni paese per paese, ogni COP dovrebbe avere discussioni e impegni ad alto livello basati sui cinque settori. Le politiche e le innovazioni in ogni settore devono ottenere maggiore visibilità. I rappresentanti di ciascuno dei cinque settori dovrebbero riferire sui progressi compiuti verso innovazioni pratiche e a zero emissioni di carbonio, utilizzando il Green Premium come metro di paragone.


I leader di governo avrebbero un'idea della possibilità di rispettare i loro impegni con gli strumenti esistenti. Vedrebbero, settore per settore, quali tecnologie possono iniziare ad adottare ora, quali dovrebbero pianificare di implementare presto e quali hanno ancora bisogno di un'azione governativa per ridurre il Green Premium. Parlerebbero con i loro colleghi di altri paesi per lavorare insieme su scoperte promettenti che aiuteranno tutti a rispettare i loro impegni.

Se sei un decisore politico, puoi portare questa attenzione settore per settore sul Green Premium al lavoro del tuo governo. È inoltre possibile proteggere i finanziamenti per le tecnologie pulite e le politiche che le promuovono. Non si tratta solo di un bene pubblico: i paesi che vinceranno la gara per sviluppare queste scoperte creeranno posti di lavoro, manterranno un enorme potere economico per i decenni a venire e diventeranno più indipendenti dal punto di vista energetico.

Se sei un attivista, puoi chiedere misure che rendano le alternative pulite in ogni settore economiche e pratiche come le loro controparti a combustibili fossili. È più probabile che il pubblico passi alla tecnologia pulita quando è più economica e migliore dei combustibili fossili.

Se sei un giovane scienziato o un imprenditore, questo è il momento di ripensare a cosa significhi cambiare il mondo. Le persone che lavorano oggi su materiali puliti avranno un enorme impatto sul benessere umano. Se avete bisogno di indicazioni, la Climate Tech Map pubblicata il mese scorso da Breakthrough Energy e altri partner è un'eccellente guida alle tecnologie essenziali per la decarbonizzazione dell'economia.

Se sei un investitore, ti incoraggio a investire in società che lavorano su tecnologie pulite ad alto impatto che alla fine non avranno alcun Green Premium. Sto investendo più soldi in questi sforzi perché ridurre a zero il Green Premium richiede più capitale a scopo di lucro. È anche un fantastico investimento in quello che sarà il settore in più grande crescita del 21° secolo. (Darò tutti i profitti che realizzerò dai miei investimenti alla Fondazione Gates.)

2.
Sii rigoroso nella misurazione dell'impatto.
Vorrei che ci fossero abbastanza soldi per finanziare ogni buona idea sul cambiamento climatico. Sfortunatamente, non c'è e dobbiamo fare dei compromessi in modo da poter offrire il massimo beneficio con risorse limitate. In queste circostanze, le nostre scelte dovrebbero essere guidate da un'analisi basata sui dati che identifichi i modi per offrire il massimo ritorno per il benessere umano.

I vaccini sono il campione indiscusso di vite salvate per ogni dollaro speso. Dal 2000, Gavi ha speso 22 miliardi di dollari per vaccinare i bambini nei paesi poveri, evitando 19 milioni di morti. Ciò significa che Gavi può salvare una vita per poco più di $ 1.000. Altre stime rilevano che i vaccini costano meno di 5.000 dollari per ogni vita salvata. E i vaccini diventano ancora più importanti in un mondo che si riscalda perché i bambini che non muoiono di morbillo o pertosse avranno maggiori probabilità di sopravvivere quando un'ondata di caldo colpisce o una siccità minaccia l'approvvigionamento alimentare locale.

Ogni sforzo nell'agenda climatica mondiale dovrebbe essere sottoposto a un'analisi simile e dovrebbe essere prioritario in base alla sua capacità di salvare e migliorare vite umane in modo economicamente vantaggioso. La prevenzione della malaria, ad esempio, è buona quasi quanto i vaccini sulla base del costo per vita salvata. L'innovazione energetica è un buon acquisto non perché salva vite ora, ma perché fornirà energia pulita a basso costo e alla fine ridurrà le emissioni, il che avrà grandi benefici per il benessere umano in futuro. Molti dei migliori acquisti nel campo dell'innovazione agricola saranno esposti alla COP30 in una vetrina ospitata dalla Fondazione Gates, dal governo brasiliano e da altri partner.

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