CRONACHE DRAGHIANE. RIAPERTURE. 2


i.fan. - 12/04/2021 - aggiornato il 12/05/2021 21:55:45

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"No, non ci credo, non può essere vero. Così non posso riaprire. C'è un errore, anzi no, si sono intromessi nella mia matrice  ... manipolata,
Non c'è altra spiegazione, .... "



... il giorno prima

cronache draghiane


... il giorno dopo


"No, non ci credo, non può essere vero. C'è un errore, anzi no, si sono intromessi nella mia matrice visuale per alterarla.
Non c'è altra spiegazione, adesso li denuncio, quei farabutti"

Evelyn era in preda ad un incontenibile attacco di rabbia. Piangeva e ansimava, le mani nei capelli, lo sguardo fisso oltre la veranda, mentre ripeteva dentro di sé: "gliela farò pagare, li denuncio, basta! io riapro comunque ... "

E pensare che quella mattina si era svegliata di buon umore.

Le parole scambiate ieri con Jonathan, dopo aver registrato un netto miglioramento della situazione, la certezza ormai a portata di mano di riaprire, tornare alla vita normale.


La fine dell'incubo che da più di un anno la teneva chiusa, inchiodata, terrorizzata, angosciata.


Oltre la veranda dai vetri spessi e opacizzati, in fibra di carbonio per reggere l'urto della marea di pipistrelli rossi, scorgeva la campagna abbandonata, devastata e incolta. E la fila di cupole d'acciaio sull'orizzonte, annerite dall'incuria.


Tutti avevano seguito, malgrado tutto, gli ordini del Generale: tutti chiusi, lockdown, intrappolati fino a quando non si fosse trovato il modo di proteggersi dalle orde rosse.


Il bollettino dei morti parlava chiaro, non ammetteva repliche.


Il 5% di tutta la popolazione del Pianeta era morta per essersi avventurata all'aperto, o a causa della insufficiente protezione offerta dalle proprie abitazioni. Più del 25% era stato attaccato e aveva riportato infezioni gravissime e danni irreversibili.


Il solo modo di salvarsi era starsene chiusi, tra mura rinforzate, in attesa.


Dai bollettini si veniva a sapere che le truppe del Generale stavano avanzando molto lentamente.

Quella che pochi mesi prima sembrava una facile impresa, distruggere la marea di pipistrelli infettanti grazie alle nuove armi a disposizione, si stava rivelando una irritante debacle.

Le nuovi armi avevano bisogno di munizioni di nuovo tipo, che scarseggiavano e spesso venivano usate in malo modo.


Da molti mesi Evelyn ascoltava i bollettini tutte le mattine, poi attivava la matrice di conteggio visuale. I suoi numeri confermavano che la guerra era ancora lontana dal concludersi.


Negli ultimi giorni però aveva iniziato a percepire la svolta.


I dati confortanti sul calo dei pipistrelli l'avevano spinta a decidersi: io riapro, il pericolo è finito. Diciamo, un rischio calcolato.

Dopo la psiconnessione con Jonathan del giorno precedente, Evelyn aveva trascorso la notte in uno stato di ansia felice, come non le accadeva da tempo.

§§§


L'alba del Pianeta l'aveva trovata già intenta a scrutare il cielo, la linea d'orizzonte e lo spazio aereo sopra la campagna.


Aveva azionato la matrice visuale per contare il numero di bestiacce per unità di tempo/spazio. Il conteggio della speranza.


Dopo il primo scatto Evelyn ebbe un sussulto.

Sono stata troppo ansiosa - pensò - e per quanto allenata, la matrice aveva bisogno di essere utilizzata con calma.

Dopo la seconda misurazione Evelyn iniziò a sprofondare nell'angoscia.

Non si diede per vinta.


Dopo l'esito della terza, disse a sè stessa:


"No, non ci credo, non può essere vero. C'è un errore, anzi no, si sono intromessi nella mia matrice visuale per alterarla.
Non c'è altra spiegazione, adesso li denuncio, quei farabutti"

Ogni conteggio ripetuto dava un esito allarmante, sequenze di tutti NOK, completamente diverse da quelle dei giorni precedenti.


Era come se improvvisamente fosse arrivata un'altra ondata di pipistrelli rossi, imprevista, contro ogni logica, come se l'esercito del Generale non fosse mai sceso in guerra, come se l'eterno lockdown non avesse sortito alcun effetto.


"Se questi numeri sono veri, non posso riaprire, anzi dovrò starmene ancora più rintanata e chiusa" pensò Evelyn.


" ma si tratta certamente di una manipolazione. Qualcuno, posso immaginare chi, ha alterato la matrice di conteggio e quindi mi appaiono numeri diversi dalla realtà. Ma come faccio a dimostrarlo?."


