La votazione alle Nazioni Unite sulla possibilità di far intervenire il Presidente ucraino Zelensky da remoto ai lavori dell'Assemblea Generale si è conclusa con una larga maggioranza di Nazioni favorevoli mentre la Russia che si opponeva alla richiesta ha avuto solo l'appoggio di Siria, Corea del Nord, Cuba.
La 77ma sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite è in programma dal 20 al 26 settembre ed è un appuntamento con un alto valore simbolico a cui partecipano tutti i leader degli Stati Membri dell'ONU.
Zelensky ha chiesto di partecipare da remoto, per ovvi motivi di sicurezza, ma la Russia si opponeva con la scusa che una simile facoltà non è mai stata concessa nella storia delle Nazioni Unite.
Si è andati al voto e Putin è stato sconfitto ed isolato. E' un piccolo segnale che si aggiunge ad altri.
Al meeting di Samarcanda (Shangai Cooperation Organisation - SCO) con Xi Jinping (Cina) e Modi (India), Vladimir Putin si è ritrovato sottoesame da parte di quasi tutti i partecipanti asiatici.
Xi Jinping ha ripetuto le parole rituali sull'alleanza con la Russia e la necessità di rompere il monopolio internazionale degli Stati Uniti, ma si è ben guardato dall'assecondare la principale richiesta di Putin su aiuti militari ed economici per raddrizzare la pesante situazione sul fronte Ucraino e le conseguenze delle sanzioni internazionali.
Federico Rampini annota :
Nei loro rapporti (Putin - Xi) però l’equilibrio cambia e i segnali di tensione aumentano. Nei resoconti ufficiali del summit in Uzbekistan il leader cinese non ha mai citato la guerra in Ucraina, per evitare che vi siano anche le sue impronte digitali su un’eventuale ritirata russa. Xi ha costretto Putin a fare da suo portavoce nel rivelare che esistono «preoccupazioni cinesi» su quella guerra.
Anche Narendra Moddi, il leader indiano razzista e nazionalista a cui Putin guarda con interessata simpatia, ha voluto rimarcare la sua distanza dal dittatore russo, intimandogli di smetterla con la guerra in Ucraina e di ritirare le truppe: "Ora è tempo di smettere la guerra".
Putin a Samarcanda ha preso atto dell'isolamento in cui sta precipitando la Russia e ha balbettato una generica disponibilità a porre fine alla guerra, se l'Ucraina accettasse le condizioni negoziali di Mosca. "Vogliamo la fine della guerra il prima possibile ma Kyiv rifiuta i negoziati" La dichiarazione di Putin è stata sommersa da una pernacchia internazionale per le ragioni che tutti conosciamo.
Invasione di Ucraina, il Donbass Sarà il Vietnam di Putin?
Sono stato trai primi a segnalare nella primavera scorsa l'importanza della "Battaglia del Donbass" e di come si sarebbe potuta sviluppare.
Dall'inizio di settembre l'Ucraina ha dispiegato una incredibile controffensiva che ha portato alla riconquista della regione di Kharkiv e di città importanti come Izyum. La fuga disordinata dell'esercito russo è stata la manifestazione inequivocabile che la guerra di invasione dell'Ucraina si sta trasformando in una disfatta per il regime di Putin.
I paesi che inizialmente si erano schierati o astenuti dal criticare l'aggressione russa, pensando di lucrare sull'esito vittorioso del Cremlino, ora si ritirano e si defilano.
A IZYUM UNA FOSSA COMUNE CON TUTTI GLI ORRORI DI PUTIN
Sul fronte economico l'effetto delle sanzioni è lento ma inesorabile.
Putin lo nega ma gli analisti della Banca Centrale Russa ripetono gli allarmi ad ogni report mensile: l'economia russa sarà tra due fuochi, quello delle sanzioni economiche, soprattutto quelle relative legate alle tecnologie avanzate necessarie per far funzionare le fabbriche e i pozzi di petrolio, e quello della diminuzione delle entrate per la minor vendita di gas e petrolio.
Guai però a pensare che l'orrore della guerra in Ucraina possa finire entro pochi giorni o settimane. Putin dispone ancora di un grande potenziale distruttivo e venderà cara la pelle.
Il despota è accerchiato e proverà a rompere l'accerchiamento con l'unica arma che conosce bene, quella del terrore e della distruzione.
L'Ucraina sarà bersagliata da mare e da terra da una pioggia di fuoco, ma ha dimostrato di saper resistere e contrattaccare, con l'aiuto indispensabile delle armi USA.
La Battaglia del Donbass è ancora all'inizio. Ma i segni della sconfitta del despota russo sono sempre più evidenti.
i.fan. twitter: menoopiu
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Date Created: 18/09/2022 07:44:44