da La Repubblica
Cristina Comencini, regista, scrittrice, lei il 4 luglio deve presentare il suo libro Flashback al Maxxi.
“Sì, ma ho deciso che non lo farò. Non me la sento più dopo aver sentito un sottosegretario alla Cultura parlare in quel modo delle donne”.
Di cosa parla il suo romanzo?
“E’ una storia epica di quattro donne dentro le tempeste della storia. E quindi mi sono detta: ‘Cosa ci faccio io lì, con un libro così?’”.
Dopo il turpiloquio maschilista del "sottosegretario alla cultura" Vittorio Sgarbi al Maxxi di Roma, tutti chiedono censure e dimissioni.
Ma lui gode quando è al centro delle attenzioni e delle critiche, perché così può replicare e sfoggiare paradossi, metafore, e trattare gli altri come deficienti, ignoranti che non capiscono le sue allusioni culturali quando bestemmia o insulta o esibisce le sue sconfinate competenze pornografiche, dall'arte alla politica.
Vittorio Sgarbi al Maxxi, presente il signor Alessandro Giuli incaricato di occupare la poltrona di dirigente del museo per meriti politici di maggioranza, ha semplicemente fatto lo Sgarbi, come fa da decenni, in televisione o in Parlamento o nelle piazze.
Lui fa lo Sgarbi e gli altri a criticarlo, e lui a fare di nuovo lo Sgarbi, con più insulti e urla e turpiloqui di prima.
Sgarbi cerca la provocazione continua ovunque ci sia una telecamera pronta a riprenderlo, qualcuno a fargli la claque e i politici a giustificarlo.
"Sgarbi è fatto così, lui è diverso da tutti gli altri, va capito perché i suoi insulti sono in realtà endecasillabi, le sue oscenità sono aforismi ...".
A chi lo ha criticato, con un coro unanime anche da quella parte del governo di Giorgia Meloni che lo ha assunto come "sottosegretario" all'incultura, Sgarbi ha replicato citando Pasolini e Battisti. Nulla di strano.
D'altra parte è un centimetro sotto il livello del suo diretto superiore ministro Sangiuliano di Giorgia Meloni, che aveva indicato in Dante Alighieri il fondatore della Destra italiana.
Con personaggi simili l'unico modo per non diventarne complici e non offrirgli occasioni per sfoggiare il loro potere cinico, è fare come Cristina Comencini: rifiutarsi di partecipare ai loro spettacoli indecorosi.
Ignorarli per delegittimarli.
Inutile criticare Sgarbi, meglio lasciarlo solo davanti allo specchio a rimirarsi mentre insulta il suo riflesso sottosegretario.
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Date Created: 02/07/2023 20:28:40