COVID-19, Omicron Sfida il Lockdown di Xian in Cina


i.fan. - 27/12/2021 - aggiornato il 28/12/2021 12:30:20


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A Xian in Cina c'è Omicron ma il regime non lo ammette. Dai pochi numeri che trapelano invece si deduce che la variante sudafricana di covid-19 è prevalente e incontrollata, nonostante il rigido lockdown di 13 milioni di persone, tamponi a tappeto e controlli più duri di quelli di Wuhan



Aggiornamento

I media cinesi cominciano ad ammettere che la situazione si complica, ma le Olimpiadi invernali non si toccano.

"La Cina registra il più alto numero di casi giornalieri di COVID in 20 mesi
La politica dinamica zero-covid e la gestione a circuito chiuso contribuiranno a garantire la sicurezza delle Olimpiadi di Pechino"


Nelle scarne e ipercontrollate notizie che arrivano da Xi'an, metropoli di 13 milioni di abitanti, in rigido lockdown da una settimana, non si trova traccia di quella che oggi è una delle parole più ricercate al mondo: Omicron, la variante sudafricana che ha invaso Europa e America.


Le autorità sanitarie cinesi, che sono state mobilitate in massa per arginare il focolaio di Xi'an e di altre città limitrofe  come non accadeva nemmeno ai tempi di Wuhan, comunicano pochi numeri, senza troppi dettagli.

Nei notiziari e sui media ufficiali si fa ampio sfoggio dello spirito patriottico con cui decine di migliaia di operatori e volontari sono stati inviati, marciando a passo militare, verso la citta dei "soldati di terracotta" per combattere la battaglia contro Covid-19.

Doveva essere una passeggiata, un blitzkrieg, una ennesima vittoria della strategia "zero-covid" con cui la Cina rivendica il primato del proprio modello di controllo della pandemia rispetto a quello lassista e perdente degli occidentali.

Ma dopo tre settimane di crescente mobilitazione sanitaria, il completo lockdown dei 13 milioni di abitanti, il licenziamento di decine di funzionari di partito incapaci di bloccare l'insorgere del coronavirus, in Cina si inizia a dubitare che si possa raggiungere la vittoria in tempi rapidi.

... Molte infezioni precedentemente non riscontrate nelle comunità sono state rilevate in tre cicli di test sugli acidi nucleici su larga scala nella città dal 21 dicembre, ha detto in una conferenza stampa He Wenquan, un alto funzionario del governo municipale di Xi'an. Un gran numero di infezioni potrebbe emergere ulteriormente nei prossimi giorni dopo i test su larga scala, ha affermato.

E a riprova di una situazione più critica del previsto le autorità  dal 27 dicembre  applicato controlli anti Covid-19 ancora più stretti elevandoli al livello più alto della scala, vietando ai residenti di guidare auto in città e impedendo ai "migrant workers" di fare ritorno alle loro famiglie fuori dalla metropoli

Nessun accenno alla variante Omicron trapela dalle dichiarazioni ufficiali..

Un nuovo ciclo di test è iniziato a Xi'an sabato a mezzogiorno.

A mezzogiorno di domenica, più di 11 milioni di persone erano state testate, ha detto He.

La città ha allestito oltre 4.400 luoghi di raccolta dei campioni, con oltre 31.000 collezionisti di campioni.


Nessun accenno alla variante Omicron trapela dalle dichiarazioni ufficiali..

Ma i numeri indicano in modo inequivocabile che a Xian è ormai prevalente la variante Omicron ...

I primi casi sono stati rilevati il 9 dicembre causati da un cittadino pakistano entrato ai primi di dicembre in Cina. dopo 18 giorni i casi accertati sarebbero più di 500. L'incremento corrisponde ad una diffusione che si raddoppia ogni 2 giorni, esattamente come è stato rilevato in altri casi di diffusione della variante Omicron.

Se si fosse trattato solo della variante Delta l'incremento sarebbe stato più lento e avrebbe consentito alle autorità sanitarie di tracciare facilmente i contagiati e prevenire la diffusione del coronavirus.

Contro la variante Omicron la strategia "zero-covid" di Pechino rischia di fallire per un motivo prettamente matematico.

L'organizzazione di contenimento e prevenzione messa in piedi dalle autorità cinesi è stata dimensionata sull'esperienza di Wuhan, riadattata senza grandi difficoltà anche con le varianti successive fino alla Delta.

La velocità di risposta delle strutture sanitarie era adeguata alla velocità di diffusione del coronavirus, cioè alla capacità di eseguire milioni di test in poco tempo e di ricorrere al tracciamento di grandi quartieri e città. Il resto lo facevano i controlli di polizia, la videosorveglianza permanente, la retorica di partito e l'idolatria di Xi Jinping.

Omicron sfida la capacità organizzativa cinese perché ha una velocità di diffusione molto maggiore, si calcola che raddoppia i contagi ogni due giorni o anche meno, contro i 7-10 giorni della variante Delta.

L'aumento vertiginoso dei contagi mette in crisi i sistemi di rilevamento e tracciamento, a meno di mettere in campo un numero di operatori sanitari 10 volte maggiore di quello sceso in campo a Xian, circa 40 mila.

Uno sforzo gigantesco che nemmeno la Cina può permettersi.

Post Scriptum

Nonostante tutto, bisogna ammettere che il tentativo cinese di contrastare Omicron è più serio di quello illustrato dal nostro Generale Figliuolo in una intervista al Corriere della Sera del 27 dicembre:

Il Generale sembra ignorare l'esistenza della variante Omicron (non la nomina nemmeno una volta, anche se il titolo ne fa menzione) e sembra ignorare anche la matematica della nuova variante, che si diffonde ad una velocità molto maggiore e quindi avrebbe bisogno di un numero di vaccinazioni giornaliero almeno tre volte più grande di quello prospettato dal Generale. Il quale non porta fretta, tanto che del piano anti-Omicron ne parlerà con i governatori delle Regioni solo dopo le feste natalizie ...


i.fan. twitter: menoopiu


Key1: keywords: Xian, Xi'an, variante Omicron, COVID-19, Coronavirus, Cina, Lockdown, Pechino, tamponi, vaccini, #Omicron, Xi Jinping,

Date Created: 27/12/2021 20:03:28


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