Maganov Capo di Lukoil Ucciso in Clinica a Mosca. Tragicomico


i.fan. - 1 Settembre 2022 - aggiornato il 01/09/2022 14:58:32


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Il capo del consiglio di amministrazione di Lukoil, Ravil Maganov, è stato ucciso. Gettato dalla finestra dell'ospedale di Mosca in cui era stato ricoverato. L'azienda petrolifera lo dichiara morto per una "grave malattia", la polizia ipotizza che si sia suicidato, qualcuno parla di una caduta accidentale mentre fumava ...



"È con profondo dolore che vi informiamo che Ravil Maganov, Presidente del Consiglio di Amministrazione di PJSC LUKOIL, è morto dopo una grave malattia", si legge nel comunicato stampa dell'azienda petrolifera Lukoil diramato nelle prime ore del 1 settembre.

"Ravil Ulfatovich ha dato un contributo inestimabile non solo allo sviluppo dell'azienda, ma anche all'intera industria petrolifera e del gas russa"

Pochi minuti prima l'agenzia russa Interfax aveva diffuso la notizia con un'altra versione:
Ravil Maganov, presidente del consiglio di amministrazione della compagnia petrolifera LUKOIL, è morto dopo essere caduto dalla finestra del Central Clinical Hospital (CCB) di Mosca, ha detto una fonte informata a Interfax giovedì.

"Questa mattina Maganov è caduto dalla finestra della camera d'ospedale in cui era ricoverato. È morto per le ferite riportate", ha detto la fonte.


In Russia mai come in questi tempi l'informazione è una variabile oscura e aleatoria ...


L'unica cosa certa è che il presidente del consiglio di amministrazione di Lukoil, secondo gruppo petrolifero in Russia, non aveva nascosto nei mesi scorsi le sue "perplessità" sulla guerra contro l'Ucraina.

"Sosteniamo l'immediata cessazione del conflitto armato e sosteniamo la sua risoluzione attraverso il processo negoziale e con mezzi diplomatici", scrisse LUKoil in una lettera agli azionisti.

Ci sono anche motivi meno nobili. Per effetto delle sanzioni occidentali contro la Russia, il petrolio viene venduto sottocosto alla Cina e all'India che poi lo rivendono ai trader europei a prezzi raddoppiati.

Maganov era quindi un oligarca "infame traditore", come Putin aveva definito in un suo famoso discorso televisivo coloro che esprimevano dubbi sull'Operazione Militare Speciale pur essendosi arricchiti grazie al regime.

Prima e dopo quel discorso c'è stata una grande moria di oligarchi e in alcuni casi con strage di familiari:

Tra fine gennaio e fine aprile, altri cinque top manager ed ex manager di aziende russe erano stati trovati senza vita in circostanze poco chiare: Leonid Shulman, Alexander Tyulakov, Vasily Melnikov, Vladislav Avayev e Sergey Protosenya. Per tutti l'ipotesi investigativa principale è che si siano suicidati. Tre di loro avrebbero ucciso alcuni loro familiari prima di togliersi la vita. Quattro di loro avevano un qualche tipo di legame con il gigante energetico statale Gazprom o a una delle sue filiali.

Leonid Shulman, il capo dei trasporti di Gazprom Invest, è stato trovato morto il 30 gennaio 2022 nel suo cottage nel villaggio di Leninsky, vicino a Leningrado. Sulla scena è stato trovato un biglietto che lascia pensare al suicidio.

Alexander Tyulakov, altro alto dirigente di Gazprom, è stato trovato morto nello stesso villaggio il 25 febbraio. Il corpo del manager è stato rinvenuto nel suo garage. Si sarebbe suicidato.

Vasily Melnikov, è stato trovato morto insieme alla sua famiglia nel suo appartamento di lusso a Nizhny Novgorod alla fine di marzo. L'oligarca 43enne riportava ferite da taglio, così come sua moglie, 41 anni, e due bambini di quattro e 10 anni. Coltelli compatibili con le ferite sono stati rinvenuti sulla scena del crimine. Melnikov possedeva MedStom, una società di forniture mediche.

Vladislav Avayev, 51enne ex consigliere del Cremlino ed ex vicepresidente della Gazprombank, trovato senza vita nel suo appartamento al 14mo piano di un lussuoso condominio di Mosca il 18 aprile. Avayev aveva la pistola in mano ed era accanto ai corpi senza vita della moglie incinta e della figlia di 13 anni.

Infine, Sergey Protosenya, ex dirigente del produttore di gas Novatek, che è in parte di proprietà sempre di Gazprom, è stato trovato morto il 19 aprile a nord di Barcellona. Nella sua casa di a Lloret de Mar sono stati trovati anche i corpi senza vita di sua moglie e sua figlia. In particolare, le due donne, che mostravano segni di violenza, erano all'interno della casa, mentre Protosenya è stato trovato nel giardino esterno. L'ipotesi di indagine è doppio omicidio e successivo suicidio e violenza domestica.


Caso misterioso anche quello di Alexander Subbotin, top manager di LUKOIL,  trovato morto l' 8 maggio. Secondo la polizia, la causa della morte era un ictus. Subbotin è stato trovato nel seminterrato di una casa vicino a Mosca, "era in uno stato di forte intossicazione da alcol e droghe",  in una stanza "utilizzata per eseguire rituali voodoo giamaicani".

Il minimo che si possa dire è che tutti i sopracitati personaggi sono morti in circostanze oscure, senza riuscire a farsi ricoverare in ospedale per "suicidarsi"


L'ipotesi più accreditata sulla morte di Ravil Maganov è ovviamente quella del suicidio, che non solo in Russia è da sempre il modo più conveniente per coprire un omicidio.


Non si conoscono i motivi per i quali Maganov fosse ricoverato in clinica e di che cosa soffrisse prima di essere ammazzato.


Maganov era ricoverato nel 3 ° reparto terapeutico dell'Ospedale Clinico Centrale, dove si curano malattie polmonari o cardiovascolari, ma secondo i giornali di Putin anche malati di cancro. La supposizione serve ad avvalorare che il dirigente di Lukoil fosse un malato terminale, con validi motivi per suicidarsi.

Una tesi tragicomica, utile a nascondere i sistemi brutali con cui il regime "cura" quelli che ritiene possano essere i pericoli maggiori per la sua salute.

Nel caso di Maganov è evidente che si tratta di omicidio di regime, ad opera di una banda di criminali che prende ordini direttamente da Putin.


i.fan. twitter: menoopiu


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Date Created: 01/09/2022 14:11:32


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