QUESTA TABELLA DI PREVISIONE INDICA CHE I NUOVI AMMALATI DI COVID-19 SI AZZERANO ENTRO IL 20 APRILE data in osserv + trattam 10/04/20 98273 11/04/20 100269 12/04/20 102253 13/04/20 103616 14/04/20 104291 15/04/20 104.625 16/04/20 104.791 17/04/20 104.873 18/04/20 104.913 19/04/20 104.934 20/04/20 104.943 Il giorno di Pasqua mi ha chiamato un conoscente per farmi gli auguri. Prima del lockdown c'eravamo sentiti per accordarci sui lavori di manutenzione primaverile nel piccolo uliveto che mio padre ormai anziano mi ha lasciato in gestione. Marco, cosi' si chiama, mi aiuta dietro un piccolo compenso a tenerlo pulito e in ordine. Quando mi ha chiamato per gli auguri la domanda d'obbligo, dopo il come stai, tutto bene in famiglia e speriamo il coronavirus che passi presto, e' cosa stai facendo?, lavori?. Marco lavora (dovrebbe lavorare) in un ristorante lungo la costa del sud pontino, che di solito non chiude mai nemmeno d'inverno, ma che a primavera inizia la ripresa, soprattutto durante i week end quando da Roma e da Napoli partono le masse di turisti pendolari verso il mare e le seconde case. Adesso il ristorante dove Marco lavora e' chiuso, come altre migliaia di strutture simili. Tutti a casa e tanti come lui aspettano il magro risarcimento del governo per poter tirare avanti. Per rincuorarlo gli dico "tieniti pronto, perche' tra un paio di settimane dobbiamo andare a ripulire l'uliveto dall'erba alta. "Magari - dice lui - ma chissa' se basteranno due settimane". Se lo chiede tutta Italia, in compagnia del resto del mondo. La mitica Fase 2, quella in cui - ci ammoniscono gli esperti - non illudetevi che sia tutto passato ma almeno qualcosa si potra' ricominciare a fare. "Qualcosa" che ognuno interpreta pro domo sua, legittimamente e comprensibilmente, ma per tutti significa un ritorno alla normalita', al lavoro o a scuola, alle relazioni sociali, alla fine dell'ansia e del terrore di respirare virus. Tutto il mondo (quella parte che non e' ricoverata in un letto d'ospedale o abbandonata a se stessa) vive giorni di palese dissociazione, resa piu' angosciosa e avvilente dalle notizie e dai commenti rilasciati da politici, responsabili delle istituzioni sanitarie, opinionisti piu' o meno indipendenti, imprenditori onesti o avidi. La Fase 2 potrebbe definirsi senza esagerazione come un misto di isteria superficialita' irresponsabilita' avidita' incertezza insoddisfazione stress, in una parola, caos collettivo. Ce' chi la vede graduale e prudente, come Giuseppe Conte in Italia, e chi improvvisa e immediata come Macron in Francia, chi la vuole subito con i morti ancora sfornati dagli ospedali, come Sanchez in Spagna e chi pensa di essere gia' oltre, nella Fase 3, come in Germania. Chi come Trump la vuole subito solo per poter avere "pieni poteri" senza medici esperti tra i piedi e chi, come Boris Johnson, non si pronuncia perche' ha visto il coronavirus in faccia e ha difficolta' ad inventarsi altre idiozie. La Fase 2 in tutto il mondo dovrebbe essere accompagnata da piani prestabiliti, programmi razionali di ripresa delle attivita' economiche, misure di prevenzione rigorose, test sanitari su larga scala, monitoraggi tempestivi, strutture ospedaliere pronte e funzionanti, informazioni alla popolazione chiare, semplici e rispettabili. La Fase 2 dovrebbe aver sciolto i dubbi sull'utilita' o meno delle mascherine, sulla possibilita' di riammalarsi dopo essere guariti, sull'efficacia di trattamenti medici alternativi, su quanti metri sia la distanza ottimale di sicurezza, se il coronavirus viaggia nell'aria o nelle feci degli animali, se una metropolitana come quella di Milano o di Roma possa ragionevolmente trasportare migliaia di lavoratori pendolari in sicurezza ecc ecc ecc. La Fase 2 puo' iniziare quando i bollettini giornalieri delle istituzioni preposte comunicano che il numero dei decessi e' maggiore di 500, oppure 300, oppure 100 oppure 10 ?. In diversi Stati dell'America i fan di Trump hanno iniziato a manifestare reclamando il diritto di tornare subito al lavoro, mettere fine al lockdown e a morire di coronavirus piuttosto che di disoccupazione o crisi economica. E' una tesi che trova molti adepti in molti paesi, anche in Italia. I Donald Trump, ma anche i Matteo Salvini, pensano di farne un poderoso trampolino di lancio mediatico e politico, da utilizzare ora ma soprattutto dopo, per i propri bisogni di propaganda elettorale. Sono stati costretti loro malgrado ad ingoiare il rospo del lockdown a causa della preponderante supremazia del coronavirus, ma ora iniziano a prendere coraggio, intravedono l'arretramento delle truppe nemiche e si preparano al contrattacco. Hanno gia' pronta la risposta a chi gli fara' notare che l'uscita dall'emergenza sanitaria sara' lunga ed incerta, in assenza di vaccini e farmaci sicuri, e che la fase2 non puo' essere considerata una fase 4 in piccolo. "I morti sono pochi, meno di un'influenza stagionale. Non c'e' motivo di restare chiusi dentro casa". Tutti fuori, tutti in liberta', la fase 2 e' gia' finita prima ancora di essere iniziata, come il coronavirus. Come nelle trincee di guerra, quando il cecchino smetteva di sparare e tutti i soldati uscivano allo scoperto, festeggiando, perche' il nemico e' battuto, scappato. Sperando di non udire un altro colpo, secco.
i.fan. twitter: menoopiu
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Date Created: 11/12/2020 16:56:39