Pensò di chiamare subito l'assistente Jonathan.

Non che avesse sospetti su di lui in persona. Era un amico, perchè avrebbe dovuto farle una cattiveria?


Però forse aveva riferito a qualcuno del colloquio del giorno prima, della sua decisione di riaprire basata su dei numeri confortanti.


Qualcuno che non voleva che si spargesse troppa euforia attorno alla speranza di riaprire e tornare alla vita normale.

Forse qualcuno dello staff del Generale, o lui in persona, temeva che la notizia della scomparsa dei pipistrelli rossi si diffondesse prima che loro riuscissero a trovare le munizioni per combatterli.

Che figura ci avrebbe fatto, il Generale !


Titolo: "L'invasione dei pipistrelli infettanti è finita, non per merito del Generale, ma per cause oscure, forse naturali"


Per evitare che la notizia si diffondesse, il Generale poteva aver ordinato di manomettere la matrice di Evelyn, alterando i conteggi e facendo riapparire la marea infettante.


Ecco, sono tornati, tutti chiusi, nessuno si azzardi ad uscire o a riaprire. L'unica speranza di vittoria potrà darcela solo l'esercito del Generale. Ma ci vuole pazienza.

Evelyn aveva la sensazione di essere entrata in un vicolo cieco.


Se il sospetto era fondato, gli uomini del Generale stavano già ascoltando i suoi pensieri attraverso le onde di Echelon, e sarebbero stati in grado di far scomparire ogni traccia della manipolazione.

Inutile psiconnettersi con Jonathan e chiedergli se fosse al corrente di qualcosa.


Ma se invece era tutto vero? se i conteggi erano giusti e senza artifici? se davvero una nuova ondata di pipistrelli rossi si era propagata sul Pianeta?

Se qualcuno aveva manipolato le sue precedenti misurazioni per indurla a credere di poter riaprire?

Riaprire sarebbe stato un azzardo mortale, un gesto incosciente, un suicidio.


Mentre si contorceva nell'indecisione, arrivò una chiamata in psiconnessione.


Era Jonathan.


 - Ciao Evelyn, tutto bene?


 - Ciao simpaticone, sì, abbastanza. e tu?


 - Anch'io, molto più di ieri. Ti chiamo perchè dopo le cose che mi hai detto sulla tua intenzione di riaprire e sulla scomparsa dei pipistrelli, ne ho parlato con lo staff del Generale.
Sono rimasti molto sorpresi. Si sono messi a chiamare tutti gli osservatori sparsi sul Pianeta e alla fine sai cosa è saltato fuori?
Hai ragione tu, Evelyn. I pipistrelli stanno scomparendo, in alcune zone un pò di più e in altre meno, ma stanno scomparendo. Nessuno si spiega perchè, forse dicono quelli del Generale è merito loro, che anche se con poche munizioni sono riusciti a colpire qualcosa di importante.


Sono felice di dirti che avevi ragione, si può riaprire, siamo quasi alla normalità, evviva!"


Jonathan per un attimo aveva perso lo stile flemmatico del draghiano per assumere le sembianze di uno di quei vocianti populisti che reclamavano la libertà di riaprire ad ogni costo.


Poi si ricompose.


Evelyn lo guardò pensierosa. "Come è possibile che gli osservatori planetari danno ragione ai miei conteggi di ieri, smentiti da quelli di oggi?"


Qualcuno sta manipolando il manipolatore?


 - Grazie della buona notizia Jonathan, era proprio quello che mi aspettavo. - Evelyn mentiva, sperando che Echelon non ascoltasse i suoi pensieri. Nel dubbio chiuse rapidamente la psiconnessione.


 - Ciao Jon, ci aggiorniamo. Vado a riprendermi la libertà!
 - Ciao Evy, buona riapertura.

§§§

Restò a pensare, perplessa e più angosciata - la situazione si è capovolta.


C'è un solo modo per sapere la verità. Aprire la porta, andare lì fuori!?


No, noo, non correre questo rischio, aspetta che le cose si chiariscano, aspetta ad aprire, non ti fidare degli uomini del Generale.


Evelyn era fatta così, impossibile fargli cambiare idea.


io riapro, aveva detto e così fece.


La cucina comunicava con il giardino, attraverso una porta che da 14 mesi era rigorosamente rimasta chiusa.


Girò due chiavi, si infilò nello spazio tra la parete e la porta, affondò le gambe nell'erba alta che copriva il lastricato.


La sensazione di libertà la attraversò, subito seguita da una mancanza di aria.


Si portò le mani alla gola come per cercare di aprirla e far scorrere l'aria.

Si sentiva mancare il respiro.

§§§

Echelon registrò il suo ultimo respiro


CRONACHE DRAGHIANE. RIAPERTURE. 1


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Date Created: 12/04/2021 05:18:22


